Calcio
Sintesi poco serie di Serie A – Giornata 14
Calci di rigore e calci sugli stinchi, chi non vede più il campo per la nebbia e chi perché viene espulso. Tutto questo e altro è stata la quattordicesima giornata.
Viste le ottime prestazioni finora della classe arbitrale, la quattordicesima giornata chiama in causa più volte direttori di gara e varisti. Come a dire: «Vi do delle occasioni, sfruttatele, fate vedere chi siete». Dai, se la sono cavata.
Giusto un paio di rigori
All’arbitro Mucera hanno affidato come prima in Serie A una sfida da zona destra della classifica, tranquilla, semplice. In Cremonese-Lecce succede di tutto: fallo al limite dell’area che l’arbitro lascia correre, intervento VAR e assegnazione del rigore. Gol annullati da una parte e dall’altra. Finisce 2-0.
La storia si ripete in Udinese-Genoa. Rigore trasformato da Malinovskyi, gol annullato a Davis (1-2 finale). Tutte decisioni arbitrali corrette: siamo a una svolta? In fondo, sbagliando si impara: forse ora hanno imparato.
Il rigore di Malinovskyi in Udinese-Genoa (© Genoa Cricket and Football Club)
Alla Fiorentina non giova neanche il gol su rigore: perde 3-1 contro il Sassuolo. La Viola in crisi nera: i giocatori non vogliono giocare, l’allenatore ha problemi ad allenare, i tifosi hanno smesso di tifare. Potrebbe andare peggio? Tipo una quarta maglia arancione. Ah, hanno fatto anche quella?
Il Torino contro il Milan la apre con un rigore e sembra blindarla poco dopo col secondo gol. Ma non aveva fatto i conti con un Pulisic stanco di sentir dire che agli uomini bastano due linee di febbre per sentirsi a un passo dalla fossa. Per abbattere questo stereotipo decide di segnare una doppietta appena entrato in campo imbottito di antipiretici. Rimonta: 2-3.
A Verona dopo i tre gol dei padroni di casa, cala una nebbia così fitta che i giocatori non distinguono più le braccia dalle gambe. Prendete Bella Kotchap: due volte schiaffeggia la palla invece di calciarla. La foschia impedisce all’arbitro di vedere il primo, ma non il secondo fallo: rigore per l’Atalanta. Finisce 3-1.
Non può mancare qualche espulsione
A Pisa la nebbia non c’era. Eppure Nzola un qualche tipo di annebbiamento ce lo doveva avere quando ha calciato lo stinco dell’avversario invece che il pallone senza farsi troppi problemi. Sarà stata la frustrazione perché i nerazzurri stavano perdendo. Al triplice fischio il risultato è ancora 0-1 per il Parma (gol su rigore ovviamente).
Gasperini si rassegna al fatto che l’espulsione di Celik sia stata corretta. Che carta giocare davanti ai giornalisti per commentare la sconfitta 1-0 col Cagliari? Illuminazione: un contestabile episodio arbitrale della scorsa giornata. Gasperini il rimuginatore.
Altra partita, altro rosso. «Sei scarso» la frase incriminante. Fabbri il giudice che sentenzia la condanna. Gila il colpevole. Abbiamo detto che gli arbitri sono migliorati sugli episodi di gioco, poi se uno è permaloso non ci può fare niente. Non sappiamo Fabbri, ma sicuramente non scarsi sono stati i due portieri di Lazio e Bologna che hanno tenuto il risultato sull’1-1.

Federico Ravaglia in Lazio-Bologna (© Bologna FC 1909)
Le eccezioni di giornata
Buongiorno aveva parlato di Capitan America (Napoli) e Iron Man (Juventus). Ma Neres e Hojilund sembrano più personaggi di un anime: quegli strani gesti nell’esultanza della scorsa giornata devono aver dato loro un qualche potere speciale per annullare l’avversario. Yildiz ci prova a contenerli, ma viene sostituito da 50 milioni. La “Civil war” termina 2-1.
I calciatori del Napoli esultano dopo un gol contro la Juventus (© SSC Napoli)
L’altra partita senza rigori o espulsioni è Inter-Como. Le due squadre fanno calcio, quello vero. Ed è così che Fabregas (inguaribile ottimista) può vedere il bicchiere mezzo pieno, anche se c’è solo una goccia dentro. 4 gol presi dall’Inter? Si, ma «calcisticamente -commenta Cesc- non ho visto una grandissima differenza tra le due squadre».
L’approccio giusto per non crollare dopo una batosta: un esempio per tutti noi.
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