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WEC | Perché Ferrari ha perso la 6 Ore di Imola?

Ferrari poteva uscire dominatrice dalla seconda tappa del WEC, ma non è andata così. Quindi perché Ferrari ha perso la 6 Ore di Imola?

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Le tre Ferrari 499P in testa alla 6 Ore di Imola
Le tre Ferrari 499P in testa alla 6 Ore di Imola (© Twitter Ferrari Hypercar)

Durante il secondo appuntamento stagionale del WEC sembrava tutto pronto ad una festa rossa in patria. Quanto era successo al sabato con le 499P che scattavano dalle prime tre posizioni, lasciava presagire un risultato importante per le vetture di Maranello, ma purtroppo a due ore dalla fine della corsa tutto è cambiato. E quindi perché Ferrari ha perso la 6 Ore di Imola? Insieme proviamo a scoprirlo, attraverso la spiegazione post gara di Giuliano Salvi, Ingegnere-Manager di gara e test del mondo Ferrari GT e sportscar.

L’andamento della gara fino alla 4a ora

Facendo un giro in Fan Zone e chiedendo ai tifosi chi avrebbe vinto la 6 Ore di Imola, prima della partenza, in pochi ci hanno nominato una vettura diversa dalle Ferrari. Ciò che amiamo di più del motorsport è però l’imprevedibilità e il fatto che in qualsiasi momento tutto possa ribaltarsi. Un gara non è mai finita fino al passaggio sotto la bandiera a scacchi e nella tappa del WEC, svoltasi sulle rive del Santerno, il fattore pioggia ha cambiato tutte le carte in tavola.

La gara, dalla partenza fino circa alla quarta ora, ha mantenuto un andamento regolare. Le tre 499P in pista stavano dominando e giocandosi podio e vittoria tra di loro. Nella terza ora di gara il discorso per la prima posizione sembrava ormai chiuso alla #50 e #51, con la #83 di AF Corse che era scesa in classifica a causa di un drive-through inflitto a Robert Kubica , per non aver rispettato le procedure in fase di FCY.

Le due vetture di Maranello si contendevano il primo posto, con gli avversari staccati e costretti ad inseguire il podio. La folla rossa già fremeva e si pregustava un podio ricco di celebrazioni con i loro beniamini. Sul finire della terza ora e l’inizio della quarta però una carta è stata pescata dal mazzo degli imprevisti.

La strategia sbagliata di Ferrari

Prima dell’arrivo vero e proprio dell’acqua, la Toyota GR010 #7 guidata da Nyck De Vries era riuscita a recuperare le due Ferrari #51 e #50 e ad ingaggiarle per la vittoria. Dopo un FCY causato dall’ennesimo lungo di Isotta Fraschini, l’olandese era riuscito a superare la rossa guidata da Miguel Molina e mettersi davanti allo spagnolo. Di fatto dopo il pit stop è la Rossa #50 a tornare in vetta, mentre la #51 con James Calado era scivolata in terza posizione.

Il primo scroscio importante ha portato molti a rientrare, ma non le Ferrari che pensavano di avere tutto sotto controllo. De Vries ha lasciato il volante a Kobayashi, che nel suo stint ha fatto la differenza. Il giapponese ha portato la Toyota davanti ed ha anche resistito fino alla fine.

Le 499P invece hanno temporeggiato pensando di poter gestire al meglio le condizioni e le slick sul bagnato; confidenti che la pioggia avrebbe smesso di lì a poco. Così non è andata e alla fine la miglior Ferrari è arrivata quarta, in rimonta, ai piedi del podio con Antonio Fuoco. Le altre due hanno concluso in settima e ottava posizione. La #83 si è però consolata con il premio del miglior team clienti.

Toyota ha sfruttato il tempo perso dalla Casa italiana, per vincere. I piloti stessi, nella conferenza stampa post gara, hanno ammesso di non aver avuto la vettura più veloce, ma di aver colto l’occasione massimizzando il risultato.

Perché Ferrari ha perso la 6 Ore di Imola?

Dopo la gara il protagonista della serata è diventato Giuliano Salvi. L’ingegnere-Manager di gara e test  si è accinto a parlare davanti alle testate presenti nell’hospitality Ferrari- tra cui 1000 Cuori Motor Valley – per spiegare cosa fosse accaduto.

«Le informazioni sulle condizioni meteo che avevamo noi erano ovviamente sbagliate. Il maltempo sarebbe dovuto arrivare prima e una volta arrivato i piloti ci hanno riferito che solo l’ultimo settore era critico e che volevano continuare a gestire così le gomme. Il nostro problema è stato fidarsi solo del radar meteorologico, senza comprendere ciò che realmente stesse succedendo in pista».

«Alla fine la situazione non è andata bene e al momento mi sento di dire che abbiamo bisogno di rivedere la nostra catena di comunicazione. Sicuramente la strategia giusta non è puntare il dito contro qualcuno in particolare e anche se oggi abbiamo sbagliato siamo gli stessi che hanno vinto a Le Mans. Quello di oggi è stato un errore chiaro e non cerchiamo di nasconderci».

L’errore però non è stato solamente ritardare la sosta ai box, ma anche non diversificare le strategie tra le due vetture. «Al momento non mi è possibile dire se fosse stato meglio fare due diverse strategie. Non avevamo tempo a sufficienza per capirlo, ma sicuramente già prima di Spa sapremo chiaramente cosa è successo».

«Penso che tornare alle gomme da asciutto sul finale di gara, fosse la scelta corretta perché stavamo recuperando posizioni. Purtroppo però in quel momento la situazione era già compromessa. Già domani mattina lavoreremo sodo per capire come migliorare ed essere pronti per la prossima gara a al 100%»

Uno sguardo positivo al fine settimana di Imola

É giusto comunque guardare anche ai lati positivi del weekend, secondo Salvi. «La macchina è migliorata molto rispetto al Qatar. Abbiamo lavorato tanto sulle vetture e almeno sull’asciutto eravamo molto veloci. Da qui dobbiamo ripartire. Il team è ancora giovane e a volte le cose vanno anche male. Sono molto dispiaciuto per i tifosi, ma sono sicuro che possiamo fare bene in futuro, continuando a lavorare come abbiamo fatto prima di questa gara».

«La macchina era molto veloce, anche quando è iniziato a piovere. I piloti erano contentissimi di come si comportava la 499P. Avevamo un passo simile a Porsche e Toyota, anche se quest’ultimi loro ci hanno sorpreso. Credo che noi fossimo al livello di Porsche e Toyota un pochino dietro, ma alla fine è normale che siano veloci in quanto la macchina non è cambiata dallo scorso anno».

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