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Calafiori si presenta: «Sto molto bene, Thiago Motta diventerà un grande e sono pronto ad apprendere per giocare»

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Bologna FC 1909

Questa mattina alle 12, nella sala stampa del centro tecnico “Niccolò Galli”, Riccardo Calafiori ha tenuto la conferenza stampa di presentazione. Ecco a voi le sue parole.

La conferenza è iniziata con le parole di Di Vaio, di seguito riportate: «Riccardo lo conoscete: ha iniziato forte, mettendosi molto in mostra. Ha subito un infortunio che lo ha rallentato, ma l’anno scorso è stato uno dei motivi per cui viaggiavamo molto a Basilea. L’abbiamo seguito molto, ha avuto una evoluzione come difensore centrale anche, dimostrando una crescita sotto il punto di vista della duttilità. In un mercato complicato, come detto ieri, si sono create le possibilità per portarlo a casa e crediamo sia un’opportunità per il futuro del club. Siamo molto contenti che sia arrivato».

Hai scelto di andare al Basilea, cosa ti ha convinto a tornare in Serie A?

«È stata una scelta giusta andare per l’ambiziosità e per le coppe. Al contrario di quello che hanno detto non sono rimasti molti dall’anno scorso ed ero invogliato a tornare. Sono contento, anche se non è stata una trattativa facile». 

Cosa pensi dell’allenatore?

«È una brava persona, sa preparare bene le partite e potrà diventare un grande allenatore. C’è tanto da imparare, sono pronto per apprendere e giocare».

Uno dei ruoli che più è migliorato con Motta è il terzino, questo ha influito nella tua scelta?

«Anche, ma posso fare due ruoli come è già stato detto, sono pronto a giocare e a migliorare»

Che rapporto hai con Ndoye?

«È un bravissimo ragazzo, può fare molto bene. Ci siamo trovati bene e potrò dargli una mano se serve».

Quando hai capito che il Bologna era interessato a te?

«Almeno due settimane prima di quando è andata in porto. Non è stata semplice ma l’importante è che sia stata chiusa».

Cos’hai imparato maggiormente con l’esperienza con Mourinho?

«Tanto, è carismatico. Da unità e cattiveria in campo».

Hai un idolo?

«A livello di ruolo tanti giocatori mi sono sempre piaciuti, mentre come persona Daniele De Rossi: tutti sanno chi è e chi è stato». 

In cosa pensi di dover crescere e in cosa ti senti forte?

«Devo crescere in tutto, in alcune cose mi sento forte e altre devo migliorare».

Cosa ti è piaciuto della prima partita del Bologna?

«La tranquillità e il possesso palla, il tenere in mano la partita. Anche dopo il gol siamo rimasti calmi e poi è arrivata la rimonta».

Con che spirito ti riapprocci alla Serie A?

«Sono convinto di poter far bene perché mi sento di non aver dimostrato appieno quello che posso dare».

Ti ha già accennato Motta i dettami tattici di questo ruolo nel suo schema?

«Mi ha detto che mi vede bene in entrambi i ruoli, sia terzino che centrale».

Quali sono le caratteristiche dei calciatori svizzeri e del loro campionato?

«Sono dediti al lavoro e simpatici (ride, ndr)».

Hai fatto il centrale anche nella difesa a 4 o solo a 3? Quante vite ti senti già di aver vissuto, per il tuo passato?

«Si, l’ho fatto e mi sento bene in entrambi i ruoli. Non è sempre una cosa positiva a 18 anni in una piazza come Roma, ho visto nel Basilea una grande chance e ho trovato continuità. Mi sento più forte mentalmente e preparato»

Ti vedevi al Bologna già prima? Dicevi che volevi tornare alla Roma, in passato

«Si, siamo stati vicini più volte e ora è avvenuta. Sulla Roma avevo risposto ad una domanda che mi era stata posta sul fatto che mi avrebbe fatto certamente piacere. Il mio obiettivo era tornare in serie A e voglio fare il meglio possibile per rimanere qui».

Kristiansen è partito forte: quanto ti fa crescere la concorrenza?

«Come dice il mister, fa bene, so le mie caratteristiche e voglio giocare quindi bene la concorrenza». 

Qui c’è De Silvestri che viene come te da Roma, ci hai già legato?

«È stato bravissimo sin dall’inizio, mi aiuta molto, è una grande persona».

Non tutti posso dire di avere la tua esperienza alla tua età: ti senti ancora in rampa di lancio o è un punto di svolta?

«In rampa di lancio perché in Serie A ho fatto poche presenze e devo dimostrare ancora tanto. Non mi sento ancora più tanto giovane ed è arrivato il momento di rimanere e fare bene al Bologna».

Ti vedi in propensione offensiva spesso, come Kristiansen, o ti vedi più a dare una mano al centrale di difesa?

«È un altro mio punto di forza quello di attaccare, ed era anche una richiesta del mister. Mi trovo bene anche in quella posizione»

C’è un giocatore che ti ha stupito maggiormente?

«È presto, ma quello con più qualità è Zirkzee: uno come lui deve fare un gran campionato».

Qual è l’allenatore che ti ha dato di più? Avresti scelto la 16 se ci fosse stata? Perché il 33?

«Gli allenatori sono stati tutti diversi, ognuno mi ha dato qualcosa. Mou dal punto di vista caratteriale, Fonseca mi dava tranquillità per la giovane età, Blessin non l’ho conosciuto praticamente, a Basilea ne ho avuti due diversi e molto preparati. La 33 perché il 3 è il mio numero preferito, la 16 la ho in testa ma non è un must»

Fisicamente a che punto sei?

«Benissimo, ho iniziato prima in Svizzera e sto bene»

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