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Il Semaforo Rosa – Maria Teresa De Filippis, una pioniera per la Formula 1

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T-Online

Una storia fatta di passione, talento e perseveranza. Anche contro pregiudizi che nella sua epoca le volevano impedire di poter esprimere la sua indole per la velocità

La prima donna a qualificarsi per un Gran Premio di Formula 1. Era veloce, senza paura e molto spesso dava filo da torcere ai suoi colleghi, mettendoli dietro anche molto spesso. In un’epoca in cui era difficile già poter avere una macchina in famiglia, considerato un bene di lusso, era ancora più raro vedere una donna al volante che prendeva parte a competizioni automobilistiche.

Le Origini

 Nata a Napoli nel 1926, ultima dei 5 figli del Conte Franz, fin da piccola prese parte ad alcune gare automobilistiche su strada insieme al padre, che oltre ad essere proprietario dell’azienda che distribuiva l’energia elettrica per l’irrigazione a tutta la Campania, aveva anche una grande passione per le auto. La carriera di Maria Teresa inizia invece a poco più di vent’anni quando partecipa al Giro di Sicilia del 1948 con una Fiat 1100 S, in coppia con il fratello Antonio. Purtroppo un guasto meccanico le impedì di terminare la gara quando si trovava nelle primissime posizioni. Si rifece poi nella Salerno – Cava, una gara di 10 km nella quale trionfò con una Fiat 500 “Topolino”. Nella classe turistica delle competizioni automobilistiche, fece un vero e proprio tirocinio per poi passare alla classe Sport, dove ne seguirono altre grandi prestazioni e trionfi.

La Motor Valley

Una appassionata di corse e motori non poteva non approdare alla corte della Motor Valley. La De Filippis tra il 1953 e il 1954 corre nel Campionato Italiano Sport Classe 1100 con la Osca, una casa automobilistica bolognese di San Lazzaro di Savena, fondata da Ettore, Ernesto e Bindo Maserati dopo aver ceduto la Casa Del Tridente ai fratelli Orsi. Con la Osca vince 8 gare su 22 con quattro secondi posti e due terzi arrivando alla fine del campionato 1954 terza nella classifica generale. Dopo due stagioni con la macchina della casa bolognese si sentiva pronta per le grandi cilindrate e per questo la vettura guidata nel 1955 fu una Maserati A6 GCS. Un vero e proprio bolide che le consentì di vincere la Catania – Etna, competizione durissima e altamente provante. Maria Teresa era pronta per il grande salto in Formula 1.

La Formula 1

 Il debutto arriva nel 1958 quando la De Filippis comprò la Maserati 250F con cui l’anno prima Juan Manuel Fangio aveva vinto il mondiale. Infatti alla fine della stagione precedente il marchio della Motor Valley, nato a Bologna e traferitosi poi a Modena, decise di ritirarsi dal Campionato di Formula 1 e fare solo assistenza ai privati che acquistavano i loro veicoli per competere. Di fatto Maria Teresa non si lasciò sfuggire l’occasione. Come privata fece il suo debutto al Gran Premio di Monaco. Tuttavia non riuscì a qualificarsi per la gara. Cosa che invece avvenne nel Gran Premio del Belgio dove partì diciannovesima e concluse la gara come decima conseguendo il suo miglior piazzamento. Esclusa dal Gran Premio di Francia perché secondo il direttore di gara “l’unico casco che una donna dovrebbe portare è quello del parrucchiere”. Vittima dei pregiudizi che erano sovrani in un ambiente prettamente maschilista, non si arrese e si qualificò sia per il Gran Premio del Portogallo e il Gran Premio di Monza, nei quali però sarà tradita dal motore che in Italia non le consentirà di raggiungere l’ottava posizione a pochi giri dal termine della gara. Nel 1959 prende parte nuovamente al Gran Premio di Monaco con la Behra-Porsche del suo amico Jean Behra. Sarà a causa dell’incidente mortale proprio del francese, in Germania, la causa che porterà Maria Teresa De Filippis a ritirarsi dal mondo delle corse e ad affermare che non avrebbe più guidato un monoposto in vita sua. Solo una ventina di anni dopo tornò in auto entrando a fra parte del club di ex-piloti di Formula 1 e rimanendo legata sempre alla Casa Del Tridente che tanto aveva creduto in lei.

“Pilotino”

Una pilota che sapeva andare veloce, ma sempre con la testa sulle spalle. Spingeva senza mai esagerare e questo le faceva fare la differenza in ogni competizione affrontata. Era molto abile anche sul bagnato oltre ad avere una conoscenza ben radicata delle auto anche nella loro meccanica. Il suo soprannome era “Pilotino” per la sua statura di donna minuta e perché molto spesso riusciva con la sua guida a mettere in imbarazzo i suoi avversari. Una donna che ha segnato la storia del motorsport, che ha combattuto contro i pregiudizi di un’epoca e di una società di cui le donne non erano ancora pienamente partecipi, se non per assolvere ai loro compiti di mogli e madri. Ha lottato per portare avanti i suoi valori, anche quando si rifiutò di partecipare alle competizioni organizzate solo per le donne e quando alle gare era infastidita dal fatto che alla fine a lei riservassero un premio per la bellezza o la simpatia. Le sue azioni sono state una pietra miliare nello sviluppo della figura femminile nella società, permettendole anche di diventare un simbolo nella storia delle corse automobilistiche.

Maria Teresa De Filippis, la prima donna a correre in Formula 1 (Copyright: YouTube – bestdestination)

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