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Bologna

L’altro spogliatoio – Confederations Cup Special Edition 26/06/2013 (2)

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-Spagna-

 

 

 

Domani sera alle ore 16.00 locali (alle 21.00 perciò in Italia) andrà in scena allo stadio Castelao di Fortaleza la seconda semifinale di Confederations Cup tra Italia e Spagna.

 

La squadra che avrà la meglio affronterà in finale la vincente di Uruguay-Brasile che si disputerà a Belo Horizonte.

La nazionale spagnola ormai la conosciamo come le nostre tasche, sia per quanto concerne i giocatori che la compongono, sia per il modo di gioco degli uomini allenati da Del Bosque denominato “tiki-taka”.

Gli azzurri saranno privi del loro giocatore più pericoloso, ossia Mario Balotelli, probabilmente sostituito dal bolognese (forse ex) Alberto Gilardino.

Analizziamo però più approfonditamente le undici furie rosse.

In porta ci sarà come di consueto Iker Casillas, che con le sue 146 presenze ha da tempo raggiunto il record quale giocatore ad aver disputato il più alto numero di partite con la casacca spagnola.

Davanti a lui la linea a quattro di difesa composta da Pique e Sergio Ramos centrali, Arbeloa e Jordi Alba terzini.

E’ una difesa mostruosa, composta da due centrali abilissimi anche con i piedi, i quali fanno partire l’azione fin dalla difesa impostandola e giocando con ordine palla a terra.

Jordi Alba è un giocatore che a me fa impazzire essendo bravissimo in ambo le fasi di gioco, avendo corsa e grande fiuto del gol.

A proposito di fiuto del gol, non dimentichiamo che anche Pique e Ramos hanno scrollato diverse volte la rete grazie alla loro perentorietà sui colpi di testa sulle palle inattive.

Dei quattro quello “meno meglio” probabilmente è Arbeloa, il che è tutto dire.

Quel che preoccupa è la completezza della difesa spagnola, difficilissima da scardinare sia palla a terra che col gioco aereo.

Gilardino sarà chiamato ad un lavoro difficilissimo contro una simile retroguardia. Potrebbe essere decisivo l’anticipo sui difensori spagnoli con una perfetta scelta di tempo sui cross che proverranno in area di rigore; una delle poche carte che ci si può giocare.

Del Bosque opterà con tutta probabilità per un centrocampo a 3 formato da Xavi regista con Busquets e Iniesta mezzali.

Anche sui suddetti giocatori c’è poco da dire in quanto sono veri e propri fenomeni del calcio.

Sarà importante per l’Italia ritornare alle vecchie maniere, per cui lasciare il pallino del gioco agli avversari per poi colpirli in contropiede; perché se vuoi fare lo spanizzo (come si dice a Bologna) giocandotela alla pari ho paura che vada a finire male, molto male.

Fra le linee giocherà Mata (lo chiamavano Po), trequartista del Chelsea che agirà dietro alle punte Torres e Pedro.

Torres è un giocatore che sta ritornando ai livelli del Liverpool dopo un periodo piuttosto infruttuoso della sua carriera.

Lui, così come Pedro, sono sicuramente attaccanti che al primo errore nel perdonano, per cui la difesa fino a qui a dir poco ballerina dell’Italia dovrà prestare la massima attenzione e concentrazione, perché per poter approdare in finale sarà necessaria una partita perfetta degli azzurri, ma, diciamolo con sincerità, anche una Spagna sottotono; altrimenti non c’è storia.

Non è solo una semplice semifinale di Confederations Cup quella che si giocherà domani sera, è l’ennesima rivincita che gli azzurri si vogliono prendere contro la nazionale campione del mondo e di Europa, che ci eliminò nell’Europeo sotto la guida di Donadoni e che ci ha battuto nelle finali degli scorsi europei “normali” ed under 21.

E’ un eterna sfida contro una nazionale che sta sbaragliando il mondo e che sta vivendo un periodo calcistico formidabile.

L’Italia è proprio lì per interromperlo.

Arbitrerà l’inglese, nonché famosissimo, Howard Webb, per una semifinale tutta da seguire.

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