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#GenoaBFC: nella mente dei mister – 25 feb

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Le due squadre sicuramente meno in forma del campionato si sfidano al Ferraris con l’estrema voglia, e per certi versi l’obbligo, di invertire la rotta. Donadoni sembra aver ancora ben salda la panchina dei petroniani; discorso diverso vale per il Genoa, visto che dopo la debacle a Pescara, in cui Zemanlandia ha distrutto i rossoblu 5 a 0, Juric è stato esonerato dal presidente Preziosi, che ha ingaggiato l’ex Verona Andrea Mandorlini. Il tecnico ravennate non arriva certo in un buon momento: la contestazione dei tifosi è sempre più forte e il nuovo allenatore non sembra essere ben gradito. Detto questo il Genoa rimane comunque una squadra dalle buone potenzialità, con giovani che ancora non hanno dimostrato tutto il valore che probabilmente hanno. 

La rivoluzione tattica di Mandorlini, porterà al cambiamento del modulo; si passerà quindi dal 3-4-3 di Juric, al 4-3-3 con lo spostamento di ruolo di diversi giocatori. La fase difensiva di Juric, consisteva in una marcatura uomo-uomo a tutto campo, Mandorlini invece è probabile che abbassi il baricentro della squadra, tentando veloci contropiedi con gli esterni d’attacco e le sovrapposizioni dei terzini. Dal punto di vista della manovra, il neo tecnico del Genoa, predilige passaggi semplici e corti, con verticalizzazioni veloci a sfruttare la rapidità degli esterni. 
Il probabile 11 iniziale che vedremo in campo domani sarà questo:

Lamanna; Izzo, Burdisso, Munoz, Laxalt; Hiljemark, Cataldi, Rigoni; Lazovic, Simeone, Palladino. 

In difesa e in mediana sembrano sicuri i giocatori appena citati,viste anche le indisponibilità di Orban, Edenilson, Gentiletti, Veloso e Ninkovic, mentre in attacco Lazovic, Palladino, Pandev e Taarabt si giocano due maglie per affiancare Simeone, sicuro del posto come punta centrale. Mandorlini, tra le tante novità che porta sotto la lanterna, ha deciso di trasferire Laxalt nel ruolo di terzino sinistro e di adattare Izzo sull’altra fascia. In mezzo Rigoni compierà il lavoro di mezz’ala, a differenza di quanto accadeva con Juric, in cui l’ex Palermo veniva impiegato anche come esterno alto offensivo. 

In casa bolognese invece sono da sottolineare i recuperi di Destro e di Verdi, che si era fermato in settimana. I due sono convocati, anche se per Mattia è probabile la panchina a favore di Petkovic, che contro l’Inter ha fatto vedere buone cose. Ancora ai box Maietta e Gastaldello, che sono ancora in cerca di smaltire i problemi muscolari.
Detto questo, la formazione che metterà in campo Donadoni sarà probabilmente questa:

Mirante; Mbaye, Oikonomou, Torosidis, Masina; Donsah, Nagy, Dzemaili; Verdi, Petkovic, Krejci. 

In porta quasi sicuramente tornerà Antonio Mirante; mente in difesa Helander scalpita per una maglia da titolare. I dubbi maggiori però il mister bergamasco ce li ha per quanto riguarda il centrocampo. Pulgar, non al meglio, potrebbe essere sostituito da Donsah, con il logico spostamento di Nagy in mezzo. Un’altra opzione potrebbe essere Viviani in cabina di regia, con Nagy in panchina. Tutti nodi che Donadoni scioglierà nelle ultime ore. 

Tatticamente si prospetta un match molto complicato, visto che i genoani col nuovo allenatore sfrutteranno l’imprevidibilità delle nuove idee di Mandorlini. Donadoni, dovrà cercare di tirare fuori il meglio dal suo Bologna, che nelle ultime partite è sembrato più spaesato che mai. Servirà molta attenzione in fase difensiva, soprattutto sugli esterni, in cui Lazovic e Palladino potranno sfruttare la loro capacità di saltare l’uomo per creare superiorità numerica. Inoltre, i due centrali e il mediano basso, dovranno fare molta attenzione alle incursioni delle due mezz’ali, soprattutto di Rigoni, molto abile in questo frangente. Ovviamente il pericolo numero uno si chiama Giovanni Simeone. Il “cholito” è la classica punta moderna, bravo coi piedi e freddo sottoporta, anche se nelle ultime partite sta attraversando un momento di appannamento. 
Il Bologna potrà pungere l’avversario soprattutto sulla fascia coperta da Laxalt; giocatore bravo ad offendere, meno quando si tratta di difendere la propria porta. In questo caso potrebbe salire in cattedra Simone Verdi. 

Al Ferraris sembra certa l’assenza dei supporter del Genoa, per protesta nei confronti della squadra e della società. Questo potrà essere un fattore favorevole per il Bologna, anche se per prima cosa la reazione dovrà partire dai ragazzi di Donadoni, mostrando quell’orgoglio che nelle ultime partite è mancato. 

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