Bologna FC
Bologna corre e si diverte: in classifica il ritmo è quello del ’64
Un Bologna che nessuno si aspettava a questi livelli: un lavoro maniacale che continua a pagare, partendo da dietro le scrivanie fino al campo di gioco
Difficile aspettarselo, facile goderselo è l’evoluzione del Bologna di Vincenzo Italiano che ad inizio anno nessuno avrebbe pronosticato così bello ed efficiente. Tante uscite da quella squadra che alza la Coppa Italia e un mercato che convinceva pochi. Sulla carta un valore (dati Trasnsfermarkt.it) da nona forza del campionato eppure oggi i rossoblù si trovano a -1 dal secondo posto (Milan e Napoli) e a – 3 dal primo (Roma).
Sartori sul pullman per la BFC Parade 2025 (© Bologna FC 1909)
La filosofia Sartori e il lavoro “Italiano”
Ventiquattro punti conquistati, gli stessi dell’Inter e quattro in più della Juventus, ma anche sei in più di quel Como che in estate ha speso milioni su milioni nel mercato. Il Bologna si è mosso con la filosofia di Sartori, vendita di alcun pezzi pregiati prontamente rimpiazzati da profili di cui solo l’ex Atalanta è capace di apprezzare la futuribilità.
Tutto questo posto nelle mani sapienti di Vincenzo Italiano assume un valore che con il lavoro viene quasi automaticamente moltiplicato. Il Bologna è attualmente il secondo miglior attacco della Serie A con 21 reti segnate. Ma non basta, perché a far vincere le partite sono le difese e quella del Bologna ha subito solamente 8 gol, solo Roma e Como (6) fanno meglio. La prova di ciò è arrivata a Udine, campo che raramente ha sorriso i rossoblù e invece questa volta è stato teatro di un secco 3-0.
Vincenzo Italiano durante Bologna-Como (1-0) (© Damiano Fiorentini X 1000cuorirossoblù)
Una prestazione convincente e un ritmo da tricolore
Tra infortuni e rientri last minute dalle nazionali Udine sembrava la classica trappola per perdere terreno. Italiano ha invece lavorato bene con i presenti in queste settimane a Casteldebole ed è riuscito a sopperire alle tantissime assenze. Nel momento del bisogno è arrivata un’inaspettata doppietta di Pobega e il primo sigillo di Bernardeschi. Questo a dimostrazione di come il tecnico di origini siciliane riesca ad ottenere il meglio da ogni suo calciatore.
Ora però i punti sono tanti: 24 in 12 gare, 2 precisi di media a partita e il ritmo è anche migliore di quello tenuto dai ragazzi di Bernardini nel ’63-’64. Assegnando infatti i tre punti a vittoria alla classifica di quell’anno il Bologna si sarebbe fermato a 23 punti nelle prime 12 di campionato, uno in meno rispetto ad oggi.
Fonte: Massimo Vitali – Il Resto del Carlino
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