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Calciomercato: Bologna su Chanturia? – 23 Gen

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Il paragone forse è irriverente, ma qualcuno lo paragona al campione argentino. Lui, ragazzo georgiano, a una manciata di giorni dai suoi 20 anni, è osannato in patria come Lionel lo è a Buenos Aires. Il pallone è un suo fraterno amico, estensione fisica del suo piede mancino, che adopera come solo gli artisti del football sanno fare. Dribbling pazzesco, sassata micidiale nella gamba, fin da piccolo la sua è una storia da predestinato. Una storia che nel 2009 addirittura fa incrociare la sua strada con il suo giovane ma più affermato paragone, quel Messi che già era in pianta stabile nella prima squadra blaugrana. Arriva in prestito con opzione di riscatto a fine stagione, poco più che 16enne,. Chanturia segna 11 gol (nella Juvenil B) e piace molto, tanto che la nazionale georgiana Under 21 non esita a convocarlo e al Barcellona si valuta di confermarlo, di acquistarlo definitivamente. Ma la distanza fra lui e il futuro 4 volte Pallone d’Oro è ancora tanta e la conferma non arriva. Arriva invece la chiamata del Vitesse, nel 2011, che milita in Eredivisie, prima serie olandese. Il giovane georgiano mostra il suo infinito talento, anche nell’Under 21. Ma dopo un’ottima stagione 2011/2012, con 31 presenze e 4 reti a soli 18 anni, Chanturia quest’anno si perde. Il Vitesse sceglie di tenerlo, in estate lo corteggiano società inglesi e anche il Genoa del presidente Preziosi. Poi, da settembre, solo la miseria di una presenza nel Vitesse: l’allenatore Rutten non lo vede più. Chanturia ha bisogno di giocare, a gennaio scorso arriva la chiamata dell’Alania per un prestito. per far vedere quel talento che lo ha portato a diventare il Messi di Georgia praticamente per tutti, in una storia ( 19 anni) ancora tutta da scrivere.

Chanturia è un esterno d’attacco molto abile tecnicamente. La sua destrezza gli consente di immolarsi in dribbling spettacolari che lasciano sul posto l’avversario. Alto 181 centimetri per 73 chilogrammi di peso, il georgiano è sempre una mina pericolosa per gli avversari grazie alla precisione sui calci piazzati per le sue letali traiettorie. Inoltre impressiona per il modo in cui controlla la sfera attraverso la tranquillità che solo i grandi giocatori possiedono. Insomma un novello Alino Diamanti….e adesso teniamo il fiato sospeso, il bello deve ancora venire.

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