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Dell’Aquila e il Leone S2 #12 – La Rapina

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Un titolo, “La rapina”, perfetto per un film di spionaggio anni 60′, dove un gruppo di abili ladri con un piano orchestrato nei minimi dettagli da un capo banda minuzioso organizza un colpo a sorpresa e torna a casa soddisfatto con il bottino. Un film dal gusto vintage oppure la missione della Fortitudo per i prossimi impegni lontani da Bologna. L’ha chiamata così Dalmonte, e allora stiamo al gioco.

L’ultima vittoria contro Pistoia, certifica che al Paladozza la Effe può vincere con chiunque. L’ultima sconfitta contro Ferrara, certifica altresì, che fuori casa la Effe può perdere contro chiunque. 

Un equilibrio decisamente pendente verso un solo parquet, senza dubbio avvolto da un tifo che gioca da sesto, settimo e ottavo uomo in campo ma limitante quando l’incontro si sposta su altri lidi. Viene da chiedersi: cosa è mancato a questa squadra in trasferta, invece più che presente in casa? Supporto a parte, andrebbe analizzato singolarmente ogni passo falso compiuto alla ricerca di un comun denominatore per non finire nuovamente sconfitta.

In breve, ci provo. L’esordio a Cento, sebbene in bilico fino alla fine, è stato giocato da una squadra ancora in fieri, che doveva trovare una propria identità ed oliare i suoi ingranaggi.  A Cividale la Fortitudo, oltre a subire l’atmosfera del palazzo avversario vive uno dei peggiori blackout all’interno di una gara che non permette di completare la rimonta finale. Successivamente Udine mette in chiaro il divario tecnico tra le due formazioni, sebbene la prova della squadra biancoblu sia convincente, alcuni limiti, sotto canestro in particolare, emergono con prepotenza. Contro Mantova le assenze fanno la loro parte, il nervosismo il resto. Infine la sconfitta di Ferrara è figlia di una partita non chiusa quando poteva e doveva esserlo con beffa finale (questioni arbitrali a parte). 

Tracciando un bilancio sommario e complessivo, si nota come effettivamente una buona parte di queste sconfitte siano avvenute quando e dove era più probabile avvenissero, contro le formazioni più quotate del girone rosso. Cento e Udine sono a vertici della classifica, Cividale è probabilmente la realtà più sorprendente della categoria. Mantova e Ferrara, invece, vanno categorizzate all’interno della stagione biancoblu come passi falsi. 

Quello della Fortitudo è un calendario che ha proposto all’andata le difficoltà tecniche maggiori lontane dal Paladozza mentre gare potenzialmente più abbordabili nella propria roccaforte (forse rese tali proprio dal contesto amichevole). Ragionando in questa direzione sarà molto interessante capire come si svilupperà la seconda parte della stagione e partendo da questa premessa verrebbe da pensare in maniera molto positiva, ma come le incognite ci sono state, potranno esserci ancora a partire dalla sfida contro Cento della prossima settimana.

Prima del girone di ritorno, però, c’è da concludere ancora quello d’andata e si conclude con un altro “partitone” carico di significati. Superata la capolista Pistoia, ecco che si presenta al cospetto della Effe, anzi la Effe si presenta al suo cospetto, la nuova prima della classe: Forlì. Formazione allenata da un certo Antimo Martino, forse il meno colpevole della retrocessione di sette mesi fa e persona rimasta nel cuore della storia biancoblu. Gara complicatissima come poteva essere quella di domenica scorsa, definita da Dalmonte un’occasione straordinaria di reazione e il campo non l’ha tradito. In previsione della trasferta in terra romagnola ha parlato di obbiettivo “rapina”, colpo corsaro come elemento mancante del campionato biancoblu. E’ ipotizzabile immaginare che il piano stia vendendo preparato nei minimi dettagli, domenica spazio ai “ladri”. 

 

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