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Ebone a Radiabo: «Non abbiamo un obiettivo preciso, se non migliorare sempre»

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Vincere aiuta a vincere. Una legge non scritta del gioco del calcio, ma che spesso dimostra tutta la sua importanza. Per la Primavera del Bologna i due successi delle ultime due settimane si sono dimostrati un toccasana per l’ambiente. I ragazzi di Vigiani attraversano, però, un momento di salute che va ben oltre i tre punti conquistati in casa contro la Lazio. L’ordine tattico messo in campo da Mister Vigiani ha mostrato un controllo eccelso della squadra. 

La difesa 

Andando ruolo per ruolo, la prova di Massimo Pessina mostra un trend di miglioramento per il classe 2007. Nella partita contro il Monza della settimana precedente, il portiere aveva dimostrato grande coraggio aggredendo la partita, anche nel fondamentale più difficile: le uscite. Certo che la responsabilità sul gol, fortunatamente ininfluente, di Colombo è dettata anche da uno scontro di gioco, ma nella partita con la Lazio anche la minima sbavatura è stata evitata. Del tutto incolpevole sul gol, si dimostra decisivo sul colpo di testa di Bordon nel finale del primo tempo. Granitica invece la prova della linea difensiva rossoblù, Amey e De Luca chiudono ogni spazio, riuscendo anche a gestire meglio che contro il Monza un finale al cardiopalma. La Lazio sì passa nel finale, ma la rete di Sardo rimane un episodio isolato in una partita, per il resto, giocata con grande attenzione. Anche qui è evidente una linea di miglioramento tracciata da Vigiani. Non solo l’attenzione generale, ma anche un approccio più aggressivo nella difesa degli spazi e delle fasce laterali. La squadra romana, a differenza di quanto fatto dal Monza la settimana precedente, è riuscita meno volte a cercare il cross e ad entrare palla in piede in area di rigore. 

Il centrocampo

La prestazione proposta dal centrocampo del Bologna è apparsa allo stesso modo convincente. Da segnalare obbligatoriamente le due partite di Menegazzo. Probabilmente migliore in campo contro il Monza, il numero 4 si è dimostrato ancora una volta la freccia in più nella faretra di Vigiani. Leader tecnico, ma spesso facile da trovare anche in area di rigore avversaria. Tanta corsa, ma anche tanta qualità. Supportato ottimamente da Diop, il classe 2005 si candida come uno dei prospetti più interessanti della rosa di questa Primavera.

L’attacco

Ma è l’attacco ad essere la vera forza della Primavera del Bologna in questo momento. Varie le armi a disposizione di Vigiani. Importante anche la copiosa quantità di alternative a disposizione del Mister. Come per esempio il classe 2006 Ravaglioli, in gol settimana scorsa dopo pochissimi istanti dall’ingresso in campo. Una rete di pregevolissima fattura, peraltro. Ma la punta di diamante di questa squadra ha la numero 9 sulle spalle e ha trovato due gol nelle ultime due partite. Entrambi di rapina, come un centravanti consumato, Tommaso Ebone è l’uomo del momento

Intervista a Tommaso Ebone

Per carpire al meglio le emozioni e la situazione vista da dentro lo spogliatoio, riportiamo le dichiarazioni rilasciate dal centravanti a Sebastiano Moretto in esclusiva ai microfoni di Radiabo durante la trasmissione “House of Cinni”:  

Dopo un inizio di stagione un po’ difficile hai trovato il gol 4 volte nelle ultime 3 partite.

Sì, sicuramente i primi due gol con il Lecce sono stati fondamentali perché mi sono sbloccato e da lì in poi ho giocato in maniera diversa: ero più libero mentalmente perché quando il gol manca da un po’ per un attaccante inizia ad essere pesante. 

La domanda su cui si basa la trasmissione “House of Cinni”: sei felice di giocare a calcio e perché hai scelto di farlo?

Sì, sono molto felice. Ho scelto di farlo perché vedevo mio fratello giocare e mi sono subito appassionato. Col tempo è passato da essere una semplice passione ad un qualcosa su cui gettare le basi per il futuro.

Vi sentite migliorati rispetto ai primi mesi?

Noi pensiamo a fare bene. In questo momento siamo più spensierati perché ci siamo risollevati. Non abbiamo un obiettivo preciso, se non migliorare sempre.

Che categoria è la Primavera? 

L’anno scorso è stato un anno da gregario, spesso mi trovavo ad entrare nel secondo tempo in momenti molto delicati della partita, soprattutto durante un periodo un po’ difficile per la squadra. Ma credo che questa esperienza mi sia servita molto perché il campionato Primavera è un torneo molto particolare. Inizia ad essere un campionato difficile in cui ci sono dei giocatori molto forti. Nell’ultimo periodo sto, però, riuscendo ad avere più confidenza con il campionato, con i giocatori, ma anche con me stesso e vedo che sto riuscendo ad ottenere dei risultati.

Il giocatore più forte che hai incontrato in questo campionato?

Della Valle del Torino.

Il giocatore che hai visto più migliorato in squadra in questi mesi?

Federico Tonin.

Hai vinto lo scudetto Under 17 arrivando a settembre 2021 con la squadra di Denis Biavati. Un anno particolare per te: hai iniziato in panchina per poi uscire e giocare fino alla finale. Che stagione è stata?

Una stagione molto difficile ed impegnativa, soprattutto all’inizio. Sono arrivato gli ultimi giorni di mercato e ho fatto fatica ad ambientarmi. Venivo da una stagione in cui non avevo praticamente mai giocato. Però col tempo sono riuscito a trovare più confidenza anche con la squadra e ho sfruttato quelle poche occasioni che ho avuto. Da lì in poi sono riuscito a trovare sempre più continuità ed è andato tutto per il meglio con anche la vittoria dello scudetto.

Nella finale avete rimontato l’Inter da 0-2 nell’ultimo quarto d’ora. Che ricordi hai di quella partita?

Le partite secche sono così. Una squadra può fare meglio per 80 minuti come è capitato all’Inter contro di noi, poi una scintilla ha fatto scattare quel qualcosa in più. É arrivato il gol di Ravaglioli su rigore e poi la doppietta di Menegazzo che ci ha portato alla vittoria.

Qual è stato il tuo primo pensiero dopo il triplice fischio?

Correre da mia mamma e mio papà.

Come hai visto i giorni in cui ti è arrivata la chiamata di Motta per il ritiro della Prima Squadra?

In quel momento preciso ero molto tranquillo. Ero al mare insieme a mio fratello e mentre ero in piscina è arrivata la chiamata di Tommaso Fini, il team manager della Prima Squadra, che mi comunicava che ero stato aggregato alla prima squadra per il ritiro. Subito ho chiamato i miei genitori e mi sentivo veramente su di giri perché non mi aspettavo assolutamente la chiamata. 

Come hai vissuto quei giorni in montagna?

Subito dopo dovevo partire, quindi sono tornato di corsa a casa e ho preparato tutto in maniera frenetica. Ne ho un bel ricordo, però. 

Nell’amichevole contro il Rio Pusteria avevi segnato quattro gol attirando l’attenzione. Hai detto che Bonifazi è il giocatore della prima squadra che ti ha dato più consigli.

Sì, Kevin è quello che mi ha aiutato di più. Fare il salto in prima squadra è difficile e da lui ho imparato tanto.

Una volta aggregato nuovamente alla Primavera hai sentito tanto il cambio?

Sì assolutamente. Il ritmo della prima squadra arriva a dei livelli che se non provi sono del tutto inimmaginabili. 

Sono stati più importanti i consigli dei tuoi familiari o quelli di Thiago Motta?

Entrambi. Anche se ovviamente mi hanno detto cose diverse.

Quest’anno hai la maturità. Come vai a scuola?

Il tempo è poco per studiare. Però in qualche modo ce l’ho sempre fatta a passare l’anno senza dover studiare d’estate e quest’anno punto ad uscire al meglio che posso.

Materia preferita?

Educazione fisica (ride ndr).

 

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