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Stadio – Sansone: «Immaginavo il mio futuro a Bologna, mi aspettavo un’offerta dal club»

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crediti immagine: Damiano Fiorentini per 1000 cuori rossoblu


Pochi giorni fa, Nicola Sansone ha detto addio al Bologna dopo quattro stagioni e mezzo. Il contratto dell’attaccante è andato in scadenza il 30 giugno, contratto che però non è stato rinnovato dal club rossoblù.
Sansone ha rilasciato la sua prima intervista da ex giocatore del Bologna, e lo ha fatto sulle colonne odierne di Stadio.

UN ADDIO SOFFERTO

«Io e la mia famiglia immaginavamo il nostro futuro a Bologna, i nostri bimbi ancora non lo sanno che ce ne andiamo. Non sarà semplice.
Il mancato rinnovo? Lascio la squadra a testa alta, ho dato il massimo soprattutto nella seconda parte dell’ultima stagione. Mi aspettavo dalla società perlomeno un’offerta, anche con l’ingaggio ridotto. Non voglio però creare polemiche, accetto e rispetto la scelta della società. Però posso dire che mi dispiace. 
Al mio agente ho sempre detto che io e la mia famiglia volevamo restare a Bologna. Nel corso della stagione lui e Sartori si erano parlati ma ancora non c’era nulla di certo. Ad aprile mi era stato detto che Thiago Motta sarebbe venuto a parlarci, ma ciò non è accaduto. Dopo l’ultima partita la società ha convocato me e gli altri giocatori in scadenza: Fenucci e Saputo mi hanno detto grazie.
A gennaio sono rimasto qui perché Fenucci aveva molta fiducia in me, lui stava dalla mia parte e non voleva che me ne andassi e aveva parlato con Motta. Era davvero dispiaciuto lui, è un uomo vero, così come lo è anche Saputo. Nei loro occhi leggevo molto dispiacere».

LA STAGIONE PASSATA

«Con Thiago ho avuto un rapporto normale, buono. Di me ha sempre parlato in maniera positiva, problemi non ce ne sono stati. Tuttavia, non ci ha detto niente anche se era lì quando l’addio di tutti è stato comunicato, non voglio fare polemica, ma mi aspettavo che spiegasse il motivo.
Io penso che sarei stato ancora utile, non penso di essere stato sottovalutato, però avrei potuto avere più minutaggio. Le prime sei partite le ho fatte in panchine, posso fare tutti i ruoli. Avrei preferito giocare al fianco di Arnautovic, ma ciò non è accaduto.
Marko? Dà sempre tutto, non vuole mai perdere. Lui ha una mentalità da vincitore, gioca anche quando sta male».

LA SOCIETA’

«Se penso che la società voglia davvero l’Europa? Non lo so, non credo. La squadra ci ha provato fino all’ultimo in questa stagione dal momento che c’era il caso particolare della Juventus, ci abbiamo davvero creduto. Magari succederà la prossima stagione.
Saputo? E’ un amico, abbiamo un bel rapporto. Bisogna ringraziarlo, non ho mai conosciuto uno come lui. E’ una persona fantastica».

IL MESSAGGIO DI ADDIO

«In quel messaggio ho racchiuso tante emozioni, soprattutto malinconia. L’ho scritto insieme a mia moglie, mi dispiace soprattutto per i miei figli. La mia bambina piccola si era già iscritta a scuola e immaginavamo il nostro futuro a Bologna».

IL FUTURO

«Ho diverse richieste dall’estero: Turchia, Iran, Arabia Saudita. Noi però vogliamo restare in Italia».

I MOMENTI PIU’ DIFFICILI AL BOLOGNA

«I momenti più tosti? Quando siamo arrivati io e Soriano e la morte di Mihajlovic, quella è stata un duro colpo. Però abbiamo anche vissuto dei momenti fantastici, per esempio quest’anno, quando sono riuscito ad avere il mio spazio ed a essere decisivo».

(Fonte: Stadio – Giorgio Burreddu)

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