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Bologna, parla Calafiori: «Con Thiago ho provato situazioni tattiche che non avevo mai visto»

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Fonte immagine: figc.it


Riccardo Calafiori si è preso la scena sabato a pomeriggio a San Siro. Il numero 33 rossoblù stato tra i migliori in campo del Bologna nel nuovo ruolo di centrale difensivo. Un ruolo che ha ricoperto saltuariamente in passato, ma solamente in altri contesti tattici. Quello che conta per lui e per il Bologna è che l’adattamento procede alla grande e si lavora sempre per migliorare. Lo spazio che si è guadagnato in rossoblù gli ha permesso di conquistarsi la chiamata del CT dell’under 21 Carmine Nunziata. L’ultima volta in under 21 infatti risaliva a 2 anni fa, quando sulla panchina dell’under sedeva Paolo Nicolato e Riccardo vestiva i colori rossoblù del Genoa.

Calafiori parla dal ritiro dell’Italia under 21

In questi giorni Calafiori si trova dunque in ritiro insieme ai compagni azzurri di under 21 a Tirrenia, in vista dell’impegno contro la Norvegia il prossimo 17 ottobre. Tempo per lavorare anche lontano da Bologna per Calafiori voglioso di fare bene anche in azzurro: «Ho sempre fatto parte del giro delle Nazionali giovanili ed è sempre stata una bellissima emozione. Ha un’importanza diversa rispetto al club, credo di essermi meritato la Nazionale e cerco di rimanerci». D’altronde, Calafiori è un calciatore con caratteristiche uniche. 190 centimetri, dotato di grande forza fisica, velocità, passo e tecnica col piede mancino, ma Riccardo sa che ha tanto da migliorare per sfruttare al meglio quelle doti: «Faccio il centrale nella difesa a 4 solo da 20 giorni A livello di posizione e letture devo migliorare».

Il lavoro con Thiago

Col Basilea sono arrivate poi le prime esperienze da centrale. Lo schema tattico era diverso, la difesa era a tre e Riccardo faceva il braccetto, ma è stata un primo punto di contatto con il ruolo. Oggi, con l’infortunio di Lucumí, Riccardo sembra essersi presentato pronto all’appuntamento con la titolarità. Ha ovviamente tanto da imparare, ma sotto la guida di Thiago conta di migliorare: «Ora sto facendo il centrale, ma a quattro, e mi trovo benissimo. Thiago Motta? Chiede a chi fa questo ruolo di non aver paura di giocare la palla, di non buttarla, di essere sempre aggressivo». Thiago è l’ultimo di una lunga serie di tecnici che hanno puntato fortemente sul talento di Calafiori: «Con Fonseca ho esordito, Mourinho mi ha forgiato dal punto di vista caratteriale, con Thiago Motta ho provato cose che tatticamente non avevo mai visto. Alleniamo la solidità difensiva e in partita si vede: è il segnale di una squadra unita. Nunziata lo avevo già avuto nelle Nazionali giovanili, mi ha fatto piacere ritrovarlo».

L’esperienza a Basilea e la scelta di Bologna

L’esperienza al Basilea ha dato a Riccardo un bagaglio d’esperienza che, forse, non avrebbe trovato in Italia: «Quella in Svizzera è stata un’esperienza fondamentale per la mia crescita calcistica e personale. Una scelta che rifarei, perché mi ha permesso di avere continuità: cerco sempre di andare in squadre in cui posso avere spazio». Ora però lo spazio è arrivato, in Italia, a Bologna, la squadra che inizialmente lo aveva scelto per fare da alter ego di Victor Kristiansen, ora gli sta dando una grande occasione e in un altro ruolo che sembra calzargli a pennello: «In estate ho saputo dell’interesse di club magari più blasonati, ma magari sarei andato a fare la metà delle partite. Ho scelto Bologna, ho firmato per quattro anni e sono contentissimo di giocare per il Bologna».

 

fonte: figc.it / Marcello Giordano, Il Resto del Carlino

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