Franco Brienza: l’arte di adattarsi alle situazioni tattiche – 2 nov

Se nei prossimi mesi vi capiterà di andare a visitare qualche museo di arte contemporanea, non stupitevi se davanti a voi doveste trovare il goal di Brienza con l’Atalanta. Balisticamente e tecnicamente perfetto quel tiro del numero 23 rossoblu per la rete del 3-0. Una rete in cui c’è tutto Franco Brienza, giocatore che al pallone sa dare del tu, come pochi. L’etica del lavoro e la voglia di sacrificarsi per la squadra, oltre alle sue indubbie qualità tecniche,  lo hanno reso un giocatore fondamentale, non solo in questo Bologna, ma anche in tutte le squadre nelle quali ha giocato.

Duttilità – Brienza è un giocatore che sa cosa vuol dire fare la gavetta, ma soprattutto sa cosa vuol dire adattarsi alle situazioni tattiche per il bene della squadra. Dalla C1 con il Palermo, fino alla Serie A con il Perugia, passando per la B ad Ascoli: tutte tappe fondamentali nella sua crescita calcistica. Ha giocato praticamente in tutti i ruoli dal centrocampo in su, in carriera. In un ipotetico centrocampo a tre ha anche  ricoperto il ruolo di centrocampista centrale in un Atalanta-Parma 4-3 del 2013. Ha giocato anche come esterno d’attacco, come seconda punta, e infine anche come prima punta. Quest’ultimo ruolo lo ha ricoperto cinque volte in carriera, due quando era a Siena (una proprio contro il Bologna) e tre a Palermo. Nelle prime uscite stagionali era apparso tra i migliori in campo dei rossoblu. La voglia di lottare su tutti i palloni non passa certo con gli anni e Brienza lo sa bene. 36 anni, ma la stessa voglia di quando ha iniziato a giocare. Ieri ha giocato mezzala, con il compito di smistare e dirigere tutte le azioni rossoblu. Risultato? Goal del 3-0 e tutti a casa. Franco Brienza e l’arte di adattarsi: un connubio destinato a continuare.

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