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Bologna

Il Resto del Carlino – Manca ancora la quadratura del cerchio

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Alessandro Sgarzi



Nome: Bologna FC 1909
Segni particolari (positivi): pragmatico, concreto, compatto a difesa della propria area, cattivo.
Segni particolari (meno positivi): poco incisivo in attacco, regali a fine partita, piatto.Questa è la carta d’identità dei rossoblù a dieci giorni dalla partita in Coppa Italia e a quasi venti dal derby con la SPAL. Tra agosto e settembre, se vogliamo dirla tutta, Inzaghi affronterà Inter, Roma e Juve, e sarà fondamentale trovare la quadratura del cerchio al più presto.

La partita – seria – con l’Huddersfield ha portato varie considerazioni. Da Costa è stato impegnato poco, anche grazie all’attenzione dei tre difensori centrali schierati: Mbaye in mezzo a Paz e Calabresi. Chiaramente verranno inseriti anche Gonzalez ed Helander, però i due gol presi da calcio da fermo sono sintomo di una disattenzione che non fa ancora dormire sonni tranquilli l’allenatore.
A centrocampo, il faro che illumina è sempre Pulgar. Ai suoi lati sono stati schierati Dzemaili e Poli, quelli dell’anno scorso che abbondano di corsa e peccano leggermente di tecnica.
Krafth e Dijks, i due esterni schierati, sono l’ago della bilancia, come in ogni 3-5-2 che si rispetti: devono essere costantemente sul pezzo per difendere e, soprattutto, per attaccare, visto che Inzaghi (ribadiamolo) predilige l’inserimento degli interni, anche per lasciare la corsia libera.
In attacco, sembra scontata la distinzione di coppie tra Palacio-Santander e Destro-Falcinelli. Non c’è più il Verdi che salta l’uomo, quindi si rischia di essere piatti. Ecco, quindi, il compito dell’allenatore: tirare le corde giuste della marionetta, allo stesso tempo.

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