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RS – CORSERA: Ecco Corvino, l’uomo dei miracoli – 04 dic

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Vent’anni dopo, finalmente si consumerà il rapporto tra il Bologna e Pantaleo Corvino. A lui pensò un tempo il club rossoblù, prima di ripiegare su Oriali. E lui sarà il nuovo responsabile del mercato, “l’uomo di Saputo”, voluto dall’imprenditore canadese per fare un grande Bologna. Di più, la sua nomina è stata uno dei punti sui quali Saputo è stato irremovibile nella trattativa con Tacopina. Segnale che fiducia, in questo 64enne salentino, c’è n’è molta.
Potrebbe essere altrimenti? Dopo una gioventù spesa in Aereonautica (fino al grado di sottufficiale, senza mai salire su di un aereo) si è buttato nel calcio e ha sempre fatto il bene delle società per cui ha lavorato.
Nell’ordine: nel piccolo Cesarano scoprì Miccoli, D’Aversa e Orlandoni. Passato al Lecce – sua squadra del cuore – ecco le prime magie vere e proprie: Vucinic, Ledesma, Pellé, Boijnov, Chevanton, Lima, Juarez, Cristiano Lucarelli. Gente di un certo spessore, trovata a pochi spiccioli e rivenduta a moneta sonante lavorando in coppia con – indovinate un po’? – Claudio Fenucci. Lavoro talmente ben fatto che dopo sette anni arriva la chiamata che non si può rifiutare: i Della Valle pensano a lui per costruire una squadra giovane e ambiziosa, e lui risponde con colpi che fanno storia.
Ad esempio Felipe Melo, rivenduto a peso d’oro alla Juventus – dove peraltro scema di rendimento – e pagato molto poco. Oppure Nastasic, scovato chissà dove e piazzato al Manchester City in appena un anno per 16 milioni più Savic, attuale colonna della Viola. E Stevan Jovetic chi era? Un giovane talento, su cui Corvino ha saputo credere e che è valso, due estati fa, 30 milioni di utile ai Della Valle. E poi ancora Toni, Montolivo, Frey, Cerci, Ljiaic, Gilardino, Romulo. Tutta gente che gioca ancora in Serie A. E non parliamo di Babacar, Bernardeschi e Neto, che sono sempre in prima squadra a Firenze. Dopo sette anni, due estati fa, il rapporto si conclude, Corvino se ne va ma il suo saldo è senz’altro positivo. Se ne va perché la madre non sta bene, lo svela Paolo Borgomanero nelle pagine del “Corriere di Bologna” di oggi: nessuno lo ha mandato via, anzi, i Della Valle parlano sempre di lui, lo stimano. “Un genio del calcio”, che è valso ai Viola 100 milioni di utili in cessioni. 100 milioni.
Un genio del calcio e soprattutto uno che il calcio lo ama in modo viscerale, totale, che ne parlerebbe 24 ore al giorno. Claudio Beneforti, nel suo articolo, racconta un aneddoto che a Firenze conoscono tutti bene e che riguarda la cessione di Felipe Melo alla Juventus. In città si dice che il brasiliano, già idolo della curva dopo una stagione strepitosa, andrà in bianconero. Si mugugna, lo dicono i giornali, lo dicono i tifosi al bar. La moglie gli chiede se sia vero, Corvino nega e nega ancora. Il giorno dopo Melo è alla Juventus per 30 milioni, la moglie offesa per la mancanza di sincerità, lui che spiega che era una plusvalenza troppo importante. Robe che nemmeno le spie in tempo di guerra. Anche questo è Pantaleo Corvino, il genio del calcio che sbarcherà a Bologna.
 

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