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Statistics di Lazio – Bologna

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Come ci arrivano le due squadre

 

Sono agli antipodi Bologna e Lazio, sia dal punto di vista del rendimento che da quello della forma. La Lazio è in cerca di continuità, almeno in campionato, per poter rimanere sulla scia delle grandi squadre e continuare a sognare un piazzamento in Europa. Gli ospiti invece sono oramai sprofondati al 13esimo posto, allontanandosi dalla prima parte di stagione dove avevano dimostrato di poter lottare anche con le grandi.

Pareggiando la più recente contro l’Empoli, i rossoblù potrebbero ottenere per la prima volta due pareggi di fila, cosa che non succede dal maggio scorso. Il Bologna ha vinto tenendo la porta inviolata in ciascuna delle ultime due sfide di Serie A TIM contro la Lazio, dopo una serie di 15 incontri consecutivi senza successi contro questa avversaria (7N, 8P); i felsinei potrebbero ottenere tre vittorie di fila contro i biancocelesti nella competizione per la prima volta dal 1980.

La Lazio invece ha perso solo una delle ultime 20 gare casalinghe contro il Bologna in Serie A TIM (13V, 6N), un 1-3 risalente a marzo 2012. Nel parziale i biancocelesti hanno segnato una media di 1.95 a partita.

 

Il dato e come interpretarlo

 

Il divario tra i due team non è presente solo nei risultati, ma anche sul  come hanno affrontato le ultime partite e nella mentalità. Lo stile di gioco di Sarri lo conosciamo, anche se negli ultimi anni è andato evolvendosi, prediligendo molti palloni giocati ed azioni manovrate che portino i giocatori in area di rigore.

E qui prendiamo in prestito una statistica direttamente dal sito della Lega, che ci spiega come la Lazio sia la seconda squadra in Serie A ad aver segnato più gol all’interno dell’area di rigore (45) . L’Inter è prima a 47.

L’atteggiamento è da ammirare, poiché non c’è nessuno davanti alla squadra romana ad aver segnato più gol in seguito ad un recupero alto (9), mentre gli emiliani sono fermi ad 1 in questo fondamentale, solo Salernitana ed Empoli hanno fatto peggio(0).

Il Bologna, pur essendo una squadra che propone gioco, si affida molto ai tiratori dalla distanza. Questa affermazione è giustificata dal dato che li inquadra primi per reti segnate da fuori area (8).

 

Dove può colpire il Bologna

 

Non è una buona stagione dal punto di vista difensivo per Sarri, visti le 39 reti subite sin qui in 24 giornate, con una media di 1,6 a partita. È migliorata nelle ultime giornate, tuttavia è lontana dalle annate del grande Napoli (2015/16, 32 gol) e della Juventus di due stagioni fa (43) .

Possesso è la parola d’ordine che ogni giocatore deve fare sua per entrare nei meccanismi di gioco del tecnico ex Chelsea. Neanche a dirlo, la Lazio è seconda solo al Napoli in questo, con una media di 29’52’’ a partita, di cui 17’39’’ nella propria metà campo (prima in assoluto). 

I ragazzi di Mihajlovic sanno che non potranno competere contro la capacità quasi meccanica avversaria di tenere palla tra i piedi ed aspettare per trovare spazi, quindi l’attesa sarà fondamentale.

Attesa perché i padroni di casa premeranno i felsinei nella loro metà campo, ma ci saranno occasioni per delle ripartenze. In questo Medel (sesto giocatore di movimento per palloni recuperati, 146) darà una mano a rubare il possesso per far ripartire la squadra. A quel punto la manovra dovrà essere veloce e fatta di pochi passaggi, affinché vengano innescati gli attaccanti e gli esterni che potranno correre e far male in profondità. Orsolini dà sprint là davanti, ed occhio al ritorno di Barrow, che partirà dalla panchina ma ha tutte le carte in regola per distruggere il castello di carte difensivo di Sarri. La maggior parte dei suoi gol quest’anno sono state conclusioni a seguito di lanci oltre le linee difensive (esempio perfetto il gol contro la Fiorentina) , inoltre non va dimenticato che all’andata ha calato un gol ed un assist.

 

Attenzione

 

La Lazio è prima per precisione di tiri, con una percentuale del 43,6%, ma anche per gol conversion, 18,18%. Una squadra che sa sfruttare bene le chances che si crea insomma. Non tutta l’attenzione ma quasi andrà sulla prima punta, Ciro Immobile. Da anni il numero 9 biancoceleste dimostra continuità e decisività nel campionato italiano, che fa da contraltare a chi lo giudica come un giocatore mediocre che non è riuscito all’estero ed in nazionale ad esprimere le sue capacità. Certo è che la sua esplosività, avallata dai suoi attacchi alla profondità (con 75 ha il primato in Serie A) , lo rende l’arma perfetta per bucare la maggior parte delle difese italiane. Ma non è tutto. Tralasciando il fatto che sia capocannoniere (18 gol), cosa che oramai non fa più notizia, il napoletano assume il ruolo di “punta” anche nella classifica di expected goals (13,08) . Infine, solamente Tammy Abraham è sopra di lui per gol previsti che non siano su rigore. Lui è a quota 9,18. Insomma, una bella gatta da pelare per la difesa bolognese, che si dovrà impegnare a marcarlo a uomo.

L’altro nome da tener d’occhio, vista la sua strepitosa stagione, numeri alla mano, è Milinkovic-Savic. Con 8 gol ed 8 assist è il centrocampista che ha partecipato a più gol in campionato, e la fame che dimostra in campo lo ha portato ad avere una continuità di rendimento da top player. Nessun rigore calciato, i gol se li va a cercare, come dimostra la statistica dei tiri in porta in cui è il secondo miglior centrocampista (20).

Anche in fase di interdizione dice la sua, con 157 contrasti vinti infatti solo Thorsby ha una migliore statistica. È l’archetipo di quello che viene denominato “tuttocampista” , perché è presente in ogni zona del campo, e non solo.

 

 

Questa è la mappa che mostra le posizioni in media che il serbo ha ricoperto durante i match. La sua prestanza fisica e la sua altezza spingono ogni allenatore, Sarri compreso, a utilizzarlo come boa di riferimento in avanti, soprattutto nei momenti di difficoltà.

Da non tralasciare però gli altri membri del reparto offensivo laziale. Felipe Anderson (terzo per dribbling tentati, 70 all’attivo), Pedro che è un feticcio di Sarri, che può ricoprire tutti i ruoli dell’attacco senza perdere decisività (7 gol sin qui) e Zaccagni, che ricalcherà i compiti di Insigne in quel Napoli stellare ma ovviamente con caratteristiche molto diverse.

 

Curiosità

 

Lukasz Skorupski è quarto tra i portieri per parate effettuate, con 78. Dall’altra parte invece Reina è 20esimo per a quota 31, Strakosha addirittura 24esimo con 20. Messi insieme, i due portieri distano comunque di quasi 30 unità dal portiere polacco.

 

Fonte: Kickest, Lega Serie A, Soccerment, Sofascore, PokerStarnews, Understat

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