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Bologna, ora non bisogna più nascondersi: questa squadra può pensare in grande

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crediti immagine: Bologna Fc


Ieri pomeriggio, in quel di San Siro, il Bologna di Thiago Motta si è reso protagonista di una grande rimonta sul campo della squadra probabilmente più forte della Serie A. Il 2-0 dell’Inter dopo appena 13 minuti avrebbe tagliato le gambe a tante squadre, soprattutto perché le ultime due partite disputate in casa dell’Inter erano terminate entrambe 6-1 in favore dei nerazzurri. Tuttavia, il Bologna di Motta ha dato ieri l’ennesima dimostrazione di essere un gruppo maturo, determinato, consapevole dei propri mezzi e delle proprie qualità, anche a fronte di un’emergenza difensiva da non sottovalutare.  I rossoblù in questo avvio di stagione hanno perso solo la prima gara, quella con il Milan, per il resto la squadra di Motta ha portato a bottino due vittorie e cinque pareggi, fermando avversari del calibro di Juventus, Napoli e, appunto, Inter. A tutto ciò poi vanno aggiunti i due episodi arbitrali che di fatto hanno condizionato prima la gara con la Juventus per il mancato rigore fischiato, poi la partita con il Monza dove Ferguson si è visto annullare un gol del tutto regolare. L’ottavo posto in solitaria occupato ora dal Bologna non è frutto del caso, ma del lavoro di tante persone: a cominciare dai giocatori, passando per l’allenatore che sta dimostrando di saper fare le scelte giuste al momento giusto, e infine arrivando all’area tecnica, che quest’estate ha avuto il coraggio di compiere una vera e propria rivoluzione della rosa.

Difesa: il reparto che sta stupendo tutti

La difesa rossoblù in queste prime otto giornate ha subito appena sei gol, risultando attualmente la seconda miglior difesa del campionato. Davanti ai rossoblù solo l’inter con 5 gol subiti. 
Il Bologna di Motta ha portato a casa ben quattro clean sheet consecutivi, contro Verona, Napoli, Monza ed Empoli. Questo nonostante ad oggi ai rossoblù manchino per infortunio tre elementi titolari: ovvero Kristiansen, Lucumi e Posch. Il vero jolly difensivo del Bologna, in questo momento, risponde al nome di Riccardo Calafiori, probabilmente l’acquisto estivo che più sta rendendo in queste prime giornate. Inizialmente Calafiori doveva essere la riserva di Kristiansen sulla fascia sinistra, poi però l’infortunio di Lucumi ha portato Motta a schierare l’ex Basilea al fianco di Beukema (altro giocatore che dopo un inizio incerto si sta prendendo le chiavi del reparto difensivo rossoblù). Per chi seguiva Calafiori già ai tempi della Roma, le sue ottime prestazioni non sono certo una sorpresa e, qualora dovesse continuare su questi ritmi, Lucumi dovrà sudarsi il posto da titolare. Ieri, nonostante mancassero i due terzini titolari, De Silvestri e Lykogiannis hanno fatto il loro, sintomo di un gruppo che si sente coinvolto dal primo all’ultimo. 
A tutto ciò non bisogna dimenticare di aggiungere le ottime prove fornite da Lukasz Skorupski che in più di una partita ha contribuito a mantenere la porta inviolata: il portiere polacco dall’arrivo di Thiago Motta è sensibilmente cresciuto, complice anche una difesa che dall’arrivo di Sartori si è parecchio rafforzata.

Centrocampo: tante alternative a disposizione di Thiago, in attesa del vero Freuler

Il centrocampo è forse il reparto dove Thiago Motta ha a disposizione più alternative: al momento il tecnico brasiliano difficilmente rinuncia a Aebischer, tuttavia, tutti coloro che sono stati chiamati in causa con un minutaggio minore hanno dimostrato di essersi ben inseriti negli schemi del tecnico di Sao Bernardo do Campo. El Azzouzi, a parte qualche fallo di troppo, pare un giocatore dalla grande personalità e che non si lascia spaventare dall’avversario cui si trova di fronte, mentre Fabbian alla prima occasione è andato a segno dimostrando di essere un centrocampista con il fiuto del gol. Ferguson, pur essendo partito forse leggermente indietro di condizione, sta tornando il giocatore decisivo dello scorso anno: l’assist per Zirkzee di ieri e il gol annullato a Monza ne sono la prova. L’unica nota negativa, in questo momento, è il fatto che ancora Freuler non sembra essere entrato nella miglior condizione. Chi seguiva già il centrocampista svizzero quando era allenato da Gasperini sa che quello visto fino ad ora non è il vero Freuler, e anche lo stesso Motta ne è consapevole dal momento che, anche a fronte di prestazioni costellate da più ombre che luci, continua a dargli fiducia. 

Attacco: Zirkzee eccezionale, ma servono anche i gol di Karlsson e Ndoye

Il reparto che più ha faticato nelle prime giornate è stato sicuramente quello offensivo. La partenza di una vera prima punta come Arnautovic ha aperto un vuoto nello scacchiere di Motta (seppur il tecnico brasiliano prediliga il gioco senza un centravanti puro), poiché Zirzkee ancora deve affinare il fiuto con il gol. L’attaccante olandese ex Bayern Monaco in queste prime otto giornate, tuttavia, si sta dimostrando uno dei migliori della rosa per rendimento. Il gol segnato ieri a San Siro contro l’Inter è una rete che dimostra tutta la sua intelligenza calcistica (seppur la difesa dell’Inter ci abbia messo del suo). Se è vero che fino a questo momento il centravanti olandese ha segnato solo due reti, è altrettanto vero che in tante occasioni è stato capace di mettere in porta i suoi compagni con assist al bacio. Spesso, però, è mancata la finalizzazione da parte dei suoi compagni, in particolare dei nuovi esterni, ovvero Karlsson e Ndoye. In una squadra costruita senza un centravanti di ruolo, l’apporto degli esterni in termini di gol e assist è fondamentale: finora solo Orsolini è risultato decisivo, segnando la tripletta all’Empoli e poi firmando su rigore il gol dell’1-2 ieri contro l’Inter. Ndoye ha fatto sicuramente vedere ottime cose, su tutte velocità, corsa e dribbling, tuttavia, Motta si aspetta da lui maggior incisività, così come se l’aspetta da Jesper Karlsson. Lo svedese ha dimostrato di avere un ottimo tiro da fuori e di potersi inventare la giocata in ogni momento ma deve incidere di più nei novanta minuti se vuole riconquistarsi il posto da titolare.

 

 

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