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La Virtus Segafredo travolge il Fenerbahce e si aggiudica il 7° Trofeo Porelli

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VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA – FENERBAHCE ISTANBUL  94 – 68 (31-7; 52-31; 72-55)

Virtus Segafredo: Gaines 16, Deri, Pajola 6, Baldi Rossi 7, Markovic 5, Ricci 3, Peterson, Cournooh 8, Hunter 18, Weems 15, Nikolic 2, Gamble 14. All. Djordjevic

Fenerbahce Sport Kulubu: Tirpanci, Westermann, Mahmutoglu 11, Kalinic 3, Biberovic 7, Sloukas 9, Williams 6, Candan 4, Muhammed Alì 11, Duverioglu 10, Datome 1, Stimac 6. All. Obradovic

Arbitri: Tallon, Calella, Zaniboni

Falli: BO 23; FE 14

Tiri liberi: BO 8/8; FE 14/23

Rimbalzi: BO 27; FE 22

Tiri da due: BO 34/42; FE 12/24

Tiri da tre: BO 6/18; FE 10/22

Una gran bella curva bianconera saluta il ritorno al PalaDozza della Virtus Segafredo, impegnata, per il 7° Memorial Porelli, contro un avversario di altissimo rango, il Fenerbahce del guru Obradovic. L’evento è emozionante, non premiato dal pienone di un pubblico che comunque costituisce una più che discreta cornice. Siamo in precampionato, ma a cinque giorni dalla partenza ufficiale della stagione e a questo punto si cominciano a cercare certezze, non solo belle prospettive.

I quintetti iniziali sono Markovic, Ricci, Cournooh, Gamble, Weems per la Segafredo, Kalinic, Alì, Williams, Stimac e Biberovic per il Fenerbahce. All’inizio, subito è tripla di Markovic, replica Biberovic a conclusione di una bella azione corale gialloblu, seguono un paio di reciproche azioni da manuale prima di una minifuga virtussina che costringe Obradovic al primo timeout, già a fine terzo minuto, dopo il quale entrano Candan, Datome e Sloukas. Dopo due minuti nuovo timeout turco, perché il divario è salito 18-4, con le transizioni bolognesi che puniscono gli attacchi avversari un po’ arruffati anche per merito dell’intensità difensiva bianconera. Entrano ora Pajola e Gaines per Markovic e Cournooh, poi Baldi Rossi per Ricci, infine anche Nikolic, ma le cose non cambiano granché, perché al primo intervallino il tabellone segna 31-7, nell’incredulità diffusa mista a un nascente entusiasmo

Nonostante pure Obradovic stia facendo ruotare un po’ tutti i suoi uomini non pare mutare più di tanto il trend nel nuovo periodo, per quanto sia inevitabile che anche il Fener cominci a dare maggiori segnali di esistenza in vita che inducono Djordjevic a fermare il gioco sul 39-13 dopo tre minuti. Continua peraltro la saga di assist, schiacciate, recuperate, stoppate ad un ritmo indiavolato che, mentre sale la qualità dei giochi di Obradovic, permettono comunque ai bianconeri di mantenere le distanze con gli avversari. A 2’23” dall’intervallo un ottimo Gamble commette il proprio terzo fallo (46-23), ma la Virtus non ne risente significativamente e alla sosta lunga il risultato è 52-31.

Dalla seconda metà del precedente periodo si è cominciato a vedere un Fenerbahce più credibile, fin qui evidentemente limitato dall’aver giocato ventiquattrore prima contro Treviso, il che, in fase di preparazione prestagionale, vuol dire tantissimo; la Virtus invece eccede un po’ in estetismi che non sempre premiano. Si deve tuttavia sottolineare quanto sia bello vedere i bianconeri passarsi la palla con questa sistematicità e con tanta qualità. La stanchezza comincia a farsi sentire, la difesa gialloblu si stringe e le polveri dei tiratori felsinei iniziano ad inumidirsi. Così anche questo parziale, come il precedente, premia i turchi, ma il vantaggio virtussino resta consistente, 72-55.

L’ultimo intervallino vede anche la presentazione ai tifosi della Virtus femminile neoammessa alla serie A. Un paio di splendide azioni corali bolognesi inaugurano l’ultimo quarto, che continua mostrando uno spettacolo davvero divertente. A 6’20” dalla conclusione il timeout di Djordjevic ferma il gioco sull’80-62, ma ormai la partita ha preso la propria piega. Sul finire c’è spazio anche per i “cinni” Lorenzo Deri e Matt Peterson, mentre i tifosi inneggiano al ricordo di Alberto Bucci. Finisce 94-68. La Virtus Segafredo si aggiudica il 7° Trofeo Gigi e Paola Porelli. Viene proclamato MVP Stefan Markovic, la soddisfazione dei bianconeri è palese. È troppo presto per esaltarsi, gli avversari sono in evidente ritardo di preparazione anche perché si sono appena ritrovati dopo i Mondiali. Rimangono sicuramente di tutt’altro livello, però i segnali positivi, rappresentati da come i virtussini si cercano tra di loro, da una già discreta chiarezza della impostazione dei giochi, dalla voglia di difendere son di ottimo auspicio. E poi manca ancora Teodosic…. L’appuntamento è allora a mercoledì, quando contro Roma si comincerà a fare davvero sul serio

 

 

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