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Il Personaggio della settimana – Giacomo Agostini

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motogp.com


Uno dei più grandi della sua epoca. Un pilota che ha per primo, forse, cambiato la concezione del suo sport. Una leggenda per numeri e per successi. Giacomo Agostini, per tutti “Ago”, è ad oggi il più titolato di tutti nel motomondiale ed è stato esempio e ispirazione per tanti delle generazioni future. In sella alla sua MV Augusta non lasciava scampo a nessuno. Per gli avversari non c’era storia, potevi batterlo, ma mai sconfiggerlo e forse questo fu il suo più grande alleato nel vincere 15 titoli mondiali tra 350cc e 500cc.

Giacomo ha amato i motori fin da piccolo, una passione innata dentro di lui. Eppure quando ha iniziato dovette farlo di nascosto da suo padre, ampiamente contrario a correre in motocicletta. Per questo nei suoi primi anni da ragazzo si dedicava alle corse clandestine in attesa dei 18 anni. Con l’arrivo della maggiore età, Agostini riuscì a convincere suo padre a comprargli la sua prima moto. In realtà tutto nacque da un’incomprensione con il notaio, che accordò l’acquisto della motocicletta, avendo compreso “bicicletta”. Da quel momento con la sua Moto Morini 175 “Settebello”, sogno per tutti i suoi coetanei dell’epoca, iniziò a gareggiare e ad iscriversi alle gare, finché non fu notato dalla casa pesarese che decise di ingaggiarlo come pilota della squadra corse.  Collezionò così i suoi primi successi, che lo portano nell’orbita del MV Augusta.

Con la Casa di Varese, Ago fece il salto di qualità che gli serviva e divenne il vero dominatore della 350 e della 500. In quegli anni i suoi rivali più acerrimi erano molti: Hailwood e Pasolini su tutti, con i quali mise in scena battaglie epiche, ancora oggi ricordate da tutti gli appassionati. Tra il 1966 e il 1972 nessuno è riuscito a fermare l’accoppiata italiana che faceva sognare tanti tifosi. In quegli anni Agostini riuscì a conquistare la bellezza di 7 mondiali piloti consecutivi in 500cc oltre ai 6 consecutivi anche in 350cc dal 1968 al 1973, conquistando un bottino di 13 mondiali, ai quali vanno aggiunti quelli costruttori ottenuti dalla MV.

Nel suo ricco palmares può contare anche su 10 vittorie al TT dell’Isola di Man, al Mountain Circuit. Tra il 1965 e il 1972 ne conta ben 8 consecutive. Il Tourist Trophy era una gara a cui lui stesso teneva molto, ma dopo la sua ultima vittoria decise di non gareggiarci più a seguito della scomparsa del suo caro amico Gilberto Parlotti. Dopo pochi anni il tracciato inglese fu anche tolto dal calendario ufficiale del mondiale per l’alto tasso rischio che richiedeva la pista.

Dopo l’epopea vissuta, per Ago, iniziarono le difficoltà. Molti pensavano che la sua gloria fosse dovuta alla forza del mezzo meccanico e non dipendesse da un pacchetto vincente moto-pilota. Con la scomparsa del Conte Augusta e il lento declino del motore quattro tempi, Giacomo non ritrovò più la competitività insieme alla sua moto e nel 1973 si dovette accontentare del terzo posto nella classe 500cc. Inoltre quell’anno la scomparsa del suo amico e rivale Pasolini insieme a Saarinen lo toccò abbastanza nel profondo. Dopo una stagione tecnicamente e emotivamente molto difficile, a fine anno annunciò l’addio alla squadra con la quale aveva vinto tutto per provare a tornare grande con la Yamaha. Con la Casa giapponese Ago tornò competitivo e ritrova il successo iridato prima in 350cc nel 1974 e poi anche in 500cc nel 1975. Così dimostrò ai suoi detrattori che non vinceva solo per la superiorità della sua moto, ma che ci metteva del manico pure lui. Quei due saranno gli ultimi mondiali vinti da Agostini, quelli che lo consegnano ufficialmente alla storia come il pilota più vincente in assoluto, anche come numero di vittorie a quota 123.

Giacomo Agostini e Valentino Rossi in visita al TT dell’Isola di Man – credits to motogp.com

Giacomo fu anche il primo “divo” tra i motociclisti. Uomo di bell’aspetto, è sempre piaciuto alle donne che lo seguivano per i paddock. Eppure lui prima di ogni gara si asteneva da qualsiasi attività che potesse distrarlo dal suo unico obiettivo: la vittoria. La fama raccolta al tempo non è svanita oggi, che può contare ancora su molti estimatori.

Il suo erede naturale, nato negli anni in cui Ago stava smettendo, è stato Valentino Rossi. Non solo perché dopo di lui è quello che ha vinto maggiormente, ma anche per alcuni punti in comune nelle loro carriere che li hanno resi eterni, nella gloria. Come Valentino anche Giacomo ebbe l’opportunità di provare la Ferrari Formula 1. Il Drake gli fece anche un’offerta come pilota del Cavallino, ma l’amore delle due ruote era ancora troppo forte per poter accettare, continuando così una carriera in sella, che poi è diventata leggenda.

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