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Bologna

Amarcord – 6 gennaio 2000, la Befana porta il goal di Kennet Andersson

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Sembra un po’ affaticato, il Bologna. La squadra di Motta, che probabilmente sta pagando un lieve scotto dallo sprint delle ultime settimane, non vince da tre partite. O meglio due, se consideriamo solo il campionato, ma che potevano significare zero punti se De Silvestri non avesse salvato in parte il finale col Genoa. Poi la Coppa Italia, dove la caduta c’è stata solo ai rigori e solo per l’errore di Posch, ma le energie spese anche lì non sono state poche: anzi, considerando anche i supplementari, forse la spesa in termini di fiato è stata ancor più importante.

Il Cagliari, invece, la coppa l’ha giocata la settimana scorsa. Inframmezzata tra i match con Empoli e Lecce, che si sono chiusi con due pareggi: non un granché, ma quantomeno punti preziosi per muovere la classifica, fattasi drammatica soprattutto dopo la sconfitta a Verona, che vede i sardi attualmente quartultimi con un punto in più degli scaligeri.

Il match si rivela dunque fondamentale per ambedue le squadre: i padroni di casa vogliono tornare alla vittoria (che manca da un mese), gli ospiti riprendere la brillantezza che ne ha caratterizzato il cammino sino ad ora. Per il nostro episodio di Amarcord, abbiamo fatto un salto agli albori del nuovo millennio, quando nel giorno dell’Epifania i ragazzi di Guidolin superavano il Cagliari grazie al goal su punizione di Andersson.

Il 1999 delle due squadre

Un’annata tutto sommato tranquilla, quella del ’99 per i rossoblù. Al contemporaneo percorso in Europa (che finirà solo davanti al Galatasaray nei sedicesimi di finale), si affianca la gestione di un campionato da metà classifica, che dopo quattordici giornate – appena prima dello scontro contro i sardi – consegna al Bologna diciassette punti e un solido dodicesimo posto.

Drammatica, invece, la situazione del Cagliari. Dopo una pessima partenza caratterizzata da tre sconfitte consecutive, e i soli due punti ottenuti nelle due partite successive con Venezia e Torino, il presidente Cellino esonera Tabarez e richiama in panchina Ulivieri. Il cambio non migliora la situazione, col Cagliari che continua a non vincere e che si ritrova, alle porte della sfida col Bologna, con soli sette punti e sempre più fanalino di coda del campionato di Serie A.

Le formazioni

Ulivieri dispone i suoi con un 3-5-2, dove a protezione di Scarpi agiscono Villa, Lopez e Zebina; i quinti di centrocampo sono Macellari e Sulcis, mentre in mezzo O’Neill è affiancato da Modesto e Berretta; davanti, la coppia designata è Mboma-Corradi.

Guidolin risponde con un modulo speculare dove dinanzi Pagliuca viene schierato il trio Falcone-Boselli-Paramatti; in mezzo, spazio a Marocchi, Zé Elias e Ingesson, mentre sulle fasce agiscono Tarantino e Nervo; in attacco, Ventola fa coppia con Andersson.

La partita

Il match si apre con un Bologna subito padrone del campo, e un Cagliari che rende l’idea del perché dietro i suoi pochi punti. Andersson è indiavolato, e dopo i primi dieci di gioco sfiora il goal con un diagonale a seguito di una bella sponda di Ventola.

Siamo al 26’ quando Zé Elias viene steso in posizione dubbia, che oggi richiamerebbe l’utilizzo del VAR, ma che l’arbitro decreta come calcio di punizione dal limite. Poco male: a calciare si presenta Kennet Andersson, che se la lascia appena toccare e con una rasoiata buca la barriera cagliaritana e il portiere Scarpi: è 1-0 al Dall’Ara, felsinei in vantaggio.

Gli ospiti cercano subito una reazione rabbiosa con Mboma: Pagliuca salva, ma l’arbitro ferma comunque tutto per fuorigioco. Passano quindi almeno venti minuti senza particolari emozioni, poi l’arbitro fischia la fine della prima frazione.

La ripresa inizia con un Cagliari molto più intraprendente; siamo ai primissimi minuti quando O’Neill libera intelligentemente Corradi in Aria: il tiro del numero 21 si stampa sulla traversa, e appena dopo rientra in campo trovando la rovesciata a liberare di Falcone.

Il Bologna arretra troppo il suo baricentro e inizia a subire le giocate in special modo di O’Neill. Per rialzare la testa, Guidolin inserisce Signori al posto di Ventola, e il numero 10 si mette subito in mostra su calcio di punizione dalla distanza, richiamando all’intervento Scarpi.

O’Neill è sempre il più pericoloso dei suoi e ci riprova sempre su punizione, mentre Ulivieri inserisce Suazo. Proprio la coppia mette nuovamente in apprensione la retroguardia felsinea a metà frazione: l’honduregno scappa sulla sinistra e mette al centro per Mbeuma; la punta manca l’appuntamento col pallone, non O’Neill appena dietro, il cui tiro si stampa sull’incrocio dei pali. Il Dall’Ara trema, ma fortunatamente i ragazzi di Guidolin riescono a mettere in ghiaccio il quarto d’ora finale senza ulteriori affanni. Il triplice fischio di Paparesta decreta il risultato finale: il Bologna, ora, è al settimo posto in classifica, seppur in coabitazione con Bari e Perugia.

Le parole dei tue tecnici

Non siamo riusciti a buttarla dentro, il Bologna sì e quindi ha vinto meritatamente. Le conclusioni nel primo tempo sono state alla pari, siamo stati ugualmente pericolosi in termini di gioco. Poi è chiaro, riesci a fare il goal e vinci la partita. Non c’è comunque da lamentarsi in alcun modo: il risultato è stato regolare, loro sono riusciti a segnare e noi no. Ad ogni modo, io alla salvezza ci credo ancora”. Così Ulivieri.

La replica di Guidolin: “Il Cagliari non merita la classifica che ha, e stasera lo ha dimostrato, anche se i risultati non gli danno ragione. Ma nel primo tempo abbiamo fatto meglio noi, meritando il vantaggio e avendo anche la palla per fare il 2-0. Poi quando ci dimentichiamo di giocare tentando di gestire, e lasciando l’iniziativa offensiva agli avversari, ci capita spesso di andare in difficoltà. Oggi è accaduto per merito loro e molto per merito nostro, e abbiamo avuto una buona dose di fortuna, come nel caso della traversa”.

 

 

 

 

 

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