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Diario dal Giro: 7^ tappa sul traguardo di Campo Imperatore vince Davide Bais. Gruppo compatto, nessun movimento in classifica
Settima frazione per il Giro d’Italia 2023: da Capua a Campo Imperatore… Una tappa che rievoca ricordi meravigliosi agli appassionati di ciclismo del nostro Paese. Nel 1999, qui, sul Gran Sasso, il Pirata Marco Pantani staccò tutti in mezzo alla neve assicurandosi la vittoria. Un Giro quello che poi, di fatto, segnò la fine del fenomenale scalatore italiano, ultimo corridore ad accoppiare Giro e Tour nella stessa stagione appena un anno prima.
La partenza in mattinata ha portato due brutte notizie in gruppo. Il “nostro” Giovanni Aleotti e Nicola Conci non hanno potuto prendere il via da Capua per via della positività al covid.
Via alle 11:20 per i 218 km totali della tappa. La fuga di giornata, come spesso capita, è andata via facilmente e quasi subito. Inizialmente quattro gli uomini in fuga, gli italiani Davide Bais della EOLO-Kometa e Simone Petilli della Intermarché-Circus-Wanty, insieme all’eritreo Henok Mulubrhan della Green Project-Bardiani CSF-Faizanè e il ceco Karel Vacek del Team Corratec-Selle Italia.
Il gruppetto prende subito tanti minuti di vantaggio. Petilli, partito in mattinata con quasi 8 minuti di vantaggio, si ritrova maglia rosa per diversi chilometri, anche con oltre tre minuti di vantaggio su Leknessund.
Il Team DSM, squadra della maglia rosa, si mette in testa a tirare prendendosi la responsabilità che le spetta. Sulla prima salita di giornata quella di Roccaraso, GPM di seconda categoria, l’africano Mulubrhan si stacca e pian piano perde terreno, fino a rialzarsi e farsi riprendere dal gruppo dopo lo scollinamento.
Con 43 km al traguardo, il gruppo scende a 13’ di vantaggio. Il Team DSM cerca di ridurre il vantaggio. In vista dell’avvicinamento al GPM di Calascio. La seconda asperità di giornata diminuisce sensibilmente il vantaggio dei fuggitivi. Dopo lo scollinamento di Calascio, il vantaggio continua a scendere, tanto che Leknessund si riprende anche la maglia rosa.
La salita vera e propria inizia a 5 chilometri dalla fine, il gruppo procede senza strappi, mentre davanti Petilli prova ad alzare il ritmo per mettere in difficoltà almeno uno dei due compagni di fuga. Di fatto il vantaggio rimane appena sopra i 6 minuti, e la vittoria di tappa diventa una questione esclusiva dei battistrada: vengono fuori le classiche due corse, una per la tappa e una per la classifica generale. Davanti, il ritmo di Petilli, all’inizio del tratto di ascesa più duro, mette in difficoltà il ceco Vacek, mentre Bais rimane a contatto. Il ceco però rientra dopo l’iniziale fatica nel reggere il ritmo dei due italiani.
Immagini suggestive come quelle del 1999 a Campo Imperatore, la neve ai lati della sede stradale segue la salita dei corridori verso il traguardo posto a 2130 metri.
Vacek continua a staccarsi sugli attacchi di Petilli e quando ritrova il ritmo prova invece andarsene da solo.
Nel gruppo maglia rosa, la Movistar prova ad aumentare il ritmo, senza però fare grande selezione. Intanto, i tre in testa con oltre 4 minuti di vantaggio arrivano all’ultimo chilometro dopo una fuga lunga tutta la giornata! A 600 metri dal traguardo, Vacek accelera davanti a Bais e Petilli. La volata vera parte solo a 300 metri dall’arrivo con Petilli che parte per primo, ma Davide Bais reagisce lascia sia Petilli che Vacek sui pedali tagliando il traguardo per primo a braccia altissime! Una vittoria epica per un corridore che ci ha provato tantissime volte. Vacek in seconda posizione, mentre Petilli si accontenta del terzo posto.
Per Davide Bais della EOLO Kometa è la prima vittoria da professionista, e che vittoria!
Il gruppo, invece, arriva sul traguardo rilassato senza grandi scossoni, nessuno prova ad attaccare la maglia rosa o i rivali per la vittoria finale e, infine, a vincere la volatina per il 4° posto è di Evenpoel davanti a Roglic, ma senza alcun buco che crea distacchi.
Classifica immutata.
CLASSIFICA DI TAPPA
1) Davide Bais (Eolo-Kometa Cycling Team) in 6h08’40’’
2) Karel Vacek (Corratec Selle Italia) +09”
3) Simone Petilli (Intermarchè-Circus- Wanty) +16”
4) Remco Evenepoel (Soudal-Quickstep) +3’10″
5) Primoz Roglic (Jumbo-Visma) +3’10”
6) Thibaut Pinot (Groupama-FDJ) + 3’10”
7) Geraint Thomas (INEOS-Grenadiers) +3’10”
8) Joao Pedro Almeida (UAE Team Emirates) +3’10”
9) Edward Dunbar (Team Jayco Alula) +3’10”
10) Chistian Scaroni (Astana Qazaqstan) +3’10”
CLASSIFICA GENERALE
1) Andreas Leknessund (Team DSM) in 29h02’38”
2) Remco Evenepoel (Soudal-Quickstep) +28″
3) Aurélien Paret-Peintre (AG2R Citroën) +30″
4) Joao Pedro Almeida (UAE Team Emirates) +1’10”
5) Primoz Roglic (Jumbo-Visma) +1’12”
6) Geraint Thomas (INEOS-Grenadiers) +1’26”
7) Aleksandr Vlasov (Bora-Hansgrohe) +1’26”
8) Tao Geoghegan Hart (INEOS-Grenadiers) +1’30”
9) Lennard Kamna (Bora-Hansgrohe) +1’54”
10) Damiano Caruso (Bahrain Victorious) +1’59”
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