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Auguri Rossoblù: Giacomo Bulgarelli – 24 ott

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Questa è, per ciò che ha rappresentato in passato ma soprattutto in futuro, la storia più bella di tutte: storia d’amore incondizionato verso un Uomo nato nella bassa, di ammirazione e orgoglio nel vedere giocare a pallone Quel Numero 8, di lacrime e incolmabile tristezza quando, il 12 febbraio 2009, il Figlio di una città intera lasciava La Dotta senza la prole calcistica più splendente di sempre, quella di cui è sempre stata innamorata. Siamo a metà degli anni ’50 quando un Cinno, di ritorno da scuola, sta giocando con la palla in cortile insieme a qualche amico. Notato da chi, di calcio, se ne intendeva, venne da subito inserito nel Bologna, con la speranza di poter fare, di Lui, un giocatore rappresentativo per la città. Quel ragazzino, che a soli 24 anni vinse, da assoluto protagonista nel ruolo di regista, volto ad orchestrare le manovre di un Bologna che gioca in Paradiso, lo Scudetto del 1964, era Giacomo Bulgarelli. Considerato da tutti coloro che masticano un po’ di calcio il giocatore simbolo della storia pluricentenaria del Club, Bulgarelli era il centrocampista più forte della sua generazione per distacco, capace, nel corso della carriera, di un’evoluzione tattica non comune e assai fruttuosa, sia in termini di rendimento che di trofei aggiunti alla bacheca. Poi Gino Villani contribuiva  ad aumentare la portata di questa leggenda vivente, con il suo Onorevole Giacomino, salute! che decretava l’inizio delle ostilità allo Stadio Comunale di Bologna. Nato e cresciuto sotto Le Due Torri, da sempre votato, in campo, ad amministrare la manovra e servire, nel modo più intelligente possibile i compagni, fu il principale artefice della conquista di quell’ultimo titolo nazionale. I funerali, tenutisi all’interno della chiesa di San Pietro dimostrarono all’Italia intera come una madre ferita reagisce alla scomparsa del suo figlio prediletto, stringendosi in un abbraccio talmente stretto da togliere il fiato, quell’ultima fatal esalazione. Ciò che, a distanza di anni, rende orgogliosi tutti Noi, è come Giacomino sia ancora oggi ricordato soprattutto da Chi (e sono tanti) non ha mai avuto la fortuna di vederlo giocare. Un nome che è diventato dogma, un soprannome che, pronunciato, lascia dietro di sé un alone di sacro e profano difficilmente rintracciabile altrove. Oggi Bulgarelli, e la Sua maglia numero 8 avrebbero compiuto 76 anni, se non fosse per quel crudele Destino che ha strappato, dal Mondo terreno, uno dei maggiori interpreti del dopo guerra di questo, per alcuni, semplice sport e nient’altro. Ciao Giacomino, sempre al Nostro fianco!

Auguri Eterno Capitano.

Consultazione Collezione Luca e Lamberto Bertozzi

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