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Bologna-Carpi: Le parole di Donadoni e Castori – 6 mar

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Dopo il pareggio con il Carpi, Roberto Donadoni ha analizzato così la sfida: “Queste sono le partite in cui devi riuscire a sbloccare il risultato. Per farlo, però, serve cattiveria e maggiore incisività. Ci è mancato un pizzico di convinzione e per capirlo basta guardare quelle palle sporche sulle quali siamo arrivati sempre dopo. Nell’analisi della gara mi sento di dire che c’era anche un rigore abbasatanza netto su Taider. Sapevamo che il Carpi avrebbe interpretato così la sfida. Loro hanno giocatori veloci che possono creare difficoltà alle retroguardie. La nostra pecca è stata anche quella di non essere lucidi nell’aggirare la loro difesa. Dovevamo giocare più sugli esterni. Troppe volte ci accentravamo e loro si chiudevano bene.Credo che questa sia anche la chiave di lettura della poca incisività dell’inserimento di Floccari”.

Sulla famosa ‘quota 51‘: “Finchè i numeri ci permetteranno di arrivare a quella quota nulla è impossibile. Oggi e Domenica scorsa potevamo raccogliere qualcosa in più, almeno una vittoria in queste due gornate”.

Sul rigore: “L’arbitro era anche in una buona posizione per vederlo. Moviola in campo? Sono stato sempre scettico in merito, ma se dovessero adottarla  mi adatterò”.

Sulla mentalità: “Il Bologna non è mai stata una squadra che negli ultimi anni abbia interpretato un calcio in cui si pensi di dominare l’avversario. I ragazzi pian piano stanno acquisendo questa mentalità. In quest’ottica, non basta avere maggiore possesso palla, bisogna anche sapere accelerare quando serve. Non dobbiamo accontentarci, serve essere sempre più ambiziosi”.

Ecco il video con le parole del tecnico rossoblu:

CASTORI – Queste invece le dichiarazioni del tecnico del Carpi: “Sono soddisfatto perchè arriva un buon punto contro una squadra forte. Siamo stati bravi, umili e abbiamo messo grande impegno in campo. Sulla traversa siamo stati fortunati, ma serve anche quella per ottenere risultati. Per il resto è mancata incisività nelle ripartenze e spesso abbiamo sbagliato l’ultimo passaggio non riuscendo a mettere le punte nelle condizioni di andare in porta. La squadra è giovane, ha bisogno di vivere settimana dopo settimana attraverso il lavoro che si fa. Il nostro era un 3-5-2 mascherato, con Letizia che faceva l’elastico fra difesa e centrocampo. Lo scopo era quello di creare superiorità numerica su Giaccherini. Mancosu ha fatto una buona gara”.

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