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Bologna

Grandi Pensieri di Mattia Grandi

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Vince la squadra più forte come spesso accade. Il Bologna però non demerita, il piglio è quello giusto. Troppo marcato il divario tecnico tra le opposte fazioni, Bologna e Juventus albergano su due differenti emisferi del pianeta calcio. Non ci sono grandi rimpianti: un quarto d’ora iniziale regalato inopportunamente agli ospiti, una probabile espulsione di Peluso per doppio giallo. Non ho la sfera di cristallo, la pancia dice che non sarebbe mutato molto l’epilogo. Solo una sensazione. Vidal porta in vantaggio i bianconeri sfruttando la passività dei padroni di casa che aspettano al limite della propria area di rigore gli avversari. Il centrocampo emiliano è inesistente, Barzagli e Chiellini sgroppano palla al piede fino alla trequarti. Nella roulette russa ci scappa il morto con la difesa rossoblu colpevole due volte in pochi istanti. Salvataggio sulla linea con Marchisio già in festa, Vidal liberissimo a tre metri da Curci cinque secondi dopo. Goal inevitabile. Da quel momento il Bologna orgogliosamente cresce. Diamanti trascina i felsinei oscurando come da copione l’alter ego di reparto Kone che finisce il match nel ruolo di terzino destro. Il capitano sporca i guantoni di Buffon da calcio di punizione e con una fucilata dal limite, solo calci d’angolo. Perez paga l’inesistente preparazione atletica estiva con l’ennesima noia muscolare, il talentuoso Laxalt nella ripresa non punge. Khrin poco più che anonimo, sogno di vederlo verticalizzare o velocizzare una ripartenza. Utopista. Nella difesa dove spicca la prestazione di un finalmente lucido Antonsson balla il tip tap Natali in costante affanno. Le occasioni nitide per il raddoppio juventino ci sono, dove finisco i meriti di un sicuro Curci iniziano i demeriti di Llorente o viceversa. Questione di angolazioni. Personalmente avrei inserito in campo qualche minuto prima Cristaldo e Alibec. El Churry pimpante e mobile sfiora il pareggio di una spanna, il rumeno entra a partita nel congelatore. Generoso ma evanescente Bianchi, il reparto offensivo merita una considerazione a parte. Per portare fieno in cascina occorrono due importanti fattori: non prenderne e farne. Con la seconda peggior difesa del campionato (28 goal subiti, meglio solo del Sassuolo a quota 30) il focus del ragionamento si sposta sull’attacco emiliano. Sedici reti del Bologna alla giornata numero quindici, tre sole marcature a firma degli avanti di casa nostra. Un goal a testa per Bianchi, Cristaldo e Moscardelli. Domanda: come ci si salva con questi numeri? Risposta: si rischia seriamente la retrocessione salvo straordinari realizzativi della coppia Diamanti-Kone oggi a quota sette centri. Con lo zero in classifica del venerdì sera, Samp-Catania e Sassuolo-Chievo rischiano di alimentare ulteriormente la preoccupazione sotto alle Due Torri. A quattro giornate dal termine del girone d’andata il Bologna ha vinto due partite e domenica si attracca al Franchi di Firenze espugnato soltanto dal Napoli in questa prima parte di stagione. Non la vedo benissimo, spero di sbagliarmi. Chiosa finale per il girone mondiale dell’Italia di Prandelli. Uruguay, Inghilterra e Costa Rica sono avversari ostici ma non impossibili. Agognare la qualificazione agli ottavi di un campionato del mondo di calcio per una sbusonata nell’urna è un tantino pretenzioso. Non è la Lotteria Italia, è la fase finale della massima espressione planetaria del calcio. Una certezza c’è, ne passano due, non potrà sicuramente andare peggio di Sudafrica 2010 (eliminati da Paraguay, Nuova Zelanda e Slovacchia e vuvuzela in saccoccia). Buona settimana!  

Mattia Grandi                  

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