Italiano pre Cagliari-Bologna: «Cagliari sempre ostico, gioca Ravaglia»
I rossoblù ripartono da Cagliari e cominciano un tour de force intensissimo che li vedrà scendere in campo ogni tre giorni per le prossime settimane
Dopo la sosta Nazionali, il Bologna riparte da Cagliari per un tour de force intensissimo che vedrà gli uomini di Italiano giocare da qui alla prossima pausa circa ogni tre giorni. Proprio il tecnico rossoblù ha fatto il punto a 24 ore dalla gara in terra sarda.
Il pre-partita di Italiano
Come ci si sblocca fuori casa?
«Si tratta di situazioni viste e riviste. Se una squadra non si esprime fuori casa come in casa è questione di carattere, personalità furbizia e malizia da tirare fuori. Lo scorso anno siamo andati a Cagliari e abbiamo reagito bene facendo una grande gara».
Sul Cagliari:
«Il Cagliari è un avversario che cambia, che sa sfruttare, specie in casa, intensità e ritmo. Ha fatto vedere ottime cose, è partito bene. Non è mai facile incontrarlo. Pisacane lo conosco, ci eravamo conosciuti ai tempi del Genoa, sta dimostrando di essere un buon allenatore e crescerà tanto»
Chi giocherà in porta?
«Gioca Ravaglia. Ha lavorato bene in questi giorni e si merita questa possibilità. E’ una ragazzo affidabile e sono serenissimo»
Altre scelte di formazione:
«Tutte le volte dopo la pausa fatichiamo. Chi si è allenato qui può avere grandi vantaggi».
Prima convocazione per Sulemana:
«E’ reduce da un problema al collaterale, l’ha smaltito. E’ un ragazzo forte, serio e che in queste partite ravvicinate può darci una grande mano. Sono convinto troverà spazio».
Su Immobile:
«Il suo problema è stato serio. Sta iniziando a spingere. Lo aspettiamo, deve recuperare al 100% e quando sarà al top rientrerà a disposizione».
Su Cambiaghi:
«Cambiaghi è un giocatore che se aggiungesse gol e assist diventerà un top. Sono contento per la sua convocazione in Nazionale, è un ragazzo d’oro con tanti margini di crescita».
Su Castro e Dallinga:
«Stanno entrambi lavorando bene. Dallinga poteva avere già qualche gol in più. Castro è il solito guerriero che dà l’anima. Visto che si alternano non avranno forse numeri altissimi ma sanno che devono lavorare per la squadra. Lo ripeto sempre, i numeri nove sono quelli che fanno giocare bene la squadra, prima bisogna pensare alla squadra»
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