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Dell’Aquila e il Leone S2 #3 – 100% Fortitudo

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Se si chiede a 100 persone (numero non a caso) di scegliere un numero che evochi un senso di completezza, almeno in 90 risponderanno proprio 100. Per definizione ed immaginario comune è il numero rotondo, finale, quello che indica il raggiungimento di un traguardo.

Lo scorso sabato sera della Effe è stato da 100. Da quanto tempo non succedeva? Troppo. Partita interpretata benissimo, piccolo Madison che come da aspettative avvolge l’atmosfera, vittoria sulle ali dell’entusiasmo, divertendosi e facendo divertire. Gloria per tutti e confermata consapevolezza nei propri mezzi. 

Tutto bene, incredibilmente verrebbe da dire pensando al recente passato. Il successo aiuta sempre come aiutano le parole del presidente del Consorzio Luca Corazza che a “Stadio” ha confermato la messa in sicurezza della società al 100% paventando anche un possibile cambio di sede biancoblu. 

Ne consegue una settimana tranquilla per la Fortitudo, dove se si parla di campo si parla in maniera positiva, se si parla di società idem, se si parla di tifo altrettanto. Dove è la fregatura, verrebbe da chiedersi sapendo che si sta parlando della Effe? Di nuovo, da nessuna parte, il quadro è completo e rotondo e tornando alla prestazione contro Nardò, potenziale scheggia impazzita domata, va sottolineata la presa di leadership di Marcus Thornton. Finalmente arriva dall’americano fan di Allen Iverson ciò che tutti si aspettavano: prese di responsabilità in attacco, guida del gioco ed anche intensità difensiva (cosa che invece sembrava meno probabile). Questo è il Thornton che fa la differenza, quello al 100%.  

A proposito di numeri pieni, bisogna andare a prenderne un altro che la scorsa stagione è stato disastroso in più di un occasione. Chi non ricorda Durham che si copre il volto quando Groselle tira i liberi nel derby? Ecco, la Fortitudo sabato ha chiuso 12/12 dalla lunetta, la metà dello scarto finale è frutto anche di questo dato che non può in alcun modo essere oggetto di dibattito. 

Ma in questo trionfo, c’è qualcosa che potrebbe non andare? Sebbene passi in secondo piano e resti sempre vera l’iconica citazione “nessuno è perfetto”, qualche sbavatura, come l’ha chiamata Dalmonte, c’è. L’apporto offensivo dei lunghi ad oggi manca, quasi del tutto; i punti arrivano o dagli esterni o dalle guardie e anche se si ripensa ai punti segnati, pochi, da Davis o Barbante non avvengono sotto le plance. Quest’ultimo, forse in attacco il più pericoloso del reparto, ha faticato moltissimo ad attaccare il ferro, Paci ha chiuso senza canestri la partita. Considerando i centimetri a disposizione, su questo le strategie sono da affinare se non da ripensare. Si pensi a questa Fortitudo con in più dei lunghi in grado di fare la differenza; a quel 100 ci si avvicina parecchio così come alla LBA.

In questi giorni di tranquillità prima della prossima gara è necessario, innanzitutto ricordarsi che sono passate appena due giornate e quindi è tutto da confermare. Successivamente, con questa consapevolezza, riuscire a replicare quel giocare con entusiasmo che rende tutto più facile anche lontano dal parquet di casa.  A coach Dalmonte il compito di continuare a trasmettere questo atteggiamento che deve diventare la regolarità.

Al nuovo speaker Francesco Livorti, un grosso “in bocca al lupo”, il compito di mantenere caldo il già incandescente, ben oltre il 100%, clima biancoblu del Paladozza.

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