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Libri: Capodanno in giallo

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Capodanno in giallo

Autore: AA/VV
Editore: Sellerio
Genere: Giallo
Anno: 2012

Sinossi

“Seguito” del vendutissimo “Natale in giallo” (2011), “Capodanno in giallo” è una raccolta di racconti brevi scritti da alcuni degli scrittori più amati e famosi che pubblicano con l’editore Sellerio. Racconti quindi che vedono protagonisti alcuni dei più amati investigatori (o presunti tali) del panorama giallistico attuale, dal Commissario Montalbano alla libraia turco-tedesca Kati Hirshel, passando dal pensionato milanese Amedeo Consonni. Una serie di protagonisti molto diversi da loro figli di scrittori altrettanto differenti che hanno deciso di raccogliere la sfida del racconto a soggetto: un capodanno dell’investigatore. Ecco nel dettaglio i racconti presenti nel libro:

  • Una cena speciale (Andrea Camilleri)
  • Capodanno nella casa di ringhiera (Francesco Recami)
  • L’accattone (Antonio Manzini)
  • Rubacuori a Capodanno (Esmahan Aykol)
  • Il Capodanno di Atlante (Gian Mauro Costa)
  • Il Capodanno del Cinghiale (Marco Malvaldi)

 

Recensione

“Una cena speciale” di Andrea Camilleri riporta il lettore a Vigata, dove veniamo accolti dai soliti splendidi personaggi. Ci sono tutti e tutti contribuiscono a rendere la vita difficile a Montalbano, che come sempre cerca di evitare “scassamenti di cabbasisi” per l’ultimo dell’anno, momento in cui tutta Vigata pare volerlo come ospite a cena. Questo è il vero dilemma del racconto, purtroppo le indagini e la parte di giallo, inizialmente promettenti, si perdono un po’ nella banalità dovuta probabilmente però alle poche pagine disponibili. Tutto sommato però, un bel racconto, con un lieto fine…soprattutto culinario.

“Capodanno nella casa di ringhiera” di Francesco Recami, è la solita commedia degli equivoci in salsa milanese, dove però questa volta Amedeo Consonni passa da investigatore a vittima. Come sempre quello che appare non è, nella casa di ringhiera. Racconto che ricalca il solito stile di Recami, che in questa versione breve a mio avviso rende molto bene. Unica pecca: il racconto è molto più godibile, se si sono letti in precedenza i suoi romanzi.

Antonio Manzini è stato per me una sorpresa, era la prima volta che leggevo qualcosa di questo autore. Prova superata a pieni voti: “L’accattone” ha un’intreccio non complesso ma neppure scontato e che, nonostante si svolga in poche pagine, lascia lo spazio alla sconoscenza di Rocco Schiavone, vicequestore con un carattere ed una vita particolare, ma che non può non risultare accattivante al lettore. Il finale è commovente, perchè così come tutto il resto del racconto, appare davvero reale ed in piena sintonia con quello che stiamo vivendo in questo momento di crisi.

“Rubacuori a Capodanno” di Esmahan Aykol è anch’esso una sorta di commedia degli errori. Si, perchè l’inizio potrebbe portare a qualunque cosa…ed alla fine il lettore si rende conto che la descrizione di “racconto giallo”, può avere sfumature che inizialmente non ci si aspettano… Tutto sommato un bel racconto, anche se forse chi non sarà d’accordo sull’interpretazione di “racconto giallo” dell’autrice, potrebbe rimanerci un po’ male.

Ne “Il Capodanno di Atlante” di Gian Mauro Costa, il nostro elettrotecnico ora investigatore, Enzo Baiamonte, rischia di veder saltare il proprio capodanno per colpa del proprio passato. Ma sempre il passato lo aiuterà a riprendere il suo posto al cenone e passare un buon Capodanno. Anche questo è un bel racconto, che si lascia leggere rapidamente e che arriva a far ridere in alcune delle sue parti.

“Il Capodanno del Cinghiale” di Marco Malvaldi inizia nella maniera più brutta che io avessi potuto immaginare: non saranno presenti i simpaticissimi pensionati, ma solo il barrista Massimo. Nonostante questa assenza importante, Malvaldi si conferma davvero geniale e, complice la Loggia del Cinghiale ed il Capodanno Pisano, questo racconto breve è l’ennesima perla dell’autore toscano. Il giallo regge, l’intreccio anche, il divertimento e le risate sono sempre protagoniste.

Alla fine dei conti, nonostante questo libro (come poi il precedente) abbia il “peccato originale” di essere creato puramente per vendere in un momento dell’anno in cui si fanno regali, si fa ben volere (anche più del precedente “Natale in giallo”) per la qualità degli scrittori che partecipano a questo volume. Non sarà certamente il volume con l’intreccio più spettacolare mai visto, ma di certo è un buon libro, da leggere e da consigliare.

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