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Bologna

Il Confrontista – 26 feb

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Il ritorno in curva Bulgarelli del vostro Beppesavo (mancavo dal pareggio interno con l’Inter per 1 a 1 del 24/11/2013) non è servito per rivedere il nostro Bologna tornare alla vittoria. La visione della gara però non è stata insoddisfacente, soprattutto nei secondi 45 minuti quando tutti abbiamo alimentato sogni di pareggio, con un Bologna per nulla intimorito dalla squadra capitolina e capace di avvicinarsi all’impresa in almeno tre occasioni (Mantovani di testa, Ibson in scivolata su sprizzata di testa di Bianchi e soprattutto Lazaros al ‘93 di testa a lato con almeno metà specchio della porta a disposizione e De Santis immobile e rassegnato). Peccato. Peccato davvero perché la Roma nel secondo tempo non è sembrata concentrata come in altre occasioni ed aveva buttato al vento almeno un paio di palle gol clamorose e sbagliato più appoggi in ripartenza in un tempo di quello che aveva sbagliato in ventiquattro giornate dall’inizio del campionato. Merito del Bologna? Possiamo anche dire di sì, grazie ad una squadra che finalmente gioca compatta, attenta, pronta a seguire gli avversari sui tagli, a raddoppiare l’uomo col pallone, che fa consistenza a centrocampo, pronta a ripartire. Il Ballardo altro non ha fatto che trasmettere ai nostri rossoblù il verbo tecnico che va per la maggiore su tutti i campi: in fase di non possesso tutti dietro alla linea della palla, pressing alto e asfissiante, pronti a ripartire sul lancio lungo che, chi recupera il fotbal effettua immediatamente non appena tornati in possesso. Così giocano tutte, grandi comprese. Ed anche la Juve delle praticamente “sempre vittorie” di quest’anno gioca allo stesso modo. Infatti in Europa quando incontra squadre un attimo in possesso di buona tecnica di fraseggio ed in possesso di un gioco decente rimedia delle figurette. Questo è il calcio che passa il convento calcistico Italiano. Ed anche il Bologna del Balla si è adattato. Con la Roma possiamo quindi dire un punto buttato via a causa della nostra sterilità in attacco e dell’imprecisione (ma il colpo di testa di Mantovani è uscito veramente per meno di un centimetro…).

Ma del resto è dall’inizio del campionato che gli episodi ci condannano o, se vogliamo, siamo noi che sbagliamo l’impossibile sottoporta causa assenza di un attaccante “a sangue freddo” che non si faccia influenzare e trasformi in gol le poche occasioni che il nostro gioco costruisce (vedi con il Milan la scorsa settimana cosa si sono letteralmente divorati Cristaldo e Bianchi, con quest’ultimo che anche con la Roma si è ripetuto in un goffo tentativo di pallonetto nel primo tempo: ottima l’idea, ma pessima l’esecuzione trasformatasi in un passaggio al portiere della Roma facile facile).

Vietato imprecare contro il duo societario Al Bano & Zanzi sul mancato acquisto di una punta. Ci avveleneremmo il fegato oltre quello che già abbiamo fatto. Questi siamo disse qualcuno e con questi dobbiamo fare. Però poi lui ha preferito la Cina… E meno male che il brasiliano, che appena arrivato in Italia aveva subito sofferto di abbandono (ma era una tattica del BFC per rodarlo alla saudade), sembra sia dotato di un ottima coppia di piedi, con andatura caracollante, buona visione di gioco e sia in grado di creare superiorità (quando giocavo ai giardini da ragazzino si diceva “smarcarsi”). Signori a me Ibson è piaciuto molto nei 37’ che il nostro tecnico gli ha concesso, entrando subito in partita e prendendo in mano la bacchetta da direttore d’orchestra. Quanto tempo era che non si vedevano lanci ed aperture così al Dall’Ara? Da un pezzo. A me è piaciuto anche per lo spirito battagliero che ha subito messo sul rettangolo verde, andando a prendersi una ammonizione per una entrataccia da meritare a fine partita…i complimenti di Perez: “Bueno tackle”. “Gracias, gracias…toda joia, toda beleza”. Sta ora al romagnolo che sta in panchina trovare il giusto mix sulla mediana, con il rientro dalla squalifica del Ruso (sempre imprescindibile), mantenendo un posto anche per Khrin (sabato sera ottima partita, da far ricredere tutti i denigratori) e considerando che Lazaros rispetto a Panagiotis sembra avere una continuità di prestazione che va apprezzata e coltivata perché potrebbe darci soddisfazioni. E’ vero che è lui l’autore dell’errore al ‘93, ma dopo quasi 100’ a spolmonarsi davanti alla porta della Roma a..sbagliare c’era lui, non Bianchi né Cristaldo.

La prossima domenica, finalmente all’orario canonico per il calcio (alle 15, senza anticipi, posticipi, pranzi interrotti, bocconi di traverso…) andremo a casa dell’ex vice Presidente, mister simpatia Setti. Gli scaligeri si schiereranno senza Toni (-13 gol segnati sui 43 segnati in totale) al centro dell’attacco e mentre dietro dovranno fare i conti con una difesa colabrodo peggiore della nostra (42 reti subite contro le nostre 41). Ce la vogliamo andare a giocare? Secondo me si, soprattutto se chi scenderà in campo avrà voglia di vendicare l’1-4 dell’andata, la famosa partita del cambio al 38’ di Bianchi e di un Chicco Della Rocca totalmente abulico ed irriconoscibile (non si è più ripreso…). Se la squadra scenderà in campo giocando con lo stesso spirito delle ultime tre gare (Toro, Milan e Roma) potremo…basta, ho già detto troppo e come diceva il buon Freak, “la fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo”. Un po’ di cabala non guasta mai…

Un’occhiata ai nostri precedenti campionati dal ritorno in A. La venticinquesima giornata non ci ha mai visto uscire dal campo con almeno un pareggio. Quella con la Roma è stata la sesta sconfitta su sei “venticinquesime” giornate.

Nel 2008/09 perdemmo in casa con l’Inter (1-2), nel 2009/10 fu la Juventus a batterci 1-2. Nel 2010/11 andammo a Genova-Sampdoria per perdere 3-1 (n.b.: unica vittoria nel girone di ritorno della Samp, poi retrocessa, con un Viviano in porta a dir poco “imbarazzante” ed in panca un Malesani con un bulbo un po’ più presentabile di quello che sfoggia attualmente a Sassuolo…). Nel  2011/12 prendiamo la paga in casa dall’Udinese (1-3), mentre l’anno scorso percorriamo tutto lo stivale per uscire sconfitti dal Massimino per 1-0 contro il Catania dei miracoli di Maran. Insomma per i patiti delle sale Intralot alla venticinquesima potete avere una fissa da giocare sul Bologna. (Amarezza). Il confronto dei punti in classifica è penalizzante per il Bologna 2013/14 e non penso sia il caso di farlo. Ma quello di quest’anno è un campionato strano: nonostante il nostro percorso sia disastroso, al momento almeno tre squadre stanno facendo peggio di noi e se prendiamo i punti della terzultima in classifica (il Livorno) raccolti sino ad oggi in 25 gare (in totale 20 punti) e li proiettiamo su 38 giornate viene la miseria di meno di 31  punti come quota salvezza. Sarebbe il livello più basso degli ultimi 6 campionati. Forza Bologna, la salvezza è lì dietro un angolo, come il taxi per Ibson all’aeroporto Guglielmo Marconi che lo doveva portare a Casteldebole. Dopo il primo momento di smarrimento lui l’ha trovato e ci è salito. Che la squadra faccia altrettanto. La nostra auto blu per la permanenza in A è parcheggiata appena fuori dal Bentegodi di Verona. Un piccolo sforzo, ragazzi, tutti insieme e saltiamoci sopra…

 Forza Bologna sempre e un saluto a tutti dal vostro Beppesavo!

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