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Progetto giovani: ora serve continuità – 29 ago

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Subito una premessa. Donadoni di chance ne ha sempre date a tutti, da Mbaye, fino ad addirittura a Mounier, a volte i giocatori hanno ripagato la fiducia del mister, a volte meno, ma una cosa è certa: troppe volte a questi giovani viene spezzata la continuità. Abbiamo visto in troppi frangenti un giovane giocare bene, e non essere presente alla partita dopo, e questo purtroppo potrebbe compromettere la crescita di giocatori che hanno bisogno, ovviamente, di giocare. Sia chiaro, se giocano male, seppur giovani, è difficile che possano scendere in campo, ma se messi fuori dai giochi anche dopo una buona prestazione il tutto diventa difficile. 

L’anno scorso il mister, come detto, ha dato a tutti le chance per mettersi in mostra, e spesso queste opportunità non sono state sfruttate (vedi Donsah a Firenze), ma a volte forse servirebbe la pazienza di aspettare, o almeno di dare continuità a un’idea.

All’inizio di questa stagione poi altri due “misteri”. Se è vero che Torosidis in queste prime due (1 e mezzo visto l’infortunio) giornate di campionato è stato uno dei più positivi, ci si aspettava più minutaggio per un giocatore che le opportunità di cui sopra le ha sfruttate sempre alla grande: Mbaye. Ricordiamo l’inverno scorso un Ibrahima “odiato” calcisticamente da tutti, per poi, ribaltare il giudizio dei tifosi a suon di prestazioni di alto livello. Bene, allora forse l’infortunio del greco potrebbe essere un’opportunità in questo senso, sperando che Mbaye sfrutti l’occasione e convinca Donadoni a puntare su di lui.

L’altro desaparecido di questo inizio è Adam Nagy. Uno dei più amati per la bella faccia ma soprattutto per la voglia che mette in campo ancora non è stato utilizzato. Se è vero che nella prima giornata ci poteva stare non metterlo, nella seconda sono rimasti tutti sorpresi quando Adam non ha trovato il campo nonostante gli infortuni di Pulgar, e i crampi di Donsah. Il mister bergamasco ha preferito mettere addirittura Crisetig, che sembrava ormai in partenza.

Poi ancora, un altro nome: Filip Helander. L’anno scorso quando è stato chiamato in causa ha (quasi) sempre fatto bene, poi i troppi infortuni lo hanno bloccato. Nella scorsa partita in quel di Benevento lo svedese è entrato freddo e ha stupito tutti per prontezza, scelte di tempo e posizionamento. Chissà, magari l’erede di un Maietta ormai con troppi anni sulle spalle è lui, anche qui vedremo…

Per finire è importante citare un altro giocatore: Ladislav Krejci. L’anno scorso utilizzato da Donadoni fino allo sfinimento del ceco, ora relegato in panchina. Qui però il discorso sembra diverso: se è vero che è un buon giocatore, il fatto che si sia tornati al 4-3-3 un po’ lo penalizza, soprattutto dopo la crescita di Di Francesco. Tornerà però utile quando i minuti di tutti aumenteranno, e soprattutto a partita in corso, come capitato contro il Torino.

Per concludere, noi pensiamo di avere in panchina un ottimo allenatore, ma qualche scelta, soprattutto riguardante i giocatori sopracitati hanno fatto storgere il naso. Siamo solo alla seconda partita però, vedremo cosa succederà…

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