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L’Uomo della Domenica: Non il Bologna FC – 7 gen

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Il Resto del Carlino


3 a 0 al debutto di Walter Mazzarri sulla panchina del Torino: i granata godono, i felsinei implodono su loro stessi.

Già perché la sconfitta di ieri è solo o quasi colpa dei rossoblù: la squadra di casa, guidata da un Niang in forma, non ha dovuto premere neanche troppo sull’acceleratore per rispedire sotto le Due Torri la squadra allenata da Roberto Donadoni, che a tratti non sembrava nemmeno scesa in campo.

Che difficoltà, signori, nel trovare un Uomo della Domenica quanto meno presentabile alla fine di questa disfatta. Ecco perché la scelta è ricaduta su una negazione, ovvero Non il Bologna FC.

Così non va: si salvi però, il soldato Donadoni, che ieri di colpe ne ha poche, a parere mio.

Il modulo, offensivo, ci stava: schierarsi con il coltello tra i denti per provare a ferire un Torino che veniva da una situazione particolare (cambio allenatore, modulo che va studiato, nonostante fosse lo stesso di Miha, tante assenze). Già, giusto entrare in campo con la voglia di offendere, giustissimo, però quando si hanno in campo giocatori costantemente incapaci di saltare l’uomo (dlin dlon, suonare ai campanelli Verdi e Di Francesco per ulteriori spiegazioni), una difesa che inizia a traballare (i due centrali difensivi ieri sono stati da censura, penso sia giunto il momento di cambiare coppia), due terzini che non riescono a salire e un centrocampo incapace di gestire il pallone, beh, tutto diventa incredibilmente difficile.

Il rigorista: quante ne ho lette, sentite, ingoiate sulla scelta di Donadoni. Il fatto è questo: se il Mister assicura, così come tutti gli altri giocatori interpellati sulla causa, che Erick Pulgar è il migliore rigorista della squadra, poiché è il giocatore che in allenamento sbaglia meno penalty, beh, bisogna credergli. Bisogna credergli perché in allenamento ci sono i giocatori, c’è Donadoni e il suo staff, e, soprattutto, ci sono pochi tifosi, alle volte nessuno (allenamenti a porte chiuse).

Per cui non strabuzziamo gli occhi, o non gridiamo allo scandalo se a tirare il primo rigore stagionale è stato il regista della squadra (il giocatore coi piedi migliori dopo Verdi, ma ad un giocatore così deconcentrato non farei tirare nemmeno il calcio di inizio).

Basta, arrabbiature e inca**ature giustissime, per carità, ma prendiamocela con chi è giusto prendersela: arrabbiamoci con quegli 11 + 3 giocatori che sono scesi in campo molli, tristi e con poca, quasi zero, voglia di lottare. Nessuna inutile retorica, ma non è questo il Bologna che ci piace.

Le contestazioni, lo ribadisco, è giusto farle: ma sempre con la coscienza e l’intelligenza che differenzia gli Uomini dagli individui incapaci di esprimere la loro posizione se non tramite l’urlo o sbraitando. Sta tutto qui.

 

Ora due settimane di sosta, poi testa al Benevento, che sì, potrà anche continuare a fare punti, ma da dopo la trasferta di Bologna. 

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