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Bologna, Due Chiacchiere con … Simone Rabbi

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Foto di Lucio Rosso

 

 

La stagione del Bologna dei grandi è già iniziata, mentre ufficialmente quella dei cinni rossoblù è alle porte, in attesa della definizione dei calendari. Abbiamo quindi deciso di immergerci nel mondo dei nostri giovani, andandoli a scoprire meglio e lasciando che siano loro a raccontarsi in vista di una stagione importante.

Il primo protagonista è Simone Rabbi, classe 2001: dopo un’annata straordinaria con l’Under17 di Paolo Magnani è giunto per lui il momento di confermarsi anche in Primavera. Ecco cosa ci ha raccontato!

Simone, ti sei consacrato a livello giovanile l’anno scorso: il trofeo come miglior giocatore al Torneo Beppe Viola, la convocazione in Nazionale prima degli Europei (under 17, con Nunziata) e il debutto in Primavera, come sottoetà. Ma ciò che vogliamo sapere è: come hai passato gli altri 16 anni? Il pallone è sempre stato il tuo migliore amico o avevi altri interessi? La tua carriera calcistica come è iniziata?

“Ho iniziato calcio non perché avessi le idee già chiare ma semplicemente perché mio fratello, di due anni più grande, giocava a calcio e io come un po’ tutti i fratellini piccoli volevo fare come lui: è sempre stato uno dei miei punti di riferimento più importanti. La prima volta che scesi al campo di Castenaso, dove abito, non avevo ancora 5 anni e mi allenavo con la squadra di mio fratello. All’inizio brontolavo parecchio perché non potevo giocare le partite e mi allenavo solamente, poi iniziai con le mie prime partite e, mano a mano che crescevo, giocare a calcio mi piaceva sempre di più. Ho sempre giocato sotto età nel Castenaso fino all’età di 9 anni, quando arrivò la chiamata del Bologna. All’inizio i miei genitori avevano paura fosse un impegno troppo grande per un bambino della mia età: aumentavano gli allenamenti, i chilometri da fare e in più non mi adattavo facilmente ai nuovi ambienti. Quando arrivai al Bologna i primi mesi furono problematici: non mi adattavo e molto spesso durante il tragitto verso il campo chiedevo a mia mamma di tornare indietro. Volevo semplicemente tornare a giocare con i miei amici. Poi, andando avanti col tempo, al Bologna ne ho conosciuti tanti di nuovi amici, tante persone speciali dai pulcini fino alla Primavera e ora Casteldebole e il Bologna sono la mia seconda casa.

 

Abbiamo avuto modo di osservarti, sia con Magnani che nei primi impegni con Troise: attaccante rapido che ama spostarsi sulle fasce. Come ti descriveresti? Quali sono le tue caratteristiche e in quale ruolo ti muovi meglio?

“Sono un attaccante che preferisce la ricerca della profondità per trovare il gol. Mi piace molto giocare centralmente perché mi sento più vicino alla porta anche se per le mie caratteristiche tendo spesso a spostarmi sulle fasce. Giocare da prima punta o da esterno o partire dalla trequarti non mi cambia più di tanto, imparare a giocare in diverse posizioni può solo essermi utile e un modo per aiutare la squadra con gol o assist si può sempre trovare.”

 

Quest’anno ti sei trovato in una squadra forte, a giudicare dalle primissime uscite, e ben attrezzata: quali sono le tue sensazioni? Obiettivi personali e di squadra per il campionato che deve cominciare?

“Mi piace molto la squadra di quest’anno, siamo un gruppo unito, forte e determinato a lavorare per riportare il Bologna Primavera in A1. Il mio primissimo obiettivo è mettermi a disposizione e fare il massimo per giocare, se ci riuscirò penserò agli obiettivi successivi.

 

A fine aprile lo stage con l’Under 17, poi la mancata convocazione per la competizione. Qualche giorno fa il gol in azzurro con l’Under18: è’ stata la tua prima rete con la maglia della Nazionale?

“Indossare la maglia della Nazionale è un privilegio e un onore, sempre. Quella con l’under 18 è stata un’esperienza molto bella:  la mia prima partita ufficiale, il mio primo inno, il mio primo gol. Sono state emozioni forti e sono molto contento.

 

Troise nelle prime partite Vi ha fatto giocare con la difesa a 3, un centrocampo a 4 e un attacco a 3: quanto può essere utile, per Voi giovani, già in Primavera allenarvi su un modulo e su situazioni di gioco molto simili alla Prima Squadra? Potrà aiutarvi in un futuro inserimento?

“Sicuramente ci potrà servire affrontare situazioni di gioco che potremmo ritrovare nel caso di un futuro salto in prima squadra anche se i moduli contano fino ad un certo punto.

 

Hai un sogno nel cassetto?

“Il sogno è quello di arrivare a giocare in serie A ma la strada è ancora lunga e ora penso solo a questo inizio di stagione.”

 

Un calciatore al quale ti ispiri?

“Il mio idolo è Del Piero ma sto seguendo molto Griezmann per la sua capacità di segnare ma al tempo stesso dare una grossa mano in fase difensiva alla squadra.

 

Idee chiare e testa sulle spalle: questo è Simone Rabbi. Noi lo seguiremo, insieme al resto della squadra, durante la stagione che comincerà a settembre!

 

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