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Il Resto del Carlino – La ricetta per lo sprint

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Il Bologna ha corsa e fondo (primo nella classifica dei chilometri macinati), ma manca di esplosività: questo insieme a un po’ di tenuta, se è vero che anche a San Siro il Bologna è arrivato in fondo col fiatone. Sinisa Mihajlovic ha ereditato da Filippo Inzaghi una squadra che ha “volume”, che corre a destra e manca, ma che per l’appunto tende a calare nell’ultima mezz’ora, un vizio ricorrente che a Ferrara è costato i tre punti.

Per questo, oltre che lavorare sulla testa dei giocatori, il tecnico serbo effettuerà un nuovo lavoro tecnico, cominciato dal primo giorno con sedute atletiche alla mattina (in caso di doppia seduta di allenamento) ed esercitazioni specifiche prima delle sessioni tecnico-tattiche, nei giorni di una seduta sola.

La parola d’ordine è intensità, quella che finora è mancata al Bologna e che Sinisa farà di tutto per trovare, stando ovviamente con gli occhi aperti per ciò che concerne il capitolo “infortuni” (che riguardano già da vicino Lyanco, Sansone e Santander), sulle ali dello slogan “meno quantità, più intensità”, con allenamenti più corti (intorno all’ora e mezza) ma più concentrati.

Obiettivo l’abbinare il lavoro d’intensità ai nuovi meccanismi tattici, cioè una difesa più alta, un maggior possesso di palla e gioco propositivo, per far sì che i giocatori corrano meno e facciano girare di più la palla, facendo così correre di più gli avversari. Queste le idee ambiziose del Mihajlovic Due: consapevole che, la rivoluzione, passa anche e soprattutto dal lavoro fisico-atletico.

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