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RS – STADIO: Guaraldi e Ghirardi vicini nella sconfitta – 02 giu

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Era successo qualche giorno dopo la retrocessione in B del Bologna. Guaraldi, contestato dalla piazza e depresso dalla situazione tecnica ed economica che lui stesso aveva contribuito a creare, ha ricevuto una telefonata.
Dall’altro capo del telefono Tommaso Ghirardi, presidente di un Parma che volava come da tempo non accadeva verso l’Europa League: “Mi dispiace, anch’io sono passato da una retrocessione”. Condoglianze sportive.
Era accaduto la stagione successiva al suo insediamento: Parma in B dopo 16 anni di massima serie, sconforto che presto aveva lasciato il posto ad una pronta programmazione e alla voglia di riscattarsi. Subito la promozione, quindi un lungo e certosino lavoro che aveva fatto tornare la squadra nella parte sinistra della classifica prima e in Europa League, sul campo, poi.
Accadeva meno di un mese fa. Parma in Europa, festeggiamenti massimi. Poi la stangata della FIGC, alcuni pagamenti effettuati in ritardo, l’esclusione dall’Europa in favore di un Torino lasciato dietro sul campo e improvvisamente risorto.

Ghirardi ha annunciato le proprie dimissioni. Troppo serio – dice – per un calcio così, per una giustizia sportiva così. Fosse successo a club più importanti – lascia intendere – sarebbe andata diversamente. Forse ha ragione. Ed è in questo momento che Guaraldi, a sua volta dimissionario ma per altri motivi, si ricorda di quella chiamata. Chiama il collega ducale: ti sono vicino, il senso. Dispiace.
Così due presidenti diversi di due club diversi e anche in parte rivali, con diverso modo di approcciare la squadra, diversi risultati e diverse  colpe si ritrovano accomunati nel momento della sconfitta. Il calcio è anche questo. 

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