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Boniciolli: “La nostra maturità passa dal tipo di pallacanestro che esprimeremo” – 13 Mag

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Verso la sfida contro Treviso ha parlato Matteo Boniciolli. “Pillastrini ha detto che siamo i più forti e anche Lardo ha detto lo stesso in un’intervista. Sia io, che loro due, abbiamo superato i cinquanta. Questi trucchi, di girare i favori del pronostico non li usiamo più. Ma adesso comincio a pensare che sia vero. Questa sarà l’unica volta in cui i giocatori di Treviso non ascolteranno il loro allenatori. Nel senso che, se Pillastrini è convinto che siamo favoriti, i suoi giocatori non lo sono altrettanto. Mi fa piacere pensare che anche quest’anno, come l’anno scorso, abbiamo lavorato per essere pronti, sia dal punto di vista fisico che tecnico. Sul mercato, abbiamo fatto un innesto straordinario, facendo la stessa mossa che fece Brescia lo scorso anno. Ci accingiamo ad una serie bellissima. Due squadre molto simili, ma con criteri difensivi diversi. Treviso è orientata a difendere la propria metà campo, mentre noi più orientati ad estendere la nostra aggressività su tutto il campo. In campo ci sono il primo ed il terzo miglior giovane. Moretti è un anno più giovane di Candi, ma è anche più continuo. Ci sono tutte le condizioni perché questa serie sia bellissima”.

 

 

Gara 1 contro Agrigento. Un passo indietro verso la serie con Agrigento. “Se le partite venissero decise dal piano partita non perderebbe mai nessuno. Sulla carta siamo tutti bravissimi. Il carico emotivo con il quale arrivava Agrigento a gara 1, la rendeva quasi imbattibile. La nostra maturità in questa seconda serie sarà testimoniata dal tipo di pallacanestro che giocheremo noi. Ma non dipenderà solo da noi, ma anche da avversari che vincono da tre stagioni consecutive la regular season”.

 

 

Rotazioni. “Treviso gioca con quattro lunghi ed una guardia piccola, ma mortifera. Copiando il titolo di un famoso film, si potrebbe dire che questa non è una serie per piccoli. I nostri piccoli hanno mostrato spesso difficoltà nel marcare giocatori più grandi. Poi, c’è il punto interrogativo su Campogrande. È stato protagonista nella prima serie, ma non va dimenticato che ha vent’anni. E per questo bisogna capire se sarà in grado di essere protagonista anche in questa serie. Raucci si è allenato con la solita serietà e con un pizzico di incazzatura in più. Sarà la partita a dirmi se e quando alcune rotazioni usate nella prima serie potranno essere modificate. Oggi fermiamo Ruzzier, che ha un piccolo problema muscolare. Siamo in attesa di sapere il risultato dell’ecografia. Se non dovesse esserci, Marchetti è pronto. Per un ragazzo giovane, come Marchetti, stare fuori non è facile. E il fatto che riesca a sopportare questa assenza dell’agonismo ne fa uno dei protagonisti. È venuto qui sapendo esattamente quali erano le condizioni. Ma non è facile rispettare gli accordi. E di questo bisogna rendergli merito”.

 

 

Premi Lnp. “Il premio a Rosselli è giustissimo. Per quanto riguarda gli allenatori, ho votato per Martino. Non per amicizia ma per convinzione. Sono contento per Carrea, ma anche Martino e Di Paolantonio hanno fatto un lavoro straordinario”.

 

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