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Virtus: quarta vittoria in trasferta per 83-97. È semifinale – 22 Mag

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PalaMaggetti espugnato per la seconda volta. Il finale è 83-97 (parziali: 19-26; 37-50; 65-74) ciao. È

 

VISITROSETO.IT: Smith 19, Cantarini, Piazza, D’Emilio, Fultz 12, D’Eustachio 2, Radonijc 3, Fattori 8, Mei 3, Casagrande 5, Amoroso 8, Sherrod 23. All. Di Paolantonio.

SEGAFREDO BO: Spissu 23, Umeh 23, Spizzichini, Ndoja 12, Rosselli 5, Michelori 2, Oxilia n.e., Gentile 14, Penna n.e., Lawson 13, Bruttini 5. All. Ramagli.

 

La Segafredo si impone nuovamente sul parquet del PalaMaggetti, ottenendo la quarta vittoria in trasferta di questi playoff utile per chiudere la serie sul 3-1, come accaduto nel turno precedente contro Casale Monferrato. Partita di grande sostanza quella dei bianconeri che hanno condotto le danze sin dalla palla a due, sapendo soffrire nel momento in cui Roseto compiva il massimo sforzo per rientrare, reagendo poi con autorità grazie all’inerzia data dalla bomba di Umeh a fine terzo quarto.

Il match parte subito forte, con ritmi alti in ambo le metà campo. Spissu e Umeh sono lame affilate nella retroguardia abruzzese, facilmente tagliata in due dalle rapide penetrazioni al ferro degli esterni bianconeri. La buona circolazione di palla consente a Lawson di segnare sei punti in fila, ma le pause della difesa ospite sono cinicamente punite dalle offensive di Roseto, brava ad approfittarne con il sempre presente Sherrod. Umeh riporta i suoi ad un pieno possesso di vantaggio grazie alla sua prima boma di serata, alla quale Fultz risponde con la stessa moneta ristabilendo la parità a quota 12. La Virtus non si scompone e guidata da un indiavolato Umeh (14 punti per lui in poco più di 8’), realizza il break decisivo per spezzare gli equilibri e chiudere in vantaggio la prima frazione sul 19-26. Sempre il n°3 griffato Segafredo continua nel proprio show personale, realizzando due liberi poco prima di accomodarsi in panchina per un meritato riposo. Il mismatch sfruttato da Fattori è solo uno sporadico tentativo dei padroni di casa, costretti a vedere gli ospiti scappare via. Prima le bombe in fila sull’asse Spissu-Gentile, poi il contropiede finalizzato da Bruttini, bravo a realizzare anche il libero aggiuntivo, sono i colpi sferrati dalle Vu nere per realizzare il parziale che porta al massimo vantaggio (24-39) a poco meno di 4’ dall’intervallo lungo. Le difese alternate richieste da coach Ramagli sono l’arma giusta per annebbiare la vista di Roseto che fatica a trovare la via del canestro. Il timeout arriva però dalla panchina bolognese, saggiamente chiamato per fermare il contro-break degli uomini di Di Paolantonio guidati da Smith. In uscita dallo stesso, il pressing a tutto campo della Segafredo porta ad un immediato recupero che frutta due facili punti di Spissu su assist di Rosselli. Il play sardo è autore anche dello slalom, sul finire di frazione, che ristabilisce le distanze, in seguito alle punizioni inflitte dagli attacchi abruzzesi ad una retroguardia ospite con qualche sbavatura di troppo. Si va alla pausa lunga sul 37-50.

Al rientro in campo le mani di ambo le compagini sembrano essersi improvvisamente raffreddate, infatti nei primi due giri di lancette non segna sostanzialmente nessuno. Dopo il canestro di Ndoja che sapientemente sfrutta il dolce aiuto della tabella, Roseto sfrutta a pieno la verve di Sherrod a cui la difesa bianconera pare non riuscire a trovare le contromisure giuste per limitarne le offensive. I padroni di casa si affidano nuovamente alla zona, ma la Virtus trova sempre i varchi giusti per batterla, grazie alle ottime letture di Gentile. Nonostante l’inerzia sia tutta dei bianconeri, gli abruzzesi riversano in campo tutte le proprie energie per tentare la rimonta. Spronata dal proprio alfiere Smith e alla bomba di Mei, Roseto torna a -6, ma la tripla di Umeh sulla sirena di fine terzo quarto suona come il colpo del KO per i biancoblu. Bologna non si ferma e continua a spingere sull’acceleratore. Le giocate di un solido Gentile valgono un 0-5 di parziale che costringe Di Paolantonio al timeout per fermare l’emorragia, ma non basta. Roseto fatica nel ricercare soluzioni offensive che possano impensierire gli ospiti che, di contro, trovano con costanza il fondo della retina. Di Ndoja il jumper in allontanamento che riporta Bologna sul +14 (69-83), ma i padroni di casa proprio non hanno intenzione di mollare. Fultz, stoicamente, suona la carica con un paio di bombe, ma le Vu nere non perdonano. L’asse Ndoja-Spissu funziona alla perfezione e sulle loro giocate di fatto si chiude la gara. Il finale è 83-97.

 

Prestazione autorevole di una Segafredo che è scesa in campo con le idee ben chiare sin dal primo momento. La quarta vittoria in trasferta dimostra come in questi playoff il fattore campo conti relativamente. A prevalere sono attributi, organizzazione, talento e mentalità. Tutte qualità che questa squadra ha in dote e che saranno più che necessarie a partire da domenica prossima quando si ripartirà per il turno di semifinale. L’avversario sarà Ravenna, già bestia nera della Segafredo per ben due volte in regular season. Ma si sa, i playoff fanno storia a sé. Se le prove dei singoli, in particolare quelle di Spissu e Umeh, quest’oggi sicuramente i migliori, continueranno ad essere di tale caratura, sarà possibile proseguire nel cammino. Ai posteri l’ardua sentenza. 

 

(foto: ilrestodelcarlino.it)

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