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La Virtus Segafredo espugna Brescia quasi sul filo di lana: 80 – 82 contro una indomita Germani

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foto Virtus Pallacanestro


GERMANI BASKET BRESCIA – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA          80 – 82                    (19-20; 41-40; 62-59)

Germani: Zerini 4, Warner 3, Abass 18, Cain 6, Vitali 5, Laquintana 3, Lansdowne 14, Dalco n.e., Guariglia n.e., Horton 13, Moss 4, Sacchetti 10. All. Esposito

Virtus Segafredo: Gaines 4, Deri n.e., Pajola, Baldi Rossi, Markovic 17, Ricci 11, Cournooh, Hunter 11, Weems 2, Nikolic n.e., Teodosic 25, Gamble 12. All. Djordjevic

Arbitri: Paternicò, Attaro, Boninsegna

Tiri liberi: BS 9/12; BO 15/18

Falli: BS 18; BO 19

Rimbalzi: BS 41; BO 36

Tiri da 2: BS 19/35; BO 20/29

Tiri da 3: BS 11/32; BO 9/29

È sempre complicato riprendere dopo una sconfitta; lo è ancora di più se quella sconfitta ha assunto un significato particolare, e dopo la loro ultima escursione europea sia la Virtus Segafredo che la Germani hanno qualcosa da farsi perdonare: Bologna per non averci creduto, a Patrasso, con l’indispensabile convinzione, Brescia per aver fornito, contro il Daroussakaka, una delle peggiori prestazioni della storia, almeno di quella più recente. Di fronte saranno comunque due squadre peraltro molto differenti tra di loro, per impostazione tecnica, eppure simili come obiettivo, ovvero diventare la sorpresa più bella del campionato italiano. La Virtus di Teodosic con un po’ di pressione in più, sotto questo aspetto, ma anche la Germani non nasconde di volerci provare davvero. Formazioni accomunato anche da un altro obiettivo: cancellare la pessima media al tiro da tre nella prova infrasettimanale, per entrambe prossima alla soglia del ridicolo (soprattutto per i bolognesi). Una curiosità: sulle rispettive panchine siedono due delle massime icone fortitudine, Esposito e Djordjevic.

Partita, in effetti, interessante fin dall’inizio. Quintetti con Vitali, Lansdowne, Abass, Cain e Hornton per i lombardi, Markovic, Gaines, Weems, Ricci e Gamble per la Segafredo. Primi due punti della gara di Julian Gamble ben servito da Gaines. Tripla di Ricci, poi tocca ad Abass trovare il primo canestro su azione dei suoi, dopo gli iniziali liberi di Lansdowne. Ancora Abass da tre, ed è pareggio, poco prima che Teodosic cambi Gaines come è ormai consuetudine, con anche Sacchetti che subentra a Horton. È un’altra tripla di Abass, grande protagonista di questo avvio, a dare il primo vantaggio a Brescia a metà periodo, e sempre lui su tap in dà il +6, costringendo Bologna alla sospensione a 3’37” dalla prima sirena. Intanto, è cominciata pure la girandola dei cambi che per il momento premia maggiormente la Virtus, che ritrova il vantaggio con Teodosic (penetrazione con aggiuntivo): 15-16, un minuto effettivo più tardi. Allo stop Bologna ha mantenuto lo scarto: 19-20, con il solito Hunter in evidenza assieme a Teo. Brescia ha fin qui avuto invece da Abass 10 punti su 19, mentre Vitali con due assist ha toccato la notevole quota 1401 in serie A.

Il secondo quarto comincia con un 7-0 Germani cui reagisce, dopo tentennamenti collettivi, Ricci da tre. Per Brescia però si mettono in luce a turno Cain, Warner, Lansdowne e i bianconeri faticano a tenere il ritmo, rimanendo a distanza dagli avversari finché Markovic non riacciuffa il pareggio come prima Teodosic con penetrazione e aggiuntivo: 34-34 al 17°, prima di un contropiede di Gamble in contropiede per il parziale di 0-9. Non sorprende dunque il sostanziale equilibrio alla sosta lunga, 41-40 per Brescia. Partita davvero tutta da giocare e, perché no, da vedere perché, pur non essendo eccezionale, non mancano azioni da lustrarsi gli occhi (in campo ci sono poi, fra gli altri, Teodosic e Hunter…).

È la stessa coppia ad impreziosire, infatti, le prime azioni del terzo periodo, ma l’equilibrio continua a regnare fin quando è Paternicò a cercare di romperlo, riuscendoci con un antisportivo a Teo e un tecnico a Djordjevic che costano a Bologna l’amplificazione di uno scarto divenuto 8-0 al 24° circa: sul 51-45, time out Virtus. Cournooh segna assistito da Teo, Abass ricomincia il bombardamento, imitato poi da Sacchetti. Sale il livello tecnico, la difesa lombarda chiude ogni spazio: ci prova anche quella virtussina, ma viene colpita da una tripla di tabella di Vitali che potrebbe spezzare le ginocchia; solo la classe dei migliori assi in bianconero consente ai bolognesi di restare attaccati ai padroni di casa. 62-59 all’ultimo intervallino: praticamente, sarà quasi come ricominciare.

I tanti rimbalzi in attacco di Brescia stanno cominciando a costare parecchio alla Virtus, ma a 7’13” dalla fine Esposito chiama timeout perché Bologna è di nuovo lì: 68-68, dopo la tripla di Markovic e un nuovo contropiede chiuso da Gamble. Al rientro Brescia trova un + 4 pesante per la squadra di Djordjevic che dà segni di stanchezza evidenti. Moss ai liberi dà il +6 a 4’ e un po’ dalla conclusione, coi suoi Teodosic lancia la riscossa, seguita dalla tripla di un personale 21° punto. Poi Paternicò vede l’antisportivo di Vitali su Markovic ma quest’ultimo trova in lunetta solo il pareggio, a 3’11”.  Nemmeno Teodosic spezza l’equilibrio, così come sbagliano i bianchi di Esposito fino alla tripla di Ricci che regala uno 0-9 che dice anche 74-77. Il timeout di Esposito questa volta non ha l’efficacia dei precedenti: la stanchezza sporca la mira, si sbagliano anche apparenti banalità come i liberi o gli appoggi. A 36” si riparte dal 74-79, ma dal time out Abass esce con un potenziale tiro da 4 che potrebbe riaccendere gli animi in campo. Sbaglia però l’aggiuntivo, Teodosic – e qui si colgono le differenze – invece no la tripla decisiva poco dopo. Horton segna sulla sirena, ma rimane una consolazione, perché la Segafredo vince 80-82.

Nel segno di un grande Milos Teodosic, non tradendo l’immagine di squadra di carattere che fin qui si è disegnata addosso, la Virtus Segafredo espugna in tal modo il Palaleonessa. Non sarà stata una grande impresa, perché la Germani non è presumibilmente una delle top four italiane, ma vincere qui conferma che anche in trasferta la squadra di Djordjevic può dire la sua, rispondendo positivamente a uno degli interrogativi più pressanti di questi giorni. Ora Monaco, e poi la trasfertina (ma solo per la distanza chilometrica) di Reggio Emilia., per dimostrare che certi imbarazzi avuti oggi sotto i tabelloni sono stati un episodio: 41-36 sono stati i rimbalzi a favore della Germani, a Bologna quest’anno non ci si è mica abituati…

(p.s.: le statistiche ufficiali dicono Cournooh virgola, ma in realtà sarebbe suo il canestro del 47° punto assegnato a Gamble)

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