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Virtus – Kyle Weems: “I tifosi della Virtus sono i migliori d’Europa. Lavoriamo duro per fare sempre meglio”

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Bianca Costantini


L’Italia, il basket, la famiglia: tante sono le cose che riempiono la vita dei grandi campioni della palla a spicchi. Non fa eccezione Kyle Weems, talento della Virtus Bologna che, intervistato da Eurosport, ha parlato del suo momento attuale a Bologna e di molto altro.

“Sto molto bene in Italia, sia io che la mia famiglia. Coach Sasha e il resto della squadra mi hanno accolto a braccia aperte, penso che tutti qui mi facciano stare bene, a partire dal Club e arrivando a Bologna. E’ bello avere tanta attenzione e tanto affetto intorno alla squadra, intorno a me. Mi è capitato di incontrare qualcuno che mi chiedesse attenzione, anche se io ero concentrato solo sulla mia famiglia. Apprezzo quando qualcuno viene da me a chiedermi un autografo o una foto, non mi dispiace farlo, anche perché so che un giorno magari non sarà così. Mi piace quando la gente vuole cercare di conoscere qualcosa in più di te dopo averti dimostrato il suo entusiasmo a Palazzo”.

Cosa pensi dell’Italia?

L’Italia è molto diversa dalla Turchia: quella è una lega molto atletica, ma dopo essere tornati in America, per me e mia moglie è stato un piacere tornare in Europa. Siamo stati in Germania per 2 anni, in Francia per altri 2 anni, eravamo eccitati all’idea di stare in Europa. Ci troviamo veramente bene qui, amiamo Bologna perché non è né troppo grande, né troppo piccola. Siamo stati a Parigi, a Istanbul, città più grandi e forse troppo veloci per me, che sono un tipo a cui piace rilassarsi con la famiglia: Bologna è perfetta per questo. Tortellini e lasagne? Amo tutto il cibo qui in Italia”.

Cosa pensi della squadra?

Ho giocato in tante squadra forti nella mia carriera, ma credo mai in nessuna con questo potenziale. Abbiamo tutte le caratteristiche giuste: playmaker, rimbalzisti, difensori, tiratori, giocatori di ruolo, giocatori di riferimento, abbiamo tutto quello che serve a una squadra. Ogni giorno lavoriamo duro, mettendoci impegno e cercando di migliorarci sempre. So che possiamo fare ancora di più e penso che il coach direbbe la stessa cosa”.

Milos?

“Si, abbiamo il mago. Io lo chiamo così: il mago. E’ una gran persona. Nei primi 5/6 anni all’estero della mia vita guardavo le partite di Eurolega, lo vedevo ed era straordinario. Ora sono io a ricevere i suoi passaggi pazzeschi, vedo altre giocate incredibili. Fuori dal campo è divertente, scherza un sacco e questo mi fa capire perché è un gran giocatore: è un ragazzo come gli altri che ama tantissimo il basket”.

E i tifosi?

Non penso ci siano tifosi come questi in giro per l’Europa, se non in una manciata di posti. Neanche in Eurolega e in Eurocup hanno questo tipo di sostenitori: qui hanno qualcosa di speciale: non hai scelta se non quella di giocare duro davanti a loro. Mi piace sentire quell’entusiasmo attorno, quelle emozioni, rendono le partite in casa più facile perché ti danno tutto e tu dai tutto a loro”.

Come ti senti a stare lontano dalla tua famiglia?

E’ dura stare lontano dalla mia famiglia, soprattutto ora che mio padre non c’è più, per fortuna la tecnologia ci aiuta a restare in contatto con chi è lontano. Al di là di questo sto bene: ho qui mia moglie e i miei figli, sto bene”.

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