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Storie Olimpiche – Squaw Valley 1960, le Olimpiadi senza città ospitante

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fonte immagine: sito ufficiale Comitato Olimpico Neozelandese


A pochi mesi da Roma 1960, i Giochi Olimpici invernali si trovarono a svolgere le proprie competizioni in uno degli scenari più incredibili della storia dei Giochi Olimpici. Squaw Valley 1960 rappresenta un unicum nella storia delle Olimpiadi moderne, una scelta incredibile del Comitato Olimpico Internazionale, senza precedenti e ancora oggi senza repliche.

Un miracolo venne definito allora. In realtà la scelta della Squaw Valley fu il risultato della rivalità tra le candidature europee e dell’importante lavoro diplomatico sull’allora governatore della California Goodwin Knight, da parte del proprietario della Squaw Valley.
Già, il proprietario. La Squaw Valley (Valle delle Donne) è una zona della Sierra Nevada, nel 1949 con i finanziamenti di Rockfeller, Cushing acquisì buona parte della zona, più 640 acri. Cushing divenne proprietario di una grande valle, con l’obiettivo di trasformarla in una grande stazione sciistica, fondò la Squaw Valley Ski Resort.

Per lanciare a livello internazionale la nuova zona turistica, Cushing decise di candidare la zona ai Giochi Olimpici del 1960. Una candidatura molto particolare giacché nella Squaw Valley in realtà non vi era una vera e propria città. La candidatura, dopo appunto il lavoro diplomatico di Cushing, venne sostenuta anche dallo stato della California, che sulla candidatura per la manifestazione investì un milione di dollari.
Quando arrivò il momento della scelta, la Squaw Valley sfruttò la rivalità tra Garmisch-Partenkirchen, Saint Moritz e Innsbruck, grande favorita, per avanzare già nel primo turno come prima nel numero di voti e nuova favorita. Nella votazione finale contro Innsbruck, Squaw Valley compì il miracolo vincendo la competizione.

Per i 4 anni successivi, il CIO, su spinta del suo Presidente Avery Brundage, pretese che venissero investiti altri 4 milioni di dollari e da una valle deserta, la Squaw Valley divenne un grande centro sciistico.
Oggi definita Valle Olimpica, è una località turistica indipendente da ogni municipalità. Oltre ad essere diventata una importante meta per gli amanti della montagna, le strutture della valle sono aperte oggi tutto l’anno. Insomma, i Giochi Olimpici funzionarono da volano per l’economia della valle, prima e unica edizione organizzata senza una città ospitante.

Dal punto di vista sportivo, ci furono comunque alcuni importanti eventi. L’Italia ebbe uno stop importante nella sua crescita, la spedizione azzurra vinse infatti solo un bronzo. L’URSS dominò il medagliare, ma nel torneo di  hockey su ghiaccio maschile, disciplina che dominerà in sei delle successive sette edizioni, e di cui era campione in carica, perderà contro gli Stati Uniti, padroni di casa, che ripeteranno il “miracolo” 20 anni più tardi sempre in casa, a Lake Placid.

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