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Bugatti: a Campogalliano rinasce la “fabbrica blu”

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Chi percorre l’autostrada A22 da Modena in direzione Brennero non può non notarla sulla sinistra, giusto prima dell’uscita di Campogalliano. Un’enorme complesso industriale dall’architettura inconsueta, con un capannone interamente ricoperto da pannelli blu con enormi scritte semicancellate dal tempo ed accanto un secondo edificio che ricorda il mantice di un’enorme fisarmonica, con ogni piega caratterizzata da un logo dove una E ed una B si intrecciano. Da un quarto di secolo in quell’area regna il silenzio tipico di un esempio di archeologia industriale, ma solo pochi anni prima quello stabilimento era simbolo della rinascita proprio in zona Motor Valley di un marchio automobilistico tra i più prestigiosi al mondo. Un marchio che rispondeva al nome di Bugatti.

Lo stabilimento Bugatti di Campogalliano in disuso (Beni Culturali Online)

Una struttura avveniristica

Quella della Bugatti Automobili S.p.A. è una vicenda complessa, articolata ed appassionante, che vi abbiamo raccontato in alcuni passaggi nel corso della puntata di “A tu per tu” dedicata all’intervista con Chiara Stanzani, figlia dell’ingegner Paolo. Ovvero il responsabile tecnico e socio fondatore della rinata società a fine anni Ottanta insieme a Romano Artioli, imprenditore all’epoca titolare del marchio. Così come vi abbiamo illustrato per “Carspillar” la fenomenale EB110, la “supercar” che segnò il ritorno sulla scena della Bugatti nel 1991. La “fabbrica blu” di Campogalliano fu la “clinica” dove quella vettura fantastica vide la luce ed anch’essa venne realizzata con la medesima filosofia della creatura su ruote. Stupire per lo stile e la tecnologia, senza guardare troppo al portafoglio.

 

La drammatica chiusura

Dopo solo un lustro dall’inaugurazione la “fabbrica blu” chiuse però i battenti a seguito del fallimento della società. Mentre il glorioso marchio Bugatti veniva rilevato dal gruppo Audi-Volkswagen che riavviava la produzione con nuovi modelli nello stabilimento francese di Molsheim, a Campogalliano restava solo il custode Ezio Pavesi con la sua famiglia ad occuparsi del complesso in disuso. Una struttura diventata in breve meta di visite per gruppi di “urbex” e di “pellegrinaggi” per amanti delle auto sportive, ma anche sede di raduni periodici dedicati alla EB 110 ed alla storia della Bugatti Automobili. Eventi sempre molto sentiti da parte degli appassionati che si sono susseguiti sino al 19 settembre 2021, quando in occasione della giornata dedicata a festeggiare il trentesimo compleanno della “110” è arrivato un annuncio inatteso.

 

Una nuova vita

«La mia fermissima volontà era quella di portare lo stabilimento in una direzione rispettosa della sua storia. C’è un progetto di rinascita per questo impianto. Ho il piacere di informarvi che lo stabilimento tornerà in vita, con alcuni adeguamenti funzionali, a partire da una ristrutturazione rispettosa del suo passato. La Fabbrica Blu sarà dedicata alle auto d’epoca, un’area dove tutti potranno conservare in sicurezza le proprie auto d’epoca, attrezzato per la manutenzione e completo di una zona museale dove le vetture saranno esposte. Si tratta di un’iniziativa molto interessante presentata al Ministero dei Beni Culturali. Un luogo aperto al pubblico per celebrare la memoria ma anche il presente dell’automobile, in cui esporre vetture di grandissimo valore»

Sono state queste le parole di Marco Pulsoni, imprenditore romano proprietario del complesso di Campogalliano, che insieme all’uomo d’affari e collezionista Adrien Labi vuole trasformare la ex Bugatti in molto più di un museo dell’auto aperto al pubblico. Le intenzioni sono di rendere la “fabbrica blu” un vero volano di iniziative culturali legate alla terra dei motori, una struttura che possa essere anche sede di attività educative promosse insieme alle facoltà universitarie della zona. Dopo anni di ipotesi e proposte cadute nel vuoto sembra essere giunto il momento della rinascita per un luogo così evocativo per il mondo dei motori. Un’azione che sembra dare concretezza alle attività dell’ APS, la Bugatti Automobili Campogalliano-associazione storico culturale che da tempo si occupa di tutelare e valorizzare la storia dell’impianto. Ci auguriamo che il progetto possa presto prendere forma e arricchire la Motor Valley con un’altra perla di valore unico. Di sicuro noi saremo pronti a raccontarvelo.

Un raro documento filmato della fabbrica di Campogalliano realizzato dalla trasmissione Rai “Uno Mattina” nel 1990 (Bugatti automobili Campogalliano – YouTube)

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