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Bologna

Ciao Ezio, ci mancherai!!! – 5 Gen

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È strano da pensare, non l’ho mai visto giocare ma l’ho sempre amato fin da quando ero bambino; non l’ho mai visto giocare ma conosco molte delle sue gesta. Non l’ho mai visto giocare dal vivo ma ogni volta che si vedono dei video con dei gol rossoblù ho sempre la certezza che il suo testone apparirà. Non l’ho mai visto giocare ma quando lo incontrai mi fiondai subito a far una foto con lui, perchè lui era il bomber, quello da 130 gol, uno degli eroi dello scudetto, lui era Pascutti, Ezio Pascutti!!!

Per molti anni si portò dietro l’etichetta di “cattivo” per il suo modo di giocare, rude e rabbioso, per le continue proteste contro arbitri e avversari, ma sopratutto, per quel pugno minacciato a Dubyns’kyj, che gli costò l’espulsione in una partita con la nazionale e la sopportazione degli insulti da parte dei tifosi avversari. A  Genova, addirittura,  decise di giocare con indosso dei tappi per le orecchie, per non sentìre gli insulti, pesanti e cattivi degli avversari ma, così facendo,   non sentendo neanche i compagni fino a diventare il peggiore in campo.

Arrivò a Bologna nel 1956 e, nel giorno del suo esordio in serie A, segnò anche il suo primo gol in rossoblù. Non aveva grandi doti tecniche, sbagliava gol facili e già fatti, ma era sveglio, furbo, vedeva il futuro, capiva prima di tutti dove sarebbe finito il pallone, poteva essere dalla parte opposta del campo un secondo prima ma, quando la sfera arrivava in area, potevi star tranquillo che lui era lì, ad aspettarla, pronto a buttarla in rete. Non era forte, non era bello da vedere, lui era il gol, semplicemente il gol!!! 130 gol senza tirare rigori, dodici gol nelle prime dieci giornate del campionato 1962/63, record assoluto detenuto per quarant’anni, fino a quando Battistuta non lo superò.

La storia lo ricorderà, per sempre, con una foto, dove lui,  in un tuffo rasoterra, superò Burgnich,  insaccando di testa; quella foto è negli occhi dei tifosi e in molti bar del bolognese, impressa nella memoria di ogni appassionato rossoblù!!!

Aveva una pecca, le sue ginocchia, quelle maledette ginocchia che lo facevano spesso star fuori a causa di infortuni; quelle ginocchia che gli fecero saltare lo spareggio scudetto con l’Inter, quelle maledette ginocchia che gli fecero appendere le scarpette al chiodo troppo presto, alla soglia dei 30 anni, quando avrebbe potuto dare ancora molto al calcio italiano, ma sopratutto al Bologna.

Questo era Pascutti, il Gol, il numero 11, l’ala sinistra dal gol facile, quello brutto e cattivo che ti faceva vincer le partite, quello del “È un gol alla Pascutti” frase detta è ripetuta per sottolineare la bellezza di un gol segnato di testa da qualcuno!!!

Ci ha lasciato, se nè andato a 79 anni dopo aver lottato da tempo con una malattia che l’aveva costretto a passar gli ultimi mesi ricoverato in una clinica bolognese, ma il suo ricordo resterà fisso nella mente di ogni tifoso rossoblù, anche di quelli che ancora devono nascere, perché i miti, quelli veri, non muoiono mai, vivono nei ricordi e nei racconti tramandati da padre in figlio, da nonno a nipote, fino a diventare immortali!!! 

Ti immagino lassù, in quel paradiso citato da Bernardini per esaltare uno dei tuoi Bologna, accolto nel migliore dei modi dagli altri eroi rossoblù di ogni tempo, ricomporre con Hemut Giacomino e Harald il quartetto che tanto fece divertire e gioire i tifosi bolognesi pronto a tifare per i tuoi colori!!!

Ciao Ezio, ci mancherai!!!

 

(Fonte fotografica Ilrestodelcarlino.it)

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