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RdC: La partita di Verdi e Mirante – 22 dic

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Motivi diversi, stessa partita. Il Destino li unisce, nello stesso momento, seppur avendo fatto percorrere loro strade completamente diverse, a livello di soddisfazioni e di critiche.

Per Antonio Mirante e Simone Verdi la partita contro il Chievo Verona vale tantissimo, forse molto più di quanto possiamo immaginarci. Il perché è presto – forse – detto. Se da una parte abbiamo un portiere leggermente in crisi, contestato dalla piazza ma mai messo in discussione dalla squadra (giudice ultimo), dall’altra abbiamo un esterno estroso che, al centro di voci di mercato, deve dimostrare di saper liberare la testa da pensieri che non riguardano il campo.

Ma andiamo con ordine.

Il portiere campano si è reso protagonista, in questa stagione, di qualche errore evidente, primo fra tutti l’uscita a vuoto contro la Lazio che è costata il gol di Lulic. Da lì in poi si è vista qualche incertezza, ingigantita da stampa e tifo, che non ha fatto altro che porre Mirante sulla gogna mediatica. ci ha pensato Donadoni, ieri pomeriggio, a placare i bollenti spiriti, sottolineando fermamente come con il portiere non ci siano problemi di nessuna sorta, e che Antonio stasera sarà regolarmente al suo posto, a difendere i colori rossoblù. come fece egregiamente contro il Benevento, o contro il Genoa, o ancora contro il Cagliari. 7 punti. Ma la mente è debole e i ricordi, a quanto pare, svaniscono in fretta. Mirante avrà nuovamente l’opportunità di dimostrare di essere portiere affidabile, portiere che, come tutti gli estremi difensori, alle volte ha qualche incertezza, ma assolutamente numero 1 (o numero 83) di tutto rispetto. Chievo Verona è l’esame giusto.

 

Per chi invece, più che un esame pratico, sarà anche un esame teorico, beh, quello è Simone Verdi: il numero 9, nonostante le continue richieste partenopee, ha espresso la sua ferma volontà di restare in rossoblù fino a giugno, per dimostrare ancora una volta di essere maturato calcisticamente e di potersi trascinare i compagni sulle spalle. Contro la Juventus, con il direttore sportivo azzurro Giuntoli in tribuna, Simone non ha brillato, ma le sue qualità non si possono discutere. Questa sera vedremo se sarà riuscito a mettere da parte tutti i fattori esterni che col calcio giocato centrano poco per disputare una gara delle sue. 

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