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Bologna

IL GRILLO PENSANTE – Profumo di sorpresa

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La speranza che il saccheggio di San Siro non fosse un flebile fuoco di paglia si è tramutata in realtà; incrociare le armi col Genoa tra le mura amiche era duello più temibile e svantaggioso in quanto una capitolazione in quel di Milano sarebbe rientrata nell’ordine naturale delle cose mentre inciampare col Grifone sarebbe stato un colpo durissimo da incassare e giustificare. Gli uomini di Prandelli hanno calcato il prato del Dall’Ara con elmetto e baionetta, ben determinati a vendere cara la pelle e dando sfoggio di un pragmatismo ed un’organizzazione tutt’altro che banali, oltre che a qualche lampo di calcio vero e alcune giocate tecnicamente apprezzabili; peraltro i liguri non difettano neppure in temperamento essendo stati capaci di reagire prontamente allo svantaggio di Destro impattando con la zuccata del neoarrivato Lerager prima del break negli spogliatoi. Si, proprio Destro. Gettato nella mischia per gli acciacchi di Santander, il redivivo centravanti ha colto la palla al balzo per risorgere dall’anonimato non solo gonfiando la rete per la prima volta in stagione ma scalzando anche lo svogliato ed irritante vagabondo di ieri con un combattivo e presente giocatore di oggi. Confidiamo, anche in questo caso, che non si tratti di un’isolata botta di adrenalina, il recupero di Destro sarebbe un formidabile terno al lotto, la nuova valorizzazione di un asset svalutato a causa di un carattere non all’altezza delle sue potenzialità.

La riemersione dall’apnea dell’indecifrabile Mattia è un altro indizio chela squadra ha mutato pelle,  il nuovo Bologna di Mihajlovic è bestia difficilmente domabile, impavida e sfrontata come il finale della gara di domenica quando solo il suono sordo della traversa e i prodigi del baby portiere Radu hanno evitato che crollasse il fortino genoano messo a ferro e fuoco dall’assedio bolognese. Nel frattempo è riemerso mister Donadoni dalle tenebre del silenzio riservando confetti non esattamente zuccherini per la dirigenza rossoblu che, in risposta per voce di Fenucci, ha voluto puntualizzare che la vecchia ala delle Notti Magiche di Italia ’90 ha rifiutato un rientro sulla panchina sulla quale sedeva fino allo scorsa stagione.

In questo clima di sterili schermaglie si profilano all’orizzonte un paio di partite praticamente proibitive sulla carta: il Monday Night piazza in vetrina la tremenda trasferta di Roma contro i giallorossi vittoriosi in Europa grazie alla deflagrazione di Zaniolo e successivamente la gara casalinga contro il mostro sacro Cristiano Ronaldo. Sembrerebbero due ostacoli insormontabili, ma questa squadra con Sinisa al timone lascia nell’aria quel vago aroma di possibile sorpresa.

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