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Il Resto del Carlino – Capello «Bologna, puoi puntare anche più in alto»

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«Quello che sta facendo Mihajlovic ha quasi dell’incredibile: oggi il Bologna non solo vince le partite ed è a un passo dalla salvezza, ma gioca bene a calcio e diverte chi va allo stadio. Occhio, perché qualche grande squadra potrebbe fare ragionamenti su Sinisa…». Firmato Fabio Capello, uno che se ne intende veramente di panchine, e che riassume perfettamente lo stato agrodolce che sta vivendo il popolo rossoblù, nella doppia ansia di chiudere definitivamente i giochi legati alla salvezza e quelli legati all’allenatore, che in buona parte ha reso possibile l’impossibile, che come ha detto lo stesso Mihajlovic <<…Non ho fatto un miracolo, ma un mezzo miracolo si>>.

Capello ieri si trovava a Bologna per presenziare alla premiazione della Felsina Cup, torneo internazionale per esordienti, e per preparare il terreno all’edizione 2019 del “Premio Bulgarelli“, in programma per giugno. «Mihajlovic sta firmando un capolavoro. In pochissimo tempo ha saputo creare uno spirito e un’armonia di squadra che hanno consentito al Bologna di vincere tante partite e di tirarsi fuori dai guai. Poi contano anche i giocatori, perché senza quelli buoni non c’è bravo allenatore che tenga».

Non solo buone notizie per il Bologna, ma anche per Sinisa. «E io sono contento per lui. Del resto fui un suo sponsor quando nel 2015 arrivò sulla panchina del Milan, perché ero convinto che avrebbe potuto far bene: invece ebbe dei problemi. Ma è in buona compagnia: anch’io ebbi problemi quando tornai al Milan nel ‘97». 

Saputo, due mesi fa, ha parlato di grandi cambiamenti. Mihajlovic potrebbe essere il timoniere di questo rinato progetto, a meno di un inserimento di qualche big del calcio Italiano. «Le grandi squadre osservano, studiano, fanno valutazioni: quello che sta facendo Mihajlovic non passerà inosservato. Per me è maturo per tornare a sedersi su una panchina importante»

I Bolognesi intanto sognano il rilancio della squadra ad alti livelli«Il Bologna ha tutto per posizionarsi più in alto nelle gerarchie della serie A. Penso ai livelli di un Torino o di una Sampdoria».

Dieci anni dalla scomparsa di Bulgarelli«Giacomo mi manca: come persona, ma soprattutto come amico. Una voce sincera e illuminata, che sapeva ascoltare e farsi ascoltare. Oggi invece imperano i social: ma il mondo cambia e non ha un gran senso fare raffronti col passato»

Infine due battute sull’evento a cui sta presenziando. «E’ bellissimo stare in mezzo a questi ragazzini di Paesi diversi. Alla loro età conta solo divertirsi. Quando cresceranno spero invece che incontrino allenatori coraggiosi: in Italia non sono tanti quelli che credono nei giovani».

 

 

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