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L’Augsburg e la cura Schmidt

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Se tra Bologna e Schalke c’era molto in comune (i sette scudetti, l’epopea trionfale negli Anni Trenta) tra i colori rossoblù e quelli dell’Augusburg sembra esserci un rapporto ancor più intimo, con un filo conduttore che porta al nome di Helmut Haller, campione dello scudetto ’64, che dalle parti della città bavarese nacque e crebbe calcisticamente. Per questo, la partita di domani (calcio d’inizio alle ore 15 e 30, alla WWK Arena), sarà un vero e proprio percorso nella memoria, col nome del fuoriclasse tedesco sulle maglie dei 22 in campo. Ma tolto il lato romantico, che tipo di squadra affronterà il Bologna? Ecco una breve presentazione del Fuggerstadter.

DA HELMUT AD OGGI Che poi a dirla tutta, tolto il nome di Haller (che giocò qui dal’57 al ’62, e poi dopo il periodo italiano di nuovo negli Anni Settanta) la storia calcistica dell’Augsburg resta poca roba, nel senso di un continuo saliscendi tra la Bundesliga 2 (la serie B tedesca) e le serie minori; questo perlomeno fino al 2011, anno della svolta, con la prima storica promozione in massima serie e la permanenza stabile fino ai giorni nostri, con alternanza tra ottime stagioni (una su tutte: 2014-2015, con qualificazione in Europa League) ed altre meno positive. Un esempio? Quella appena passata: con la squadra nei bassifondi della graduatoria, con salvezza ottenuta nelle ultime giornate dopo il cambio d’allenatore.

INFERNO E PARADISO E qui si pone un altro ponte con la recente storia del Bologna: altra squadra invischiata nelle sabbie mobili per gran parte della stagione. Benedetto fu, per entrambe, il cambio d’allenatore: con aprile come punto di svolta. Cosa succede? Che in Italia i rossoblù mettono in saccoccia le decisive sfida-salvezza (su tutte Empoli e Samp) e in Germania, sulla panchina dell’Augsburg, arriva lo svizzero Martin Schmidt. Risultato: sette punti nelle ultime sei partite e playout evitati. Festa grande e pianificazione della nona stagione di fila in Bundesliga: se possibile, meno ansiogena della precedente.

LA CURA SVIZZERA 20 milioni per i nuovi acquisti (su tutti: Iago, terzino sinistro ex Internacional, e Gruezo, mediano proveniente dall’MLS), ammortizzati dalla cessione del pezzo pregiato, quel Martin Hinteregger, difensore 26eienne, resosi protagonista di una lunga telenovela estiva: dopo l’ultima stagione a Francoforte, l’austriaco torna per fine prestito in Baviera, senza voler disfare le valigie. Tra la società e il giocatore (seguito da diversi club, tra cui la Lazio) si crea un duro braccio di ferro, senza possibile via d’uscita; poi ecco il video, presto diventato virale, con Hinteregger ubriaco per le vie della città. Paradossalmente (ma non troppo) l’affare si sblocca proprio lì: 12 milioni e ritorno in Assia. Con somma gioia di mister Schmidt, da buon svizzero tosto e inflessibile. E che sia un duro della panchina lo si è capito nella preparazione estiva, svolta sulle Alpi di casa propria: la cura Schmidt. Sveglia alle 5 e 30 e lunghe camminate all’aria aperta, con divieto di contatti col mondo esterno. Da lì via per il Tirolo, anticamera delle prime amichevoli estive: 4-1 al Galatasaray, subito però vanificato dal pesantissimo 6-2 subito dal Villareal (che il 10 agosto sfiderà il Bologna a San Marino).

QUALE SQUADRA ALLA WWK ARENA? Nelle due amichevoli giocate Schmidt ha mischiato le carte, passando dal 4-4-2 al 4-2-3-1, con squadra totalmente diverse l’una dall’altra. Difficile dunque capire che formazione si vedrà domani in Baviera: c’è da scommettere che non mancheranno i nuovi, più diversi protagonisti della scorsa stagione, su tutti l’attaccante Michael Gregoritsch e il centrocampista Rani Khedira, fratello minore di Sami. Il Bologna si prepara dunque a sbarcare in terra tedesca, per concludere il suo ciclo di partite con squadre della Bundesliga con un vero e proprio tuffo nella storia. Perchè dall’alto, come spettatore speciale, ci sarà un compiaciuto Helmut Haller. Che tiferà quale, tra le due? Entrambe, probabilmente.

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