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Le quattro promozioni in A del Bologna

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SINE QUA NON. Siamo qua noi – Le quattro promozioni in A del Bologna.

Il calcio è uno sport che commuove, che accomuna la gente, al punto che persone sconosciute si abbraccino indossando sciarpe e berretti dello stesso colore, le stesse persone che se magari si fossero incontrate lontano dagli spalti dello stadio non si sarebbero salutate nemmeno.

La celebrazione dello sport è, per sua natura, festa e allegria. Umberto Saba così raccontava il tifo per la sua Triestina: “La folla, unita ebbrezza, par trabocchi / nel campo: intorno al vincitore stanno, / al suo collo si gettano i fratelli”.

I tifosi di calcio e gli appassionati di sport in genere sanno anche, però, che molto spesso la passione sportiva incontra profonde delusioni, come le finali perdute, le retrocessioni e i gol subiti nel finale delle partite.

Oggi, però, queste delusioni vogliamo dimenticarle. Vogliamo occuparci, invece, delle vittorie del Bologna. In particolare vogliamo raccontare le quattro promozione in Serie A.

Partiamo dunque!

1987/1988

La prima promozione in Serie A il Bologna la ottenne nel 1987/1988. Forse, potremmo aggiungere che la prima promozione in assoluto fu quella del 1929/1930, l’anno dell’istituzione del girone unico nazionale. Questa, però, è un’altra storia. Ricordiamo, al momento, solo che dalla edizione del 1929/1930 fino a quella del 1981/1982 il Bologna aveva sempre preso parte alla massima competizione calcistica nazionale. Poi, vennero due retrocessioni consecutive e nel 1983/1984 il Bologna si trovò a giocare in Serie C. Quell’anno insieme al Parma riuscì a tornare in Serie B, disputando poi tre anni di metà classifica.

Nella estate del 1987 l’allora Presidente Luigi Corioni puntò su Luigi Maifredi, un giovane allenatore di 40 anni, bresciano come lui, che aveva fatto molto bene con l’Ospitaletto in C2. La squadra dell’Ospitaletto era la squadra del cuore di Corioni. Non a caso due anni fa lo stadio della città bresciana è stato intitolato proprio a Luigi Corioni, che fu Presidente del Bologna dal 1985 al 1991.

Maifredi portò con sé dall’Ospitaletto il portiere Nello Cusin, i difensori Marco Monza, Marco Antonio De Marchi e i centrocampisti Paolo Bonfadini, Maurizio GilardiPietro Strada. I tifosi, in principio, erano un po’ titubanti davanti a un allenatore e a calciatori provenienti dalla C2, ma in breve tempo i gol di Marronaro e Pradella e il calcio champagne proposto da Maifredi conquistarono i tifosi e non solo quelli del Bologna. Il gioco proposto da Maifredi era in effetti molto spumeggiante, fatto di marcature a zona in difesa e un gioco a tutto campo che sembrò una evoluzione del calcio rivoluzionario proposto da Sacchi nel Milan. La definizione di calcio champagne derivava anche dal fatto che prima di passare al calcio professionistico Maifredi aveva fatto il rappresentante di vini francesi. Tutto questo donava ai tifosi un’atmosfera frizzante e piena di gioia, che durò tutto l’anno. La squadra, in effetti, che negli anni precedenti non aveva mai nemmeno sfiorato la promozione, stravinse il campionato, dominando soprattutto grazie alla capacità offensiva. Mise insieme 51 punti, raccolti grazie ai 62 gol realizzati in campionato.

1995/1996

Della squadra che aveva ottenuto la promozione otto anni prima nel 1995 era rimasto solo De Marchi, che ovviamente ricoprì il ruolo di capitano. Spenta ormai l’emozione e la gioia dei tempi di Maifredi, il Bologna aveva ancora una volta conosciuto la doppia retrocessione, culminata nel 1993 con il fallimento societario e la rinascita come Bologna Footbool Club 1909, con Presidente Giovanni Frascara Gazzoni. Il tecnico protagonista della doppia promozione dalla C alla A fu Renzo Ulivieri.

Anche quell’anno il Bologna arrivò primo in classifica, ma grazie a una squadra operaia e a una difesa molto più accorta e coperta. Il capocannoniere della squadra fu Carlo Nervo. Anche Ulivieri, come aveva fatto in precedenza Maifredi proseguì l’ottimo lavoro anche in Serie A.

Coloro che gentilmente seguono la rubrica “SINE QUA NON. Siamo qua noi” sanno che spesso attraverso il racconto delle partite di calcio mi permetto di raccontare anche la mia vita. Del resto questo è lo spirito con il quale è nata questa rubrica. Purtroppo, il doppio lutto della perdita di entrambi i miei genitori del 1996 non mi lasciano molti ricordi calcistici di quel periodo. I successi della squadra li ho ricostruiti con il tempo.

Oggi posso dire che quello fu un ottimo Bologna. Posso constatare che in quell’anno furono gettate le basi per la vittoria della Coppa Intertoto del 1999 e gli ottimi risultati nelle competizione europee di quegli anni.

2007/2008

Dopo l’amarezza della inaspettata retrocessione del 2004/2005 in seguito alla doppia sfida di playout con il Parma, furono necessari tre anni per il ritorno in Serie A. Rispetto alla promozione di 12 anni prima era cambiata ancora una volta la Presidenza, che dal 2005 era nelle mani di Alfredo Cazzola, storico presidente della Virtus con la quale aveva vinto quattro scudetti e soprattutto l’Eurolega del 1998.

L’allenatore di quell’anno era Daniela Arrigoni e Massimo Marazzina fu il goleador di quella stagione.

La promozione venne raggiunta il 1 luglio 2008 nella gara casalinga contro il Pisa. Il gol decisivo fu messo a segno al 9′ di Marazzina su calcio di rigore. A dire il vero ricordo poche feste bolognesi così partecipate come quel 1 luglio di 14 anni fa. Ovviamente nel 1964 non ero ancora nato! Ricordo le strade piene di bandiere e una gioia diffusa che contagiò anche quelli che seguivano poco il calcio. Bologna in festa è veramente bellissima.

Una tale esplosione di gioia, la ricordo forse solo per lo scudetto della Fortitudo nel 2000, quando in gara 4, i bolognesi guidati da Carlton Myers e Gregor Fucka sconfissero Treviso il 30 maggio del 2000.

Era il mio primo anno a Bologna e mi ricordo una festa incredibile. Forse, così l’avevo vissuta a Napoli gli anni dei due scudetti nel 1987 e nel 1990. Dovevo tornare verso casa e le strade principali erano tutte bloccate. Quella sera tornai verso casa mia in Via Barbieri a piedi, fu una passeggiata lunga ma di festa.

Se qualche nostro amico bolognese dovesse inventare una macchina del tempo e si potesse rivivere dei momenti straordinari di festa sportiva recente dovrebbe proprio programmare queste due date: 30 maggio 2000 o 1 luglio 2008. Non me ne vogliano troppo i tifosi della Virtus, che ricorderanno sicuramente i due trionfi in Eurolega con grande gioia.

2014/2015

L’ultima promozione è stata quella del 2015 in seguito allo spareggio playoff con il Pescara. Quarta promozione e quarto Presidente. Quell’anno toccò all’avvocato newyorkese Joe Tacopina guidare i bolognesi al successo. L’allenatore era Delio Rossi, mentre il cannoniere di quella stagione fu Daniele Cacia.

Quel campionato non fu un trionfo come nel 1988 e nel 1996, né ci fu una giornata di festa domenicale come quella con il Pisa nel 2008. Il Bologna chiuse il campionato al quarto posto dietro Carpi e Frosinone che salirono direttamente in Serie A. Il Bologna, invece, fu costretto a disputare i playoff. In semifinale affrontò l’Avellino. Vinse 1 – 0 in Irpinia, ma i rossoblù furono sconfitti in casa per 3 – 2. Con il regolamento delle competizioni europee che prevede in caso di parità il valore doppio dei gol in trasferta il Bologna sarebbe stato eliminato, ma nei payoff di Serie B conta il piazzamento in classifica stagionale.

La finale fu disputata contro il Pescara. In Abruzzo all’andata la partita finì 0 – 0. Il 9 giugno del 2015 al Dall’Ara si disputò la gara di ritorno.

Forse, perché era un martedì lavorativo, forse perché quel campionato non fu una cavalcata trionfale, ma la partita fu vissuta con molta sobrietà. Il vantaggio di Gianluca Sansone su cross di Robert Acquafresca illuse calciatori e tifosi che la promozione sarebbe stata una passeggiata. Invece, Cristian Pasquato entrato nella ripresa al 58′ portò il risultato sull’ 1 – 1. Non passarono neanche 10 minuti e, sempre su Pasquato, Ibrahim Mbaye commise un brutto fallo. Il difensore, che era già stato ammonito, venne espulso. Da quel momento in poi in campo ci fu solo il Pescara. Il Bologna conquistò la Serie A grazie alle parate del portiere brasiliano Angelo Da Costa e alla traversa che respinse un colpo di testa di Federico Melchiorri.

Dopo quattro minuti di recupero la partita si concluse. Il Bologna aveva conquistato la sua quarta promozione in A. Allo stadio i tifosi di sempre ebbero ancora un’occasione per festeggiare e baciare le proprie sciarpe. Un’altra data, un’altra partita, un’altra festa da aggiungere alle partite indimenticabili del Bologna.

Amedeo Gargiulo

P.S. Un lettore mi ha segnalato alcune imprecisioni che ho prontamente corretto. Devo constatare, dunque, che la mia rubrica e, soprattutto, la storia del Bologna sono seguite con molto interessante e partecipazione. In particolare ho corretto l’anno dell’ultima retrocessione del Bologna del 2004/2005 e ho aggiunto due calciatori giunti al Bologna dall’Ospitaletto nel 1997 che avevo precedentemente omesso.

 

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