Seguici su

Bologna

Resto Del Carlino – Accardi: ”Il mio Ibra salito sul trono d’Africa”

Pubblicato

il

Crediti immagine: Damiano Fiorentini per 1000 cuori rossoblu

 

 

La coppa tra le mani e un sorriso stampato in volto che mancava da qualche tempo per Ibrahima Mbaye e tutte le persone che gli stanno vicino e hanno sofferto con lui in questo ultimo anno difficile. Il Senegal ha vinto la sua prima Coppa d’Africa e anche l’esterno difensivo del Bologna ha saputo recitare la sua parte. Fuori dagli schemi di Mihajlovic, invece il ct Cissè lo ha utilizzato per tre partite su sette di cui due da titolare. Una fiducia ripagata per il ragazzo che a 14 anni lasciò il suo paese per arrivare in Italia tra le braccia della famiglia Accardi che lo ha accolto come un figlio. Giuseppe Accardi, oggi anche suo procuratore, è come un padre per lui e insieme alla moglie Antonella e le figlie Talita e Naomi sono una vera e propria famiglia per Ibrahima. Quando arrivò in Italia per giocare a calcio non si sapeva nulla delle qualità di Mbaye e se avesse il carattere per sfondare nel calcio, ma le sue doti le aveva messe in mostra in un torneo con la Etoile Lusitana, una squadra senegalese che gli aveva permesso di strappare un biglietto per l’Europa. Il legame con la sua famiglia italiana è molto forte, tanto che Giuseppe ormai è soprannominato Beppe o “capo”. D’altronde li lega un qualcosa di molto forte, dimostrato dal fatto che Mbaye quando nel 2012 giocava a Milano con l’Inter decise di tornare in provincia di Modena per stare al fianco della famiglia dopo il terremoto. Dopo la prima esperienza milanese, il prestito al Livorno, poi il ritorno all’Inter e nel 2015 è tornato nella sua regione adottiva, per vestire i colori rossoblù, diventando il giocatore attualmente con la militanza più lunga nella squadra bolognese.

Il suo agente ha rilasciato un’intervista alle pagine del Resto Del Carlino nelle quali racconta le sue sensazioni dopo il bellissimo trionfo di domenica sera. “Ora è festa – dice Accardi – ho sentito Ibra questa mattina (ieri, ndr). Era in aeroporto e aspettava il volo per rientrare in Senegal. Non ha dormito per tutta la notte. Mi ha detto che è felice e orgoglioso. Non vede l’ora di vedere la sua gente perché questa è una vittoria per il popolo senegalese”. Un successo molto sentito per tutti i calciatori del Senegal come racconta Accardi in quanto il legame con la loro terra è sempre molto profondo. Racconta che Ibrahima è partito per l’Italia a 14 anni ma torna sempre in Senegal, perché lì ha parte della sua famiglia e i ragazzi non dimenticano mai le loro radici. “Ibra ha aiutato il suo paese finanziando un’opera per risolvere un problema di riflusso di acqua marina che rovina i raccolti lungo il fiume Casamance e che ha messo a repentaglio le condizioni di vita di 80mila persone, di cui 50mila bambini”.

Il rientro a Bologna è previsto per la serata di mercoledì, come racconta il suo procuratore, perché in questi giorni hanno impegni importanti in Senegal, come incontrare il loro presidente e partecipare a diverse cerimonie. D’altronde là è festa nazionale. Un trionfo che sa di storia perché neanche la generazione del 2002 che arrivò ai quarti mondiali riuscì a vincere il trofeo continentale. 

Giuseppe si sofferma sul significato personale della vittoria per Ibra: “Sicuramente questa Coppa D’Africa rappresenta un sorriso dopo un momento buio, un bel riscatto e una bella dimostrazione. Anche perché Ibra ha giocato due gare da titolare, in assenza di Koulibaly come terzino ed è entrato contro Capo Verde, andando in panchina dopo il ritorno del difensore centrale del Napoli: a quel punto Cissè gli ha spiegato che prediligeva un terzino più di spinta. Ma giocare in una nazionale che ha giocatori come Koulibaly del Napoli, Manè del Liverpool e Sarr del Bayern Monaco, significa avere dei valori”. Il segreto della rinascita di Mbaye è la fiducia, come afferma Accardi. In nazionale l’ha ritrovata dopo che gli era venuta a mancare. “Il ragazzo è serio: non fa mai polemiche, lavora in silenzio anche quando le cose vanno male. Nelle gare di qualificazione si è fatto trovare pronto come sempre. È una sua grande qualità e Cissè gli ha dato fiducia”.

E ora? Cosa succederà a Bologna? Giuseppe si augura che il ragazzo possa trovare più spazio di quello avuto fino a ora, ma è curioso di capire anche alcune cose. “Negli ultimi giorni di mercato di gennaio erano arrivati interessamenti da Francia, Turchia, Germania e Russia per lui, ma col fatto che il Senegal era ancora in corsa non se n’è fatto nulla. Ma il mercato in Turchia chiude l’8 (oggi, ndr) e in Russia il 22. Vediamo se succede qualcosa”.

L’intervista si chiude con le parole che Accardi ha detto a Mbaye poco dopo la vittoria. “Lo aspettiamo a casa, non vediamo l’ora di riabbracciarlo. Questa gioia se l’è meritata. Siamo fieri di lui e delle sue qualità morali, prima ancora che calcistiche”.

Fonte (Marcello Giordano – Resto Del Carlino)

Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

adv
adv

Facebook

adv