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Serie A – I casi “anomali” del Real Venezia (e del Lokomotiv Empoli)

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Corriere dello Sport
Un pomeriggio, quello di ieri lungo, lunghissimo da metabolizzare, complicato anche per la tifoseria, che, ormai, fatica ad accettare spettacoli come quelli andati in scena all’Olimpico di Roma, ormai ripetuti con una certa continuità, amarezza che va ben al di là del solopunteggio.
 
Chiariamo: la Lazio è squadra che produce altro gioco e ha organico qualitativamente differente rispetto al nostro, ma è sempre quella Lazio che, fra le mura amiche, abbiamo annullato con il medesimo risultato di ieri. Era il 3 ottobre e il Bologna era appena tornato, con le ossa rotte, dalla trasferta contro il “Lokomotiv” Empoli (lo chiameremo così per l’impressionante corsa che, in classifica, fino ad oggi ha fatto) da cui era partito il processo di cambio modulo della squadra rossoblù.
 
Ma torniamo all’oggi o, meglio, a ieri. La 25sima giornata, dopo lazio-Bologna proponeva in successione un Napoli-Inter(finita 1 a 1) e poi un Torino- Venezia, all’Olimpico Grande Torino, come match serale. Insomma nel capoluogo piemontese, dove il Venezia, che da adesso in poi chiameremo “Real” Venezia (ma tutt’altro che in senso denigratorio, ), ha sfoderato una prova di lucida sostanza, che ha permesso ai neroverdi di Mister Zanetti non solo di pareggiare il gol di Brekalo con Haps, ma anche di andare a vincere con una rete di Crnigoj, portandosi fuori momentaneamente dalla zona retrocessione. Momentaneamente si, ma il loro scudetto sta lì e per adesso lo stanno vincendo.
Ci siamo stupiti del risultato e non poco e abbiamo voluto approfondire.
 
Il Venezia, appena passato da mani americane (Tacopina) a mani americane (Niederauer), ha puntato su un manipolo di giocatori pressoché sconosciuti, cercati e acquistati dal neo duo dell’Area Tecnica: Mattia Collauto e Paolo Poggi (entrambi, caso particolare, nati proprio a Venezia) che hanno messo a disposizione del tecnico Paolo Zanetti (veneto anche lui e ultimo nella particolare classica degli stipendi degli allenatori di Serie A, insieme ad Aurelio Andreazzoli, di cui parleremo in seguito) un gruppo di “scommesse”, presi da disparati campionati (Haps è del Suriname e viene dal Lugano e Crnigoj è sloveno e viene dal Feyenoord, giusto per fare un esempio), per cercare un solo obiettivo: la salvezza.
Questa la formazione di ieri, giusto per capirci:
Venezia (4-3-3): Lezzerini; Ampadu, Caldara, Svoboda, Haps; Cuisance (st. 25′ Fiordilino), Busio (st. 9′ Tessmann), Crnigoj; Aramu (st. 32′ Peretz), Henry (st. 32′ Nsame), Okereke. A disposizione: Maenpaa, Molinaro, Tessmann, Johnsen, Ullmann, Nani, Modolo, Palsson. All. Zanetti.
Nomi totalmente sconosciuti, salvo, forse, Caldara (ex Atalanta) e Molinaro (ex Juventus e Torino) e Nani (ex Manchester United, più una trovata pubblicitaria che un vero supporto alla squadra), ma un gruppo che è riuscito a pareggiare in casa con la Juve e vinto fra le mura amiche contro Fiorentina e Roma, andando espugnare fuori casa il nostro Dall’Ara e, ieri sera, l’Olimpico Grande Torino, stadio dei granata di Ivan Juric (curiosità lo stipendio dell’allenatore di Cairo è il medesimo di Mihajlovic, fonte Calcio e Finanza), dimostrando che, anche con poche, pochissime risorse ma ben spese, si può provare a fare calcio in serie A e togliersi qualche soddisfazione (battere o pareggiare squadre più blasonate e con una classifica migliore). Oggi il Venezia è a soli 7 punti dal Bologna e il ritorno con i neroverdi sarà al Penzo.
Dicevamo prima di Andreazzoli, in fondo alla classifica degli stipendi degli allenatori di Serie A (come il succitato Zanetti): Andreazzoli prende un stipendio che è un quarto di quello che prende Mihajlovic.
Bene il Lokomotiv Empoli, realtà piccolissima nella galassia serie A, oltre a giocare un calcio piacevole (ma il Presidente Corsi ha ben chiaro il concetto di calcio, avendo uno dei settori giovanili più interessanti dello stivale), oggi veleggia intorno al 10mo posto, spendendo molto poco in termini di monte ingaggi (meno del 50% del Bologna). Queste le risultanze (fonte Minuti di Recupero):
Stipendi Empoli 2021/2022: la lista completa
 
Portieri
  • Jacopo Furlan (Portiere) 120.000 euro
  • Alberto Brignoli (Portiere) 600.000 euro
  • Guglielmo Vicario (Portiere) 600.000 euro
Difensori
  • Riccardo Fiamozzi (Difensore) 200.000 euro
  • Ardian Ismajli (Difensore) 900.000 euro
  • Sebastiano Luperto (Difensore) 1.3 milioni
  • Riccardo Marchizza (Difensore) 500.000 euro
  • Fabiano Parisi (Difensore) 100.00 euro
  • Roberto Pirrello (Difensore) 150.000 euro
  • Simone Romagnoli (Difensore) 1 milione
  • Petar Stojanovic (Difensore) 500.000 euro
  • Lorenzo Tonelli (Difensore) 1 milione
  • Mattia Viti (Difensore) 100.000 euro
Centrocampisti
  • Nedim Bajrami (Centrocampista) 1.2 milioni
  • Filippo Bandinelli (Centrocampista) 600.000 euro
  • Samuele Damiani (Centrocampista) 100.000 euro
  • Giovanni Crociata (Centrocampista) 600.000 euro
  • Nicolas Haas (Centrocampista) 800.000 euro
  • Liam Henderson (Centrocampista) 800.000 euro
  • Samuele Ricci (Centrocampista) 1 milione
  • Leo Stulac (Centrocampista) 870.000 euro
  • Szymon Zurkowski (Centrocampista) 1.3 milioni
 
Attaccanti
  • Patrick Cutrone (Attaccante) 750.000 euro
  • Andrea La Mantia (Attaccante) 900.000 euro
  • Leonardo Mancuso (Attaccante) 1.4 milioni
  • Andrea Pinamonti (Attaccante) 1 milione
  • Kevin Piscopo (Attaccante) 100.000 euro
  • Emmanuel Ekong (Attaccante) 100.00 euro
Totale : 18.490 milioni
 
Prima di salutarvi, Vi ricordiamo che lunedì prossimo, in un Monday Night che sarà tutto da vivere, ci sarà Bologna – Spezia.
Anche lo Spezia United, che spende circa 25 milioni di ingaggio, è una realtà molto piccola all’interno della massima serie, anche lei detenuta da una proprietà americana (come Venezia e il nostro Bologna, oltre a Milan, Roma, Fiorentina) e veleggia a soli 2 punti dal Bologna.
Alle volte servirebbero meno giri di parole e maggiore concretezza, per fare del calcio che dia soddisfazioni a chi ha passione vera per questo sport.

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