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Alé Bulåggna: “Fòra al mèrz, ch’a san d’avrél!”

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Appuntamento con un nuovo detto proveniente dalla lunga lista di modi di dire ed adagi coniati o reinterpretati dal dialetto petroniano. Cerchiamo di mantenere vivo il nostro gergo con la rubrica Alé Bulåggna, un modo per cercare di recuperare e tenere in vita alcuni proverbi e modi di dire utilizzando come fonte il libro “La fantasia popolare nei modi di dire della parlata bolognese”, di Gaetano Marchetti. Potete trovare tutte le uscite precedenti a questo link.

 

“Fòra al mèrz, ch’a san d’avrél!”

Succede a volte che ci siano dei periodi complicati per la nostra squadra, come una serie d’infortuni ravvicinati o una serie di partite molto difficili messe in fila sul calendario; quando questa situazione sta volgendo al termine potremmo utilizzare un proverbio abbastanza ironico, che è il modo di dire che vogliamo riscoprire oggi, anche per via del calendario: “Fòra al mèrz, ch’a san d’avrél!”.

Fondamentalmente questa frase è un augurio di essersi lasciati le cose negative alle spalle e quindi di prepararsi ormai ad un momento sicuramente migliore, o anche una frase per esorcizzare un male, augurandosi che orma stia terminando, e vuol dire letteralmente “fuori il marcio che siamo in Aprile!”. L’ironia sta nel gioco di parole tra marcio e Marzo, che in dialetto hanno ugual pronuncia e nel paragone che a Marzo si inizia ad uscire dalla brutta stagione (paragonata ad un brutto momento), per andare verso una stagione solitamente più mite come quella di Aprile (paragonata a situazioni migliori). Altro utilizzo, un po’ più grezzo ma egualmente chiaro, è quello di dire Fòra al mèrz, ch’a san d’avrél! a qualcuno che ha un brutto raffreddore o la tosse e quindi deve espellere catarro in qualche modo…

Ma ritorniamo alla nostra sfera calcistica. Dopo una serie di brutte sconfitte, quando si rinizia a vedere un po’ di luce con qualche pareggio e magari una vittoria, ecco che il momento pare propizio per dire alla banda rossobù: “Fòra al mèrz, ch’a san d’avrél”, e sperare che la primavera porti oltre che il bel tempo, anche il sorriso sui volti di allenatore, giocatori e tifosi, grazie ad una serie di prove convincenti e positive.

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