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VIRTUS – Ultima giornata amara: la Virtus cade a Trento per 96-81. – 10 mag

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DOLOMITI ENERGIA TN: Mitchell 22, Sanders 6, Pascolo 14, Grant, Forray 10, Bellan 2, Flaccadori 9, Owens 19, Baldi Rossi, Armwood 12, Spanghero 2. All. Buscaglia.

 

GRANAROLO BO: White 6, Cuccarolo, Gaddy, Imbrò 2, Fontecchio 4, Mazzola 16, Benetti, Oxilia 5, Vercellino, Hazell 18, Ray 22, Reddic 2. All. Valli.

 

Nella gara conclusiva del girone di ritorno, la Granarolo è impegnata nell’ostica trasferta di Trento, per un match che prevede fuoco e fiamme sul parquet. Ad accenderle per primi sono i padroni di casa che partono fortissimo. Owens è una spina nel fianco della retroguardia ospite, troppo passiva, segnando a ripetizione sulle ottime assistenze di Forray e Sanders. Sul fronte opposto il continuo litigio bianconero con i ferri trentini produce un misero bottino di appena 5 punti, mentre le perse in successione di Ray alimentano i contropiedi avversari. Mitchell segna il +10 per i suoi, seguito a ruota dal parziale firmato Pascolo con cui la Dolomiti mette la freccia sul 21-7. Sembra un match già segnato in poco più di 8’, ma la verve offensiva di Hazell limita i danni sul finire del periodo (27-14). La Virtus cavalca l’onda di entusiasmo prodotta dal proprio numero 21, realizzando un veloce parziale sull’asse Ray-Hazell con cui dimezza il divario in appena un paio di giri di lancette. La tripla di un caldissimo Mitchell ricaccia le V nere nuovamente sulla doppia cifra di svantaggio. La situazione rimane invariata sino al 19’ quando la Valli band realizza un parziale di 8-0 con cui si riporta ad un solo possesso di distanza (47-44) grazie ai liberi di Oxilia e White e alla schiacciata di un ottimo Mazzola. Peccato che un paio di sbavature difensive dell’ultimo minuto consentano a Sanders di metterne quattro in fila, mandando così le compagini all’intervallo sul punteggio di 51-44. Al rientro in campo Bologna aumenta i giri del proprio motore trovando prima una tripla di capitan Ray e poi il viaggio in lunetta di Fontecchio, con cui le distanze vengono pressoché annullate (55-52). Nel momento in cui l’inerzia della contesa pare assumere tinte bianconere, ecco che l’asse americano Mitchell-Owens rimette in chiaro le cose. Altro parziale per i padroni di casa e Granarolo ancora respinta sopra la doppia cifra di svantaggio. Al 30’ 76-62 Trento. Hazell prova a caricare i suoi all’inizio dell’ultima frazione, ma è solo un timido assalto. I padroni di casa reagiscono con veemenza al tentativo ospite di rientro in gara, alzando il proprio ritmo difensivo che costringe la Granarolo ad una rapida sequenza di perse, dalle quali nascono i contropiedi che permettono i voli sopra al ferro delle ali trentine. Esito: +20 per gli uomini di coach Buscaglia e partita chiusa. Gli ultimi minuti servono alla Virtus solo a rendere meno amaro il punteggio da digerire sulla sirena finale. Al 40’ la Dolomiti si impone per 96-81.

La sconfitta odierna e la contemporanea vittoria di Cantù nella capitale, costringono la Virtus all’ottavo posto in classifica. Il traguardo playoff era già stato raggiunto una settimana fa, ma ci si attendeva ben altra prestazione da una compagine che sarà ora costretta a sfidare la capolista EA7, in un primo turno decisamente proibitivo. Gli elogi giunti in settimana hanno probabilmente destabilizzato qualcuno degli interpreti (Fontecchio) che è risultato nervoso e a tratti fuori partita. Troppe inoltre le palle perse (ben 20, cioè una ogni due minuti) che non hanno consentito alle trame bianconere di essere fluide come nelle recenti uscite. Ancora in crescita Mazzola, presente in ambo le fasi del gioco con personalità e attenzione. Bene anche gli ingressi dei giovani del vivaio, Oxilia in particolare, che hanno trovato minuti importanti garantendo un affidabile contributo. La serie di sfide che attende la Virtus ha un quoziente di difficoltà molto elevato, ma questa squadra necessita di riordinare le idee e ricaricare le energie per potersi giocare al meglio ogni singola carta a disposizione nel proprio mazzo. Partire sconfitti mai, crederci e dimostrare sul campo il valore di un gruppo che sin qui ha fatto sognare i propri tifosi è l’imperativo da seguire. 

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