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Verso Fortitudo-Piacenza, le parole di Pozzecco – 14 Apr

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Due vittorie, in altrettante gare, per Pozzecco da capo allenatore. Eppure, la gara di Roseto ha dato tanti spunti di riflessione. A lui ed al suo staff. La discontinuità nei quaranta minuti – un vero e proprio fil rouge della stagione biancoblù – rischiava di costare due punti alla Fortitudo. Al PalaMaggetti, Roseto ha avuto anche la tripla della vittoria. Il tutto, in una gara in cui la Effe è stata avanti dall’inzio alla fine. Senza mai riuscire ad infliggere il colpo del ko. “Questo up and down è un minimo comun denominatore della A2 – dice Pozzecco – L’ho riscontrato anche in altre partite. Ci sono sempre grandi tiratori da tre in campo. E, a volte, anche i lunghi tirano. Questo incide sul recuperare svantaggi molto ampi. Subire tre canestri dall’arco è un fatto psicologico: in tre azioni rischia di dimezzarsi il vantaggio. Dobbiamo lavorare sui momenti di down, riuscendo a stare più tranquilli e dando maggior peso al possesso in attacco. Farlo, per evitare palle perse. Abbiamo alti e bassi anche perchè spesso ci manca ossigeno. Facciamo fatica a difendere con aggressività e concediamo canestri facili in contropiede. Sono molto contento della settimana. I ragazzi hanno lavorato bene e con grande senso di responsabilità. È normale che in questo momento dell’anno la condizione non sia al massimo. Infatti, abbiamo avuto qualche infortunio che ha condizionato la settimana. Non sono condizionato dai calcoli. Non li faccio. Sono arrivato in corsa e abbiamo la necessità di lavorare per arrivare alla fine. Se vuoi ottenere un determinato risultato devi arrivare a battere chiunque”.

SINGOLI. Poi, aggiunge: “Sono molto contento di Cinciarini. Qualcuno ha scritto che i due americani sono Mancinelli e Rosselli. In realtà, ce ne sono tre. Anche Cinciarini è dello stesso livello. Mi sta dando molto. Conoscevo il giocatore, ma mi ha stupito la disponibilità e la voglia di coinvolgere i compagni. Mancinelli? A me piace che i giocatori giochino. Chillo e Pini a Roseto avevano problemi di falli già nel terzo quarto. Mancio ha giocato da 5. Giocare 38′ è allenante. Mentre Rosselli, forse, l’ho alsciato in campo troppo. Li ho fatti giocare un po’ troppo. Uno per un motivo, l’altro per errore mio. Sui dieci di domani non ho ancora deciso. Abbiamo qualche problema fisico e la mia decisione sarà anche in virtù di questo. McCamey non è un playmaker e non lo utilizzerò mai in quel ruolo. Ha avuto un percorso difficile e non farlo giocare nel suo ruolo naturale, da guardia, sarebbe un suicidio. In quel ruolo abbiamo molti giocatori. Il nostro è un percorso che ci porta a giocare in un determinato modo insieme. Abbiamo bisogno di certezze e lui è quello più in difficoltà. Ma non è una situazione chiusa. Continuo a sostenerlo. A Roseto ha giocato poco e forse ho sbagliato. Ma sto imparando a conoscere i giocatori. C’è la necessità di recuperare un giocatore”.

AVVERSARI. “Piacenza è una squadra quadrata, con due americani ben inseriti. Sono molto preoccupato di incontrarli. La partita di domani deve essere vista come un’occasione per migliorare. Senza dimenticare che abbiamo la necessità di vincere per consolidare il secondo posto”.

video Valentino Orsini

 

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